Film

Lammerda – Ratter – Ossessione in Rete

ATTENZIONE – SPOILER

Vado subito al sodo: RATTER è un film che FA INCAZZARE!

Uscito da pochissimo in home-video e sulle piattaforme digitali on demand, RATTER è un film che vi lascerà una sola domanda che vi rimbalza nella testa: COME SI FA A CREARE UNA COSA DEL GENERE? PERCHÉ?

Ma andiamo con calma.
Vi riporto la trama del film:

Emma arriva a New York per i suoi studi universitari. La sua esistenza viene seguita attraverso il particolare punto di vista del suo computer portatile, del suo telefono cellulare e di altri dispositivi connessi in rete. A monitorarla, però, vi è uno stalker che diventa sempre più ossessivo. Ben presto Emma comincerà a temere per la sua vita, non riuscendo a rendersi conto che la minaccia proviene da tutta la tecnologia che la circonda quotidianamente.

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Non sarebbe male la storia (anche se nulla di particolare), l’idea e le sue possibilità di svolgimento, se non fosse per un piccolo particolare: la parte più terrificante del film è quando osserviamo che Emma porta il suo portatile in bagno mentre si fa la doccia: LA CONDENSA EMMA, LA CONDENSA LO SPACCA! Attimi di puro terrore!

Non sto esagerando, non sto esasperando una situazione, ma sto riportando solamente la realtà: per tutto il film non facciamo altro che vedere Emma dai suoi dispositivi che parla con l’amica, che è all’università, che si fa la doccia, che esce con un ragazzo – in loop –  e prima che accada qualcosa relativo al suo stalker passano prima 35 minuti, per una scena di 30 secondi, per poi salutarci e ritrovarci negli ultimi due minuti di film. STOP.

Lo stalker aveva possibilità di giocare con la protagonista: facendole accendere il pc in piena notte, la TV da sola, giocare sul suo senso di sicurezza e portarla all’esasperazione ma non fa nulla di tutto questo. Si diverte solo a farle chiamate con un numero sconosciuto e 2-3 messaggi strani. L’illusione di un inizio di qualcosa ci viene lanciata quando riceve un pacco da non si sa chi con dentro un rasoio, ma finisce tutto qui.

Va bene, allora capiamo che lo stalker vuole solamente prendere informazioni riguardo alla sua vita e alle sue abitudini, va benissimo; MA CAZZO! Vi siete scordati che è un film? Che dovete intrattenere? È l’ultimo dei miei pensieri annoiarmi e pregare che accada un imprevisto pur di stoppare la visione. Una noia totale che lascia davvero, davvero spiazzati e senza parole.

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Senza dilungarmi più di tanto, dopo 70 minuti di film che ci sembreranno un’eternità, constatiamo che Emma incomincia a sentirsi non al sicuro in casa, paranoica, ossessionata da tutto e sinceramente qui ho provato un senso di “Ma che cazzo?!” enorme: da quello che abbiamo visto finora non riesco a capire com’è possibile che si passi così velocemente ad una situazione di ansia e paranoia. Non accade praticamente nulla di così eclatante da shockare o traumatizzare la protagonista e l’unica spiegazione che mi viene in mente è questa: dovevano far finire il film, non avevano idee o mezzi e hanno accelerato tempi, regalando quindi un buco non indifferente a livello logico allo spettatore.

Emma poteva risolvere il tutto andandosene a casa dell’amica e quindi abbandonando l’appartamento, soprattutto quando trova la porta d’entrata aperta al suo ennesimo ritorno a casa, ma siccome non lo fa merita la fine che il film ci regala.

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In conslusione:

Il film vorrebbe essere un thriller/horror, ma non ci riesce per nulla. La tensione non esiste, non ci sono colpi di scena, la noia è praticamente costante e il film non intrattiene per niente.
Sarebbe stato molto più interessante approfondire il discorso delle nostre informazioni in rete, aumentare di tanto l’asticella delle azioni tra lo stalker e la protagonista, giocare sul senso di inquietudine; insomma, sarebbe stato bello che nel film fosse accaduto qualcosa.

Capisco non avere i mezzi e le possibilità per realizzare qualcosa di più, ma si poteva e si doveva lavorare meglio sulla storia. Fosse stato un corto magari lo si apprezzava anche, ma un intero film da ben 80 minuti è qualcosa che tocca e sguazza dentro la porcheria più totale.

In giro ho letto che è piaciuto a molti, il che mi sorprende tantissimo. Potrei non aver capito il film, potrei sbagliarmi di grosso e non aver captato il suo potenziale, ma per me è ZERO.

Salvatore Annarumma

Ho un anno in più di X-Files. Eredito dai miei zii la dipendenza al cinema. Crescendo cerco di capire come funziona il cinema: scrivo qualcosa, giro corti e sviluppo l'interesse per gli effetti visivi. Intraprendo un percorso di studi che mi porta a diventare un digital compositor. Adoro le serie TV, l'horror, i thriller, la fantascienza e il cinema sperimentale (chi non conosce Begotten dovrebbe far penitenza). Ah, non posso far a meno di guardare B-Movie: quando il mondo capirà realmente il loro valore sarà ormai troppo tardi.
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