La prima stagione di The Young Pope è finita, ed è stata un successo. Quella vinta da Sky è stata una scommessa coraggiosa, perché ci voleva fegato a lasciare totale libertà creativa a uno come Paolo Sorrentino, che già con La grande bellezza aveva ampiamente dimostrato quanto fosse in grado di dividere il pubblico.
Fortunatamente le cose non sono andate così, perché The Young Pope è piaciuto praticamente a tutti. L’apprezzamento della critica è stato unanime, e il pubblico si è letteralmente innamorato del Lenny Belardo di Jude Law, facendo registrare ascolti straordinari.
Tutti soddisfatti quindi, e questo risultato è davvero sorprendente, perché Sorrentino ha portato sul piccolo schermo l’intera complessità ed immensità del suo cinema, e nel farlo non è sceso a nessun tipo di compromesso.
Se all’inizio si poteva pensare che The Young Pope sarebbe stato una sorta di House of Cards in versione ecclesiastica, ben presto si è capito che non erano gli intrighi e i giochi di potere a stare davvero a cuore a Paolo Sorrentino.
Perché al centro di The Young Pope non c’è tanto la brama di potere, quanto la solitudine di un uomo che ha scelto la via del potere per compensare un suo profondo, incolmabile senso di abbandono. Un vuoto sia affettivo che spirituale, che Lenny proverà a riempire per tutta la sua vita, assaporando il peccato e il miracolo, la disperazione e la fede, la guerra e la pace, l’odio e l’amore.
E Lenny Belardo è riuscito a far breccia nel cuore delle persone perché queste, attraverso la nebbia sollevata dalle sue contraddizioni, sono riuscite a comprendere la profonda sincerità del suo dolore.
E questo grazie all’abilità di scrittura di Sorrentino, che è riuscito a creare per il suo personaggio un meraviglioso cammino che, puntata dopo puntata, lo ha portato a crescere e ad evolversi, fino quel meraviglioso finale in Piazza San Marco.
Dall’inizio del suo papato Pio XIII cambia radicalmente il suo rapporto nei confronti di chi lo circonda, nei confronti di Dio, e nei confronti di sé stesso. E questo cambiamento passa inevitabilmente attraverso quelle che sono le cinque scene cardine di questa prima stagione. Cinque sequenze magistrali che rendono The Young Pope una serie unica e indimenticabile.
– LA PRIMA OMELIA A PIAZZA SAN PIETRO (2° puntata)
Il finale della seconda puntata è probabilmente la scena più scioccante dell’intera serie.
Sorrentino gioca con il suo pubblico per tutta la durata dei primi due episodi. The Young Pope si apre infatti con una scena onirica ideata appositamente per trarre in inganno lo spettatore. L’omelia sognata da Lenny è una totale apertura alla libertà, all’amore in ogni sua forma, ad ognuno di quegli aspetti del mondo moderno che la Chiesa è, per sua natura, costretta a condannare.
Fin dal primo momento siamo quindi portati a chiederci chi sia il vero Pio XIII: il Papa moderno e rivoluzionario mostrato in sogno, che rappresenterebbe una completa rottura con la storia e i dogmi millenari della Chiesa, oppure il Papa freddo e cinico che alla sua prima colazione da nuovo Pontefice spezza il cuore di una povera cuoca troppo amichevole?
La sagoma oscura e impenetrabile che si staglia su Piazza San Pietro spazza subito via ogni dubbio. “Voi vi siete dimenticati di Dio!”, urla Pio XIII ai fedeli, e Lenny Belardo si dimostra per quello che è: un feroce reazionario, un oscurantista che non professa amore e conforto, ma intolleranza e totale chiusura nei confronti del mondo.
E se nel sogno era proprio l’arrivo di Lenny a diradare le nuvole di pioggia e a far splendere il sole sopra Piazza San Pietro, nella realtà sono i fulmini e la notte ad accompagnare la sua uscita di scena, nel totale sgomento dei fedeli di tutto il mondo.
Ed è solo l’inizio.
– DISCORSO AI CARDINALI NELLA CAPPELLA SISTINA (5° puntata)
Se la prima omelia è servita a gettare i binari sui quali si muoverà il nuovo pontificato, è con il discorso tenuto dinanzi ai cardinali nella Cappella Sistina a rappresentare l’inizio ufficiale della dittatura di Pio XIII.
Lenny si presenta ai cardinali come un sovrano assoluto che ha intenzione di utilizzare ogni goccia del suo potere per riportare la Chiesa alla potenza e alla ferrea e intransigente religiosità di un tempo. Nessuno spazio per gli fedeli dubbiosi e per “devoti della domenica”: il nuovo papato sfratterà totalmente la tolleranza e la comprensione dalla casa di Dio, che tornerà ad essere l’unico e solo centro della Chiesa.
“Dobbiamo tornare ad essere proibiti, inaccessibili, e misteriosi. Questo è l’unico modo in cui torneremo ad essere desiderabili”.
Lenny consuma così la sua vendetta nei confronti del mondo: così come lui è stato condannato a patire il peso dell’assenza dei suoi genitori, allo stesso modo il mondo dovrà soffrire per l’assenza della sua Chiesa.
Un monologo da togliere il fiato, per il quale dovrebbero consegnare di diritto il Premio Emmy a Jude Law e a tutti coloro che hanno reso possibile questa incredibile scena.
– CONFRONTO CON IL PRIMO MINISTRO (6° puntata)
Arriviamo a quella che è stata una delle scene più amate dal pubblico: il confronto fra Pio XIII il Primo Ministro (interpretato dal sempre grandissimo Stefano Accorsi, che ormai a Sky è di casa)
Quello che si instaura fra il giovane Premier e il giovane Papa è un vero e proprio duello affrontato a colpi di arguzia, di sguardi, sorrisi e strepitose linee di dialogo che confermano lo stato di grazia di Sorrentino in fase di scrittura.
Lenny si dimostra ancora una volta di un’intelligenza superiore rispetto a tutti coloro che lo circondano. Messe a tacere anche le ambizioni rivoluzionarie del Primo Ministro, Pio XIII sembra davvero non avere rivali nel consolidamento del suo rigido pontificato.
Ma Lenny non immagina che è alle porte una tragedia che lo cambierà per sempre, e che di riflesso cambierà anche il destino della Chiesa.
– DISCORSO PER LA PACE IN AFRICA (8° puntata)
L’ottava puntata è quella che segna un cambiamento radicale nell’animo di Pio XIII. Lenny, devastato dalla perdita del suo migliore amico, è stato abbandonato improvvisamente anche da Esther e dal piccolo Pio. La sua fede vacilla più che mai, insieme alla consapevolezza del fallimento del suo papato, che lo porta ad accarezzare l’idea delle dimissioni. E gli è pure morto il canguro.
Sarà con il suo viaggio in Africa che Lenny riuscirà finalmente a sotterrare il suo senso di vendetta nei confronti del mondo, riuscendo a trovare quella misericordia e quell’amore cristiano che gli erano sempre sfuggiti. E, forse, riuscendo a ritrovare addirittura la fede in Dio.
Il suo discorso “in absentia” è meraviglioso ed emozionante, ed inaugura definitivamente una nuova era del suo pontificato. Un’era di apertura e di comprensione, che lo porterà ad aprirsi ai fedeli in quel di Venezia.
– OMELIA A PIAZZA SAN MARCO (10° puntata)
E arriviamo così alla scena finale di The Young Pope, ambientata in quella Venezia che per tanto tempo ha ossessionato i sogni di Lenny. Seguendo il consiglio del Cardinale Spencer, che gli aveva consigliato di andare a Venezia a seppellire due bare vuote per superare definitivamente il ricordo dei suoi genitori, Lenny si reca a Piazza San Marco, dove per la prima volta si mostra ai fedeli di tutto il mondo.
Ed in completa antitesi con quella che era stata la sua prima, burrascosa omelia, Pio XIII apre finalmente alla gioia, e al sorriso. L’interpretazione di Jude Law è quanto di più umano e commovente ci possa essere: quando Lenny vede ancora una volta i suoi genitori che gli voltano le spalle, sembra di sentire il rumore della sua anima che si lacera dalla disperazione.
Lenny è stato di nuovo abbandonato, ma questa volta non reagisce con rabbia, ma con amore: “un giorno io morirò, e allora finalmente vi potrò abbracciare tutti, uno ad uno. Sì, potrò, ho fede che potrò“.
E poi? Mistero. Lenny si accascia, e in quelli che sembrerebbero i suoi ultimi istanti di vita vede la Vergine Maria, che si staglia fra le nuvole del cielo azzurro. Sarà davvero giunto l’ultimo giorno di Pio XIII? O magari sarà con una miracolosa resurrezione che le Lenny si rivelerà un Santo? Proprio quel Santo dell’amore e della pace che in vita è così raramente riuscito ad essere?
Per rispondere a queste domande non possiamo far altro che attendere la seconda stagione di The Young Pope. Anzi no, una cosa possiamo farla.
Possiamo goderci questo finale magistrale, che si allarga abbracciando prima Piazza San Marco, poi Venezia, poi l’Italia, poi la Terra intera, e poi si spegne. Nel silenzio, e nelle domande.
Proprio come la vita.
P.s. Se siete fan della serie di Sorrentino, fate un salto dai nostri amici di The Young Pope, di The Young Pope Italia e di Frasi Film Paolo Sorrentino!