
Improvvisamente, l’estate scorsa: tra Edipo, cannibalismo e piante carnivore
Calmiamo gli animi…
Ma che diavolo di film potrà mai uscir fuori dall’unione di tematiche quali il rapporto edipico tra madre e figlio, il cannibalismo, piante carnivore e chi più ne ha più ne metta? Ma soprattutto come hanno fatto dei temi così tabù alla fine degli anni ’50 a passare la censura di Hollywood del famigerato Codice Hays? Questi e molti altri interrogativi troveranno presto risposta in questa breve recensione di un film davvero fuori dagli schemi del tempo (si avvisa il gentile lettore che l’articolo è munito di provvidenziali avvisi SPOILER per non anticipare niente di una trama ricca di colpi di scena).

La vicenda
Prima di tutto, la trama: la signora Violet Venable, ricca, eccentrica e un poco inquietante, convoca nella sua esotica magione il bel faccino dott. John Cukrowicz per offrirgli un lavoro di estrema importanza. Mrs Venable desidera che sia effettuata una lobotomia a sua nipote Catherine (amore della zia, proprio) per farle dimenticare la sconvolgente vacanza con il giovane cugino Mr Venable morto l’anno precedente in circostanze tragiche quanto mai misteriose. John Cukrowicz si insospettisce subito della richiesta della signora Venable e ritiene che prima di effettuare il trattamento richiesto sia necessario stabilire la reale malattia mentale di Catherine, che nel frattempo viene internata in un manicomio, e soprattutto scoprire il mistero della morte di suo cugino avvenuta “improvvisamente, l’estate scorsa”.

(segue PARAGRAFO RICCO DI SPOILER!) Da evitare se non si è visto il film, passare a quello successivo!
Davvero notevole il risvolto inquietante del film che scena dopo scena svela sempre più un retroscena fatto di cannibalismo, pedofilia, stupro e rapporto incestuoso madre-figlio. Il film fu molto osteggiato da quella bella combriccola di puritani dal cuore d’oro e puro dell’ufficio censura di Hollywood e del Codice Hays (che dettava le regole su che cosa si poteva dire, mostrare e fare nei film per evitare produzione ritenute “degenerate” o “poco educative”), per questo molti degli elementi originali dell’opera teatrale dal quale il film è tratto furono omessi o modificati. La figura del giovane Mr Venable, che si scoprirà non essere proprio il massimo da un punto di vista dell’esempio etico e morale che un film “classico” doveva offrire, appare sempre girato di spalle, senza volto, senza quasi una identità se non quella di uomo perverso e maledetto; non fu ritenuto un personaggio adatto per essere impersonato da nessun divo o attore di Hollywood. Da un punto di vista registico, nonostante la censura, è una scelta molto notevole e di impatto.

(puoi riprendere da qui…)
I risvolti scabrosi della vicenda furono quindi riadattati (data la censura dei tempi) rispetto all’opera teatrale di Tennessee Williams (autore anche de La gatta sul tetto che scotta) che curò anche la sceneggiatura. Senza la lettura dell’opera teatrale infatti, il finale del film risulta essere poco comprensibile, con moltissime omissioni e con spiegazioni molto generali che lasciano spazio alla fantasia. Al di là del simpatico intervento della censura nella realizzazione del film, possiamo comunque lodarlo per le grandi prove degli attori protagonisti, ovvero il tridente di fuoco Katharine Hepburn, Montgomery Clift e Elizabeth Taylor… (tre a caso proprio) e la regia curata ed elegante di Joseph L. Mankiewicz.
Un film assolutamente da recuperare insieme all’opera teatrale omonima per scoprire una vicenda dalle tematiche davvero delicate e dai risvolti inquietanti che culminano in un colpo di scena finale davvero notevole.
Vi starete chiedendo che cosa c’entra la pianta carnivora citata nel titolo dell’articolo, non vi resta che vedere il film per scoprirlo.