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La casa di carta – Parte 2, tutto è bene ciò che finisce [RECENSIONE NO SPOILER]

Este es el comienzo del fin. E come potrebbe non esserlo dopo il finale della prima parte?

Avete finito anche la seconda parte de La casa di carta e avete bisogno supporto morale? Siete nel posto giusto.

E vi dico subito che mi sento molto emozionato a scrivere la recensione di una serie così cool e sulla bocca di tutti! Non so se voglio prendermi tutta questa responsabilità, non sono mica un criminale con il nome di una città, io. Io sono più un Professore, che vi intrattiene per guadagnare tempo come sto facendo con questa inutile introduzione.

Ok, sono uscito allo scoperto, e allora mettetevi comodi che vi racconto cosa mi è piaciuto e cosa no del finale di stagione de La casa di carta.

RECENSIONE DURA E PURA

Partiamo dalla parte senza olio di spoiler. Però mettiamo subito in chiaro una cosa: se non avete ancora visto la prima parte de La casa di carta questo articolo NON fa per voi, la recensione giusta è questa.

Lo dico perché ci tengo a sottolineare che questa non è una seconda stagione ma il continuo di un’unica storia spezzata per ovvi motivi logistici di marketing. Spezzone che direi arriva nel momento migliore perché lascia il tempo di elaborare l’accaduto e fermarsi a riflettere su quello che può succedere (dopo ne parliamo).

Fatto sta che con l’hype a mille io (e tanti altri penso) mi sono sparato una di quelle maratone che non si vedevano da tempo. Con tanto di fumate isteriche e occhiaie da record.

la casa de papel_denver
È uscita la seconda parteeeeeeeeeee

Che dire, quindi? La seconda parte è godibile almeno quanto la prima se non di più essendo più ristretta nel numero degli episodi e nella durata di ciascuno (si arrivano anche a meno di 40 minuti al netto dei riassunti inutili tra una puntata e l’altra).

Al punto originalità per contro non c’è storia: l’effetto-sorpresa della prima parte è bello che andato. Non che sia scontata però forse manca un vero colpo di scena al finale.

La recitazione si conferma il cuore pulsante della serie con un Berlín (Pedro Alonso) che strappa lacrime e sorrisi in parti uguali.

la casa de papel_berlin
Idolo

In generale una degna conclusione per una degna serie. Ma non sono state tutte rose e fiori e adesso vi spiego perché.

Lo so che starete pensando: “Tutto qua?? Con trentamila lire mio cugino la faceva meglio la recensione!” e avete ragione rega’, però la ciccia arriva qua sotto; se non vi guardate queste 9 puntate io ci posso fare poco. Dai, mettete il telefono in modalità aereo e chiudetevi in casa mezza giornata che la divorate.

 

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– SPOILER – Da qui in poi leggete solo a visione completa

 

COSA MI È PIACIUTO

Molto. Cominciando dal fatto stesso che la storia sia conclusa (la foto qui sotto descrive bene la mia reazione nei confronti di chi vorrebbe un sequel).

batman robin la casa di carta
Mi sanguinano le orecchie

Non era necessario tirarla per le lunghe e penso sia stata un’ottima scelta, anche perché gli scricchiolii della trama cominciavano a farsi sentire. Che la scoperta della villa di Toledo fosse sempre parte del piano del Professore era lampante e lo stratagemma della visita all’ospedale è una delle parti che ho apprezzato di più.

Solo io ho visto la citazione del clown con il Joker di Heath Ledger?? Coincidenze?

la casa de papel_clown
Ho una fervida immaginazione, lo so

Bella anche la scoperta delle debolezze del Professore che alla fine si dimostra umano e capace di commettere l’unico errore che avrebbe potuto far saltare tutto. Così come Tokio, che impulsiva ma coerente mette a repentaglio la vita di tutti i suoi compagni per tornare sui suoi passi (ma di lei parleremo anche in lato negativo, sorry).

COSA NON MI È PIACIUTO

Dal punto di vista della verosimiglianza la seconda parte de La casa di carta mi ha fatto cadere un po’ le palle. Scusate ma è così. Già la sequenza della fuga di alcuni ostaggi nella prima parte mi aveva fatto storcere il naso e anche nella seconda le varie sparatorie si rivelano troppo inverosimili.

Ma la peggiore a mio avviso rimane la scena del rientro di Tokio nella Fabrica con la moto della polizia. Cioè veramente 40 cecchini appostati da 5 giorni non riescono neanche a bucarle una gomma? Sul serio fate?

la casa de papel_ moto
Era il suo giorno fortunato, ho capito

Si poteva pensare a qualcosa di meglio dai.

Ultima nota stonata è il tempo che impiega l’Ispettrice Murillo a rendersi conto che Salva è il Professore. Come fa a non collegare il tutto quando il suo ex-marito le dice che le impronte trovate da Ángel coincidevano con quelle dell’intruso nella pattuglia? Ditemi se anche a voi non è sembrato un po’ strano.

La critica generale che ho captato anche tramite il parere di amici è che forse è un po’ esagerata tutta la retorica dietro alla ribellione contro il Sistema. Preferisco pensare alla semplicità, ovvero a 8 disadattati criminali che hanno un’unica possibilità di migliorare la propria condizione di vita e per farlo si convertono in una specie di Robin Hood moderni. TAC!

CONCLUSIONI

Cosa resta di questa serie? La casa de papel è oggettivamente uno dei prodotti migliori del panorama seriale degli ultimi tempi, secondo solo a Gomorra – La serie se stringiamo il cerchio alle produzioni europee.

E giustamente ottiene il successo che si merita. Si poteva fare qualcosa in più nella seconda parte, ok, però il risultato finale resta di gran qualità e spero tanto che fornisca uno spunto in più per alzare il livello delle produzioni anche nella nostra sottovalutata Europa.

Fateci sapere cosa vi è piaciuto/non vi è piaciuto di questo finale di stagione!

Stefano Ghiotto

Studio Architettura e si sa, al giorno d'oggi non ci si può più mantenere facendo l'architetto. Quindi cerco di fare qualsiasi altra cosa nella speranza di non arrivare mai alla prostituzione. Mi piacciono i film con trame complicatissime (che alla fine ti danno la stessa sensazione di benessere del bagno di casa tua dopo una giornata in Università) e le serie che non si caga nessuno come le patatine gusto "Cocco e curcuma".
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