Manteniamo la calma. O meglio, io devo mantenere la calma. In meno di 24 ore il mio microcosmo cinefilo è stato rivoltato come un calzino e mi sento fottutamente perso.
Andiamo con ordine:
- alle 17 di Martedì pomeriggio, Todd Philips (dopo mesi e mesi di pulci nell’orecchio) se ne esce con una foto sul suo profilo Instagram del primo poster ufficiale di Joker con Joaquin Phoenix. Tutto bellissimo;
- Nella didascalia del post, ecco l’annuncio della settimana e forse di Aprile: “Trailer coming out tomorrow“. Siamo sicuri che il mio cuore possa reggere?
- Ore 15:15 di oggi (Mercoledì 3/04/2019 per la cronaca, nds) eccolo lì nella home di YouTube: Il Trailer. Lo guardo, assimilo, lo riguardo, rifletto, lo guardo una terza volta. Chiudo l’internet e mi faccio due passi.
Ora possiamo cominciare a tirare le somme.
It’s a very very mad world, Arthur…
https://www.youtube.com/watch?v=KGcCZmwDQdI
Diciamocelo, il trailer è molto… MOLTO interessante. Accattivante, aggiungerei.
Il video si apre con una panoramica su Gotham e abbiamo subito anche il nome ufficiale del Joker, Arthur. Joaquin Phoenix dialoga con una terapista/psicologa del Department of Health (magari dell’ospedale di Arkham) e alla domanda “Ti aiuta parlare con qualcuno?” si lascia andare in un inquietante e amaro sorriso. Non era un mistero che questo sarebbe stato un film sulla genesi di uno dei, se non IL cattivo per eccellenza della storia dei fumetti; l’Arthur di Phoenix è un comico solitario, sul lastrico e sull’orlo di una crisi di nervi. Sembra avere un rapporto morboso con la madre ed è proprio lei a spingerlo “a portare la risata e gioia nel mondo”.
Joker di Todd Philips, dalle prime immagini, sembra puntare molto sul background narrativo mostrato nelle pagine di The Killing Joke. Un perdente bullizzato e vagabondo, perso per le strade di una città viva, criminale e che non può non ricordare il mondo scorsesiano di Taxi Driver e Re per una notte. Prima centellinazione di hype.
Poi l’aspettativa, con il passare dei secondi, cresce: sulle note di Smile di Jimmy Durante (scelta musicale azzeccata sì e no) ecco che compare l’Arkam State Hospital, il primo pazzo incatenato al letto e come un fulmine a ciel sereno… la risata. L’iconico grido di isteria e follia del clown è PER-FET-TO.
Lasciamo da parte tutto il materiale tamarro e kitsch che ha dato vita al Joker di Leto: Arthur, già a partire dal trucco, sembra avvicinarsi all’idea più classica del personaggio sadico ma allo stesso tempo “umanamente” capibile. È solo un trailer, lo so… ma amo giocare di fantasia.
Speriamo di aver grattato solo la superficie
Il ritmo del trailer incalza e si susseguono a raffica frame di personaggi di “contorno”, ma che dovrebbero avere un ruolo chiave nella storia del Joker: Thomas Wayne, impegnato in un discorso proprio riguardo al folle pagliaccio; si intravedono anche il comico/presentatore televisivo Murray Franklin di De Niro e Arthur impegnato a stampare sulle labbra del piccolo Bruce Wayne un sorrisone a 1256 denti. Proprio quest’ultima scena mi ha dato molto da pensare: che Philips abbia voluto citare Tim Burton e le sue origini del Joker facendo uccidere ad Arthur i coniugi Wayne? O forse siamo di fronte a qualcosa di totalmente nuovo e sorprendete? (io opto per la seconda, nds.)
Congetture inutili a parte, la mia curiosità e le mie preoccupazioni dopo oggi sono schizzate alle stelle. Il progetto pare figo, Joaquin Phoenix è una garanzia come poche altre al mondo… ma andare troppo in profondità e portare alla luce il passato misterioso del Villain con la V maiuscola rischia di banalizzare e scolorire la storia di un personaggio tutto tranne che banale. Un film su Joker, inoltre, già senza Batman, necessita a mio modo di vedere il +18 o perlomeno il +16. No, sapete, siccome alla DC non sono nuovi a porcate immemori è bene ricordare come stanno le cose… Vero Suicide Squad?
Ormai siamo in ballo e dobbiamo consegnare un altro Joker all’Olimpo del Cinema. Non deludetemi o vi ammazzo tutti.