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Katane e spade laser: come il cinema giapponese ha influenzato Star Wars

Sono passati 40 anni dall’uscita del primo film della prolifica saga di Star Wars, e con The Last Jedi siamo arrivati all’ottavo episodio. George Lucas ha creato un universo che da decenni milioni e milioni di fan in tutto il mondo continuano ad apprezzare e, in molti casi, a criticare, considerando tutti quei fan sfegatati che all’uscita di ogni nuovo episodio devono per forza bocciare questo per scelte evidentemente non in linea con le loro idee sulla saga (e qualche volta hanno pure ragione, ma per il resto a mio parere sono delle vere e proprie scimmie urlatrici incontentabili).

Ad ogni modo, non tutti sono a conoscenza di come il cinema Giapponese, e in particolare quello del maestro Akira Kurosawa (e guai a tutti quei “cinefili” che non lo conoscono!), abbia influenzato l’opera di Lucas, noto fan del cinema dei samurai (“jidaigeki”) sin dall’infanzia. In particolare, il creatore dell’universo fantascientifico è stato influenzato e ha reso omaggio al maestro nipponico in diverse scelte narrative e stilistiche dell’episodio IV, Una nuova speranza, il primo ad essere uscito nel lontano 1977.

Gli omaggi e le influenze

Lo stesso Lucas ha più volte ammesso di aver tratto ispirazione, per quanto riguarda delle importanti parti della trama di Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza, dal film di Kurosawa La fortezza nascosta del 1958. In un primo momento il regista voleva addirittura fare un vero e proprio remake del film, ma più avanti decise di mantenere solo alcuni elementi. Da esso Lucas trasse l’idea di centrare la narrazione su due personaggi minori, ovvero i due droidi C-3PO e R2-D2, facendone i personaggi più interessanti in termini di comicità, così come lo sono i due personaggi corrispettivi de La fortezza nascosta: due contadini giapponesi imbranati che si ritroveranno ad aiutare una principessa a salvarsi (che, inutile dirlo, sarà fonte di ispirazione per il personaggio della principessa Leia).

Ne La fortezza nascosta la guida e i consigli di un maestro samurai interpretato dal celebre attore Toshirô Mifune, che non solo ha ispirato la figura del maestro jedi Obi-Wan Kenobi, ma secondo le idee iniziali di Lucas doveva addirittura interpretarne il ruolo al posto di Alec Guinness! Riuscireste ad immaginarvi un Obi-Wan simile a un vecchio ex-samurai? Difficile farlo, probabilmente siamo troppo legati alla versione in stile frate da Pietralcina.

Un’altra scena tratta dai film di Kurosawa è quella della rissa nella Cantina di Mos Eisley su Tatooine che è quasi identica ad una scena del film La sfida del samurai, mentre da Dersu Uzala è tratta la ormai iconica scena di Episodio IV in cui Luke, uscendo dalla casa degli zii, si sofferma a guardare il cielo rosso con i due soli binari di Tatooine.

Dando uno sguardo agli altri episodi della saga, si noteranno altre influenze tratte dai film di Kurosawa: lo scambio di persona fra la Regina Amidala e una sua dama di compagnia è presente in modo identico sempre ne La fortezza nascosta, mentre nel suddetto Dersu Uzala vediamo una peregrinazione attraverso il deserto siberiano che ricorda moltissimo quella di Luke e Han attraverso la neve e il ghiaccio di Hoth.

Molte somiglianze

Ma in Star Wars gli omaggi non si limitano esclusivamente agli aspetti narrativi: chi non ha mai notato un certa somiglianza tra i combattimenti fra samurai a colpi di katana e quelli dei jedi a colpi di spada laser? I due stili di combattimento sembrano molto simili, in particolare nei primi film, in cui l’elemento “acrobatico” e spettacolare non era ancora tanto presente quanto lo diventerà negli episodi più recenti. Per quanto riguarda il vestiario non sono pochi gli elementi in comune fra il mondo di Star Wars e il Giappone feudale: l’esempio più incredibile riguarda la notevole somiglianza fra la maschera di Darth Vader e il Kabuto, l’elmo tipico dei Samurai.

Dal punto di vista stilistico uno degli omaggi più evidenti riguarda i passaggi da una scena all’altra con transizioni a tendina orizzontale, molto usati dal regista giapponese.

Un maestro da scoprire

Tutti quelli a cui capita di vedere per la prima volta un film di Kurosawa immancabilmente se ne innamorano. Non è raro quindi trovare nel cinema occidentale numerosi riferimenti ai film di questo maestro, e non solo nella saga di Star Wars. Un esempio dell’enorme influenza di questo regista riguarda la nascita del genere degli “Spaghetti western”, che risente notevolmente dell’influenza nipponica: lo stesso Per un pugno di dollari di Sergio Leone è un remake di La sfida del samurai di Kurosawa. Insomma, se non avete ancora visto nessuno dei suoi capolavori quali i meravigliosi Rashomon e I sette samurai, cosa state aspettando?

Giuseppe Scarantino

Studente di storia, amante della letteratura e della buona musica durante il giorno, supereroe multimiliardario, playboy ed amante degli eccessi durante la notte... o semplicemente uno a cui piace guardare molti film (ma in fondo va bene anche così)
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