Film

Krampus: l’ombra di Babbo Natale

Siete stanchi dei soliti film di Natale dove tutto è magico e tutto è bello?

Ne avete piene le palle di film come La vita è meravigliosa e Miracolo nella 34° strada? Evitate come la peste i cinepanettoni? Considerate Babbo bastardo “al limite del trash” e Il Grinch “irriverente ma mieloso”? Beh, vi assicuro che Krampus è il film che fa per voi!

Dopo Trick’r Treat – La vendetta di Halloween, Micheal Dougherty con Krampus– Natale non è sempre Natale ha fatto di nuovo centro. Peccato che in pochi si caghino i suoi lavori…

Restiamo sempre sul filone delle “festività”. Se, in Trick’r Treat, c’era lo spiritello Sam che vagava per le strade cercando di far rispettare la tradizione di Halloween e le sue regole usando metodi poco ortodossi, in Krampus vediamo qualcosa di molto simile.

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“This will be a very scary Christmas”

Partiamo con dei titoli di testa che sembrano presi da una classica commedia natalizia (tipo Una promessa è una promessa): un’orda di gente che si scanna per gli acquisti di Natale. La parata della violenza e dell’egoismo, della falsità e del consumismo mondano. Notate qualcosa di diverso dal Natale che ormai passiamo tutti al giorno d’oggi?

Il film prosegue con un bel cenone tra parenti. Se pensavate che la famiglia McCallister di Mamma ho perso l’aereo fosse la peggiore mai esistita dovreste vedere questa. Assistiamo alla fiera dell’ipocrisia, finché la letterina del piccolo Max viene sputtanata di fronte a tutti dalle sue cugine. Max che chiedeva a Babbo Natale amore e gioia per la sua famiglia, decide alla fine di strappare la letterina.

360Ma per chi, come lui, volta le spalle alla speranza, allo spirito del Natale, c’è una crudele punizione…

Una violenta bufera di neve e il blackout sono solo un avvertimento. Quando inizia ad aggirarsi per le strade innevate una grossa figura gobba ricoperta di catene e campanelli, con zoccoli al posto dei piedi, grosse corna caprine e lunghe dita unghiate non ce n’è più per nessuno. È Krampus! L’ombra di Santa Claus! Uno spirito antico e malvagio che…

… non viene per premiare, ma per punire… non per dare, ma per prendere…

Stesso messaggio, diversa modalitàkrampus-003

Come tutti i film di Natale, anche Krampus cerca di parlarci dello spirito della famiglia, dell’amore, della fede e della speranza. È la sua modalità scioccante e completamente anticonformista a farci rimanere di sasso. Krampus è un film horror eppure non si vede una goccia di sangue dall’inizio alla fine. Krampus parla di una famiglia messa a dura prova fisica ed emotiva durante le feste natalizie, eppure Micheal Dougherty riesce comunque a darci una spolverata di ironia che non dà per nulla fastidio, anzi smorza la tensione dove serve.

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Insomma, cos’è che non funziona in questo film?

Praticamente nulla. Krampus non è realizzato in CGI e questo fa una grossa differenza: rimarrete a bocca aperta.

La storia di Krampus raccontata dalla nonna di Max è realizzata con l’animazione 3D e quella in stop motion. Ricorda molto la storia dei fratelli Peverell in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 e i brani tratti dal libro ne Il Piccolo Principe di Mark Osborne.

Provate ad immaginare Silent Night e Carol of the Bells in versione dark. Vi sembra impossibile? Ebbene, in Krampus son riusciti a farlo e ad usarle come colonna sonora durante scene agghiaccianti!krampus-2015-movie-wallpaper-39-1280x789

Il finale? Il finale è di dickensiana memoria, ma un bel doppio twist è dietro l’angolo… Non aggiungo altro.

Forse la cosa più trash sono i biscotti di marzapane assassini. Ma per il resto le altre bambole e pupazzi aiutanti di Krampus sono inquietanti al punto giusto.

Che dire? Krampus merita assolutamente la vostra attenzione! Un film che non solo spaventa e diverte, ma che lascia spazio anche a profonde riflessioni dall’amaro in bocca.

In fondo, pensateci… Quanto bello sarebbe il mondo se non ci raccontassimo la favola che si deve essere buoni solo a Natale?

P.s. se gli horror sono la vostra passione, fate un salto dai nostri amici di Horror Italia 24 !

Federico Luciani

Nasce nel 1990. Sette anni più tardi s'innamora del teatro e da allora sono fidanzati ufficialmente. Laureato al DAMS di Bologna e impegnato nel teatro sociale da diverso tempo. Quando non scrive, divora film di ogni genere. Dylan Dog come eroe, Samuel Beckett come mentore, Woody Allen come esempio e Robin Williams come mito.
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