In questo episodio de Le Imbeccate, il nostro amico Nilsson ci consiglia di non andare a vedere Risorto se siamo come quelli che “Oh mio Dio, Civil War fa schifo, non è come il fumetto”, però con la Bibbia. Tutto ciò mi ha fatto riflettere sulla curiosa ossessione per la fedeltà che colpisce molti di noi quando ci accingiamo a vedere un film o una serie tv basata su una sceneggiatura non originale. Dovendo inventarmi un nome per descrivere tale ossessione, ho optato per Sindrome da carenza di Tom Bombadil (SCTB).
Come molti sapranno, Tom Bombadil è un enigmatico personaggio de Il Signore degli Anelli che salva Frodo e i suoi amici dall’attacco del malvagio Vecchio Uomo Salice. Tom è immune dall’influenza dell’Unico Anello ed è temuto e/o rispettato praticamente da ogni forma di vita presente nella Terra di Mezzo. Nessuno sembra conoscere con precisione la sua identità, ma un po’ tutti sono d’accordo sul fatto che sia molto antico. Nonostante sia un personaggio così cool, Peter Jackson ha pensato bene di escluderlo dall’adattamento cinematografico che tutti conosciamo, uscito in forma di trilogia tra 2001 e 2003. Ebbene, diversi puristi tolkeniani – pur apprezzando , magari, i film di Jackson in generale – non hanno digerito affatto bene questa scelta e ancora oggi potreste imbattervi in commenti trasudanti indignazione nei vari forum specializzati: “Ok i meravigliosi paesaggi della Nuova Zelanda, ok le spettacolari battaglie da 2 ore l’una, ok tutto, però non c’è Tom Bombadil, non lo perdonerò mai”. Detto con un acronimo: SCTB.
Tra i sintomi più comuni della sindrome la letteratura scientifica annovera acidità di stomaco, aumentato rischio di ulcere, rabbia incontrollata, confusione mentale con conseguente incapacità di giudicare un’opera in maniera appropriata. Il più importante tra i fattori di rischio è l’esposizione prolungata ad un’opera di narrativa, seguita dalla somministrazione repentina della stessa opera in forma di immagini. Nonostante la maggior parte dei casi clinici sia correlata con i romanzi, non sono inusuali le connessioni con fumetti, racconti e poemi. Inoltre, l’OMS ha recentemente emesso un comunicato in cui si sconsiglia vivamente la visione di film storici a docenti ed appassionati di History Channel, in quanto potrebbe scatenare una forma atipica ma particolarmente virulenta di SCTB.
Non è stata ancora individuata una terapia definitiva per curare il disturbo. Nei casi meno gravi i sintomi regrediscono spontaneamente dopo qualche giorno, mentre nelle forme più pericolose si è comunque registrato un sostanziale miglioramento del quadro clinico del paziente una volta impeditogli ogni ulteriore contatto con il film che ha scatenato la malattia. Particolare importanza rivestono la prevenzione e l’informazione. Segnaliamo in proposito alcune tra le tante linee guida pubblicate dall’OMS:
- Tenere presente, prima della visione, che la riduzione del numero dei personaggi in un film, rispetto a un romanzo, potrebbe essere dovuta all’esigenza di evitare eccessiva confusione nello spettatore che non ha letto l’opera originale.
- Tenere presente, prima della visione, che riprodurre su schermo la complessità e – a volte – anche la scarsa plausibilità delle trame di un fumetto è estremamente difficile ed è quasi impossibile utilizzare la retcon in una pellicola di circa 90 minuti.
- Tenere presente, prima della visione, che alcune differenze potrebbero addirittura aumentare la qualità dell’adattamento (e.g. la regina Cersei di Game of Thrones, pur essendo una bellissima donna, non è la strappona bionda descritta in A Song of Ice and Fire. Prima di farvi venire l’ulcera, pensate che, forse, hanno preferito optare per una brava attrice a scapito della fedeltà).
- Se volete arrischiarvi in qualche cauto confronto, non perdete mai di vista l’effettivo riferimento del film (e.g. se state guardando Thor, sappiate che è ispirato a un fumetto Marvel. Se pretendete che sia fedele all’Edda vi condannerete certamente ad una gravissima forma di SCTB).
- Tenete presente, prima della visione, che un film è quasi sempre diretto ad un pubblico generalista e il suo scopo principale è anche se non soprattutto quello di intrattenere. La rappresentazione minuziosa e accurata di alcuni particolari storici, scientifici o – in ogni caso – molto tecnici e settoriali potrebbe essere ritenuta noiosa dalla maggior parte degli spettatori. Influisce anche la natura del mezzo di comunicazione: leggere cinquanta pagine che ci descrivono dettagliatamente l’albero genealogico del protagonista può essere interessante. Rendere la stessa cosa su schermo in un modo che non faccia addormentare è ben più complicato.
Tenete presente che… NO BASTA, NON CE LA FACCIO AD ANDARE AVANTI. Diciamolo, urliamolo, proclamiamolo al mondo! Ci sono casi in cui la SCTB non solo è giustificata, ma è un preciso dovere morale! Perché capisco tutto, ma Tarantino in Bastardi Senza Gloria non può riscrivere la storia della Seconda Guerra Mondiale in quel modo!
E voi? Quali sono i film o le serie tv che vi hanno fatto contrarre la sindrome? Fateci sapere!