Film

La stangata – Imprescindibile modello per tanti film a venire

La prima volta in cui sentii parlare de La stangata fu quando mio padre acquistò una videocassetta in edicola. Faceva parte di una collana dei migliori film con Paul Newman, di quelle di cui compravi solo la prima uscita, perché altrimenti ti toccava fare il mutuo. E la prima uscita era, appunto, La stangata.

La prima volta in cui vidi il film non compresi praticamente nulla della trama. Ero molto piccolo. Tuttavia, la cosa che mi colpì subito fu l’iconico The Entertainer di Scott Joplin.

In effetti, il tema principale è forse l’aspetto più nazional-popolare della pellicola diretta da George Roy Hill. Ultra-famoso, anche perché riutilizzato in una miriade di altri contesti anche molto diversi dal cinema, al punto di prestare la melodia persino ad alcuni cori da stadio.

The Entertainer a parte, però, la mia sensazione è che si sia persa la memoria del capolavoro che vede protagonisti Redford e Newman. Non è facile capire come mai una pellicola da sette Oscar (tra cui miglior film, regia e sceneggiatura originale) sia caduta un po’ nel dimenticatoio. Forse l’ambientazione anni ’30 la fanno sembrare più vecchia di quello che è in realtà (1973, stesso anno de L’Esorcista, per esempio). Oppure magari sbaglio io e, in realtà, La stangata è un film che viene ancora visto con regolarità, anche dalle nuove generazioni.

Nel dubbio, sappiate che è un must assoluto. Un film fresco e ironico, con una trama modernissima e ricca di colpi di scena pazzeschi. Un film che ha segnato irrimediabilmente un genere. Sì, perché la struttura de La stangata è ancora oggi un modello per un certo tipo di crime movies. Ecco alcuni topoi – per dirla con un po’ di puzza sotto il naso presenti nel film e destinati ad avere grande successo.

I PROTAGONISTI

Una coppia di truffatori, uno più allegro e guascone, l’altro più impulsivo e passionale, ma entrambi con uno spiccato talento nel raggirare il prossimo. Il pubblico è naturalmente portato a simpatizzare per la loro causa, seppur truffaldina. Anche perché gli interpreti sono due pezzi da novanta: Paul Newman e un giovanissimo Robert Redford.

LA BANDA

Contorno ai protagonisti. Una serie di personaggi più o meno macchiettistici, tutti con una “specialità” essenziale allo svolgimento del piano.

L’ANTAGONISTA

Un mafioso senza scrupoli. Ha un conto aperto con uno dei protagonisti e una sua azione è il motore dell’azione drammatica. È il bersaglio ai danni del quale viene architettata la truffa.

LA POLIZIA

Parallelamente all’antagonista principale, anche la polizia ostacola lo svolgimento del piano dei protagonisti. D’altra parte, qualcuno deve pure andare a caccia di truffatori. Anche se il raggirato è un pericoloso criminale. Entrano in scena vari livelli di giurisdizione. Dall’agentucolo locale alla famigerata FBI.

IL GRANDE PIANO

La sua realizzazione è lo scopo del film. Si tratta di un’intricata macchinazione basata sulle corse dei cavalli e il giro di scommesse ad esse collegato. Il piano è pensato nei minimi particolari e contempla ogni variabile imprevista. I colpi di scena vi terranno incollati alla poltrona.

IL GESTO D’INTESA DISTINTIVO

La banda dei protagonisti sceglie un particolare modo di comunicare tra loro. Si tratta dell’iconico nose touch, utilizzato in alcuni momenti cardine del film. Un particolare apparentemente senza importanza, ma che riesce a diventare parte integrante del film e ad entrare nel cuore del pubblico.

Come vi avevo anticipato, questo tipo di struttura è un’influenza importantissima per tutto un filone del crime movie. Sicuramente, leggendo i vari punti che ho elencato, avrete pensato a moltissimi altri film che, pur cambiando alcuni dettagli, riprendono lo schema quasi alla lettera. Non ho abbastanza cultura cinematografica per affermare senza ombra di dubbio che La stangata sia stata la prima pellicola in assoluto a proporre questo tipo di modello (e a condire il tutto con una certa dose di ironia, particolare da non sottovalutare). Quello che mi sento di dire, però, è che è riuscita a mettere insieme i pezzi in modo talmente efficace da diventare un metro di paragone quasi imprescindibile per tutti i suoi “figli”. Perché è facile riproporne la struttura e i suoi topoi. Meno facile è duplicare il ritmo, la freschezza e l’imprevedibilità di questo capolavoro senza tempo.

La stangata è un film in cui tutti gli elementi concorrono per creare un’amalgama perfetto nel suo genere. Un film, peraltro, impreziosito da una colonna sonora di livello eccezionale e dalle grandi prove di Newman e Redford, capaci di regalare scene memorabili. Una su tutte, la grandiosa partita a poker, studiata a tavolino per fare infuriare l’antagonista e trascinarlo nel meccanismo perfetto del raggiro. A proposito, una partita a carte con un grande baro in azione… un altro grande classico ripreso da tanti altri film successivi!

Insomma ragazzi, io ho provato a fare il mio “dovere civico”. Voi cinefili sicuramente conoscerete già a menadito questo film. Nel caso ve lo siate dimenticati, però, spero di avervi convinto a dargli un’occhiata. Perché siamo davvero in presenza di una pietra miliare. Specialmente se siete fan di un Danny Ocean a caso.

Mattia Carrea

Nato nel 1988, passa buona parte dei suoi 28 anni a seguire le più grandi nerdate mai prodotte nella storia del cinema e della televisione. Difficilmente scriverà di grandi film d'autore, siete avvisati!
Back to top button