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La rivincita del Cattivo Frignetta

Frignetta

Ringrazio il fumettista Leo Ortolani per aver fornito a sua insaputa questa definizione di “Cattivo Frignetta”, che userò nel corso dell’articolo per qualificare una tipologia di villain che negli ultimi anni sta andando particolarmente di moda al cinema e non solo.

Quali sono le caratteristiche di un tipico Cattivo Frignetta?

Innanzitutto, differenziarsi dalla classica nemesi per alcuni particolari sostanziali: in genere il cattivo ha un grande piano per ottenere potere, dominio, spesso ha solide motivazioni ideologiche o un conto in sospeso con la realtà. Pensiamo al Pinguino di Batman, deforme, abbandonato da piccolo, o Magneto, che ha affrontato i campi di concentramento, o anche al Joker, sia quello classico con una storia tragicissima alle spalle che l’ha reso folle, sia quello de Il cavaliere oscuro che agisce per una forma filosofica di male puro.

Il Cattivo Frignetta no. Spesso è un soggetto irritante che si complica la vita da solo, ridicolo in alcune sue forme, un piccolo Will Coyote in erba. Vediamo le sue qualità principali:

  • Vuole sconfiggerci, e vuole essere visto mentre lo fa… vuole un pubblico (…) È una diva a tutti gli effetti. Vuole fiori, vuole parate, vuole un monumento costruito in cielo col suo nome sopra!  (cit. Iron Man, Avengers). Il Cattivo Frignetta è innanzi a ogni altra cosa una primadonna. Ottenere il potere non è la parte più importante, ciò che conta è essere guardato, temuto e venerato mentre lo fa. Avere bardi che cantino le sue gesta. Un palcoscenico. Vuole i like su YouTube. Ovviamente, il suo complesso di superiorità deriva sempre da un complesso di inferiorità verso qualcuno che ottiene questi traguardi con molta più facilità di lui.
  • Nel suo wannabe villain, ci crede tantissimo, pur prendendo più facciate che altro. Spesso, infatti, i suoi strenui tentativi di ottenere la gloria hanno un quid di patetico, che traspare visibilmente agli spettatori. Spesso, anziché temerlo, finiamo per prenderlo in simpatia.
  • Come conseguenza, tende a prenderle di santa ragione.
  • Le sue motivazioni sono stupide. No, davvero. Il vero cattivo in genere diventa tale perché da bambino gli hanno ammazzato i genitori davanti agli occhi: il Cattivo Frignetta diventa cattivo perché a Natale una volta non ha avuto il Dolce Forno. Suppergiù.
  • Molto spesso ha problemi freudiani irrisolti coi genitori, soprattutto con il padre.
  • Tendenzialmente invidioso della sua nemesi, che vede come l’incarnazione di ciò che vorrebbe essere e non è.
  • Il Cattivo Frignetta, infine, manifesta frequenti scatti violenti di rabbia. Spacca cose. Ammazza i sottoposti malcapitati. Tira vasi Ming. Insomma, avete capito. Una Rossella O’Hara che si aggrappa alle tende del baldacchino.

Bene, ora che vi ho disegnato il profilo psicologico del Cattivo Frignetta medio, è arrivato il momento di elencare il mio podio personale: negli ultimi anni infatti abbiamo avuto diversi soggetti tra i più esemplificativi, quasi a sancire una tendenza. Ecco, dunque, i tre Cattivi Frignetta del mio cuore del cinema recente:

***ATTENZIONE SPOILER***

1) Loki di Asgard

Loki, bisognoso di attenzioni, sfonda la quarta parete e si presenta al Comic Con di San Diego
Loki, bisognoso di attenzioni, sfonda la quarta parete e si presenta al Comic Con di San Diego

Film: Thor, Avengers, Thor: The Dark World

Interprete: Tom Hiddleston

Arcinemico: Thor, suo fratello. E gli Avengers per estensione.

Motivazioni: È stato adottato da un Re e da una Regina. Ha vissuto come un principe. E suo fratello maggiore è salito al trono e lui invece no, e il fratello è biondo, nerboruto, ottuso e amato da tutti, l’esatto contrario di Loki. Questi sono i problemi principali del Dio dell’Inganno del Marvel Cinematic Universe. In pratica è solo un bambino viziato. Come si può non amarlo?

Battuta tipo: Voi siete fatti per essere comandati! Inchinatevi!

Scena madre: Loki è la quintessenza del Cattivo Frignetta che le prende di santa ragione. Ogni volta che in Avengers se la crede troppo, arriva subito qualcosa a malmenarlo, fino al climax finale. Loki si alza, inizia il suo monologo da cattivo: Ora basta! Io sono un Dio, e non accetterò di subire vessazioni da… ma l’Incredibile Hulk, a cui non gliene può fregare di meno delle sue turbe di respiro shakespeariano, non lo lascia finire, lo afferra per le caviglie e comincia a sbatterlo qua e là come un sacco di patate, giusto da accartocciare ben bene la sua autostima.

Scena Don’t rain on my parade: Chiuso in prigione, in Thor: The Dark World, e appresa una notizia dolorosa, comincia a sfasciare la mobilia, si arruffa i capelli e si accascia a terra. In questo stato lo trova il fratello quando viene a chiedere il suo aiuto.

Una domanda sorge spontanea: solitamente, quindi, Loki si stira i capelli con la piastra?
Quando non trovi più la piastra per capelli

 

2) Kylo Ren

Moda emo autunno-inverno
Moda emo autunno-inverno

Film: Star Wars – Episodio VII e futuri

Interprete: Adam Driver

Arcinemico: Rey. No, davvero. E nel giro di due minuti che usa la Forza è già più brava di lui.

Motivazioni: È figlio di quella che forse è LA coppia più amata della storia del cinema. Probabilmente, chissà, questa faccenda gli ha messo qualche pressione addosso e come molti giovinastri in rotta coi genitori ha pensato bene di abbracciare una fase ribelle e darkettona con tanto di nome d’arte: quello che non potevano aspettarsi è che come una Alessandra Mussolini qualunque, il piccolo Ben Solo trovasse nel culto della persona del nonno la soluzione ai suoi patimenti. Insomma, Kylo è uno spot vivente alla contraccezione. Povera Leila.

Battuta tipo: Nonno! Finirò quello che tu hai iniziato! con Darth Vader che nel frattempo si rivolta nella tomba.

Scena madre: Eccolo, è arrivato, il momento che aspettavamo: è forse un po’ presto, ma chissene, Kylo Ren si toglie la maschera e ora tutti vedremo lo spaventoso volto del male.
Poi se la toglie. Sembra il Trota. Un urlo lacerante si leva nella sala.
“RIMETTITI LA MASCHERA! RIMETTITELA SUBITO!!”

Scena Don’t rain on my paradePer ben DUE VOLTE nel corso di UN SOLO film, Kylo Ren sfoga la rabbia spaccando cose con la spada laser. Computer, piani di lavoro, roba costosa. Se guardi negli occhi del Generale Hux o di un qualunque collega, vedi la tristezza del lavoratore precario medio italiano laureato con 110 e lode quando si vede passare avanti al concorso il nipote scemo dell’ex dirigente.

Kylo danneggia strumentazione random

Nota di colore: Giusto per rendere a noi spettatori la vita meno faticosa, nelle edizioni italiane Loki e Kylo Ren hanno la stessa voce. Un caro saluto a David Chevalier, doppiatore DOC dei Cattivi Frignetta since 2009 <3

3) Lo zingaro

Cattivo Frignetta Made in Italy
Frignetta Made in Italy

Film: Lo chiamavano Jeeg Robot

Interprete: Luca Marinelli

Arcinemico: Enzo (Hiroshi Shiba)

Motivazioni: Del background familiare di questo piccolo criminale non si sa molto, quello che è certo è che da ragazzino ha fatto la comparsa a Buona Domenica e rimpiange la (poca) fama che ha avuto. Non sopporta che Enzo, grazie ai suoi superpoteri, abbia avuto migliaia di visualizzazioni su Internet e vuole ottenere altrettanto.

Battuta tipo: Non era il Grande Fratello, era Buona Domenica, stronzo!!

Scena madre: Lo Zingaro è un grande fan degli anni Ottanta e delle cantautrici italiane: da annali la sua esibizione al karaoke con Un’emozione da poco di Anna Oxa per il compleanno di una sua collega mafiosa. Lei però non sembra gradire, spezzandogli il cuore; il poverino si era esercitato tanto.

Scena Don’t rain on my paradeNon spacca solo cose, ma anche persone: uccide un suo sottoposto perché gli ha portato l’iPhone bianco anziché nero. E lo uccide a colpi di iPhone. Severo ma giusto.

Lo Zingaro è triste perché i biglietti del concerto di Loredana Berté sono finiti
Lo Zingaro è triste perché i biglietti del concerto di Loredana Berté sono finiti

Il Cattivo Frignetta o lo si odia perché “non all’altezza” delle proprie aspettative per un buon villain, o lo si ama senza riserve. Personalmente, sono personaggi per cui io nutro un enorme affetto perché è facile empatizzarvi: chi di noi non si è mai sentito speciale, eletto, un genio ancora incompreso almeno una volta nella vita? E chi di noi non è stato in collera e vendicativo quando gli altri hanno mostrato di sottovalutare il nostro valore? Tutti, in un dato momento, ce la siamo creduta un sacco, per prendere poi una bella e sonora batosta, senza essere disposti a riconoscere fino in fondo di essercela meritata.

Il Cattivo Frignetta c’est moi, come direbbe Flaubert.

 

P.S. Ricordatevi di fare un salto dai nostri amici di Cinefili Incazzati!!

Francesca Bulian

Storica dell'arte, insegnante, fangirl, cinefila. Ama i blockbusteroni ma guarda di nascosto i film d'autore (o era il contrario?). Abbonata al festival di Venezia. "Artalia8" su YouTube, in genere adora parlare di tutto ciò che di bello e sopportabile gli esseri umani sono capaci di produrre.
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