Spotlight

Le 7 tecniche di ripresa che non potete non conoscere

10411003_787944534654918_3362342370020738969_n

E così come Dio creò il mondo in sette giorni, eccovi le sette tecniche che ogni regista deve conoscere per portare a termine il suo film.

Sognate un giorno di tirarvela da gran registi, ma quando uno vi nomina un piano-sequenza annuite stolidamente mentre le scimmiette nel vostro cervello battono i piatti? Niente paura, noi del MacGuffin abbiamo approntato un rapido elenco di sette tecniche di base da imparare a sfruttare con una telecamera in mano.

Camera a mano

La camera a mano è spesso la tecnica utilizzata per girare i reportage, oppure le scene d’azione, o comunque tutte quelle sequenze che devono essere più immersive. Negli ultimi anni (Cannibal HolocaustThe Blair Witch Project hanno fatto da capiscuola) si è consolidata la prassi di girare direttamente l’intero film (solitamente di genere horror) con l’espediente del mockumentary (ovvero del falso documentario rinvenuto per caso), di conseguenza la pellicola viene apparentemente girata con telecamere amatoriali per dare l’impressione di maggior realismo.

Campo-controcampo 

Ovvero la tecnica più utilizzata per gestire le sequenze di dialogo: in fase di montaggio si stabilisce un campo (es. Persona A che parla ripresa da sinistra) e a ogni controbattuta si restituisce il controcampo (es. Persona B che risponde ad A e che viene ripresa da destra).

Carrellata (avanti e indietro)

La carrellata è stato uno dei primi movimenti di macchina, quando ancora il cinema era costituito da inquadrature fisse e da film realizzati “a quadri”, ovvero da molteplici inquadrature fisse giustapposte in fase di montaggio. Celebre quella del film italiano Cabiria (1914). Si tratta sostanzialmente di montare la macchina sopra un carrello che si muove grazie a binari, assicurando l’avvicinamento o l’allontanamento (come vedremo) da un determinato punto. In particolare la carrellata in avanti può servire per avvicinarsi a un dettaglio, per dargli rilevanza, oppure semplicemente per seguire il movimento di un attore mentre cammina (in quel caso si parla di carrellata laterale)…

…allo stesso modo la carrellata indietro permette di allargare l’inquadratura, partendo da un oggetto, un volto, un dialogo in primo piano, mostrando il contesto in cui si trova.

 

Ripresa a schiaffo 

La ripresa a schiaffo è un’alternativa al campo e controcampo e consiste nello spostare velocemente la macchina da un personaggio all’altro senza tagli di montaggio. Viene molto sfruttata da registi talentuosi come Guy Ritchie, Terry Gilliam, Tarantino e – come possiamo vedere nel video – Wes Anderson.

Piano-sequenza 

Ovvero la regina di tutte le tecniche cinematografiche, il virtuosismo per eccellenza: consiste in un’unica lunga sequenza che, al contrario del long take, ha durata narrativa (cioè racconta una parte di storia che ha un inizio e una fine) realizzata senza alcun taglio di montaggio. Questo cosa comporta? Comporta che ogni dettaglio, ogni battuta, ogni movimento, ogni oggetto, tutto deve avvenire in quel preciso istante oppure l’intera sequenza è da buttare. Pensate un po’ alle madonne che può tirare un regista dopo che per un quarto d’ora ha filmato e l’attore cane gli rovina il piano sequenza a trenta secondi dalla fine?

Steadicam 

La sorella “in bolla” della camera a mano: la steadicam  è una macchina da presa sorretta da un’apposita imbracatura che permette di far muovere l’operatore liberamente (può addirittura correre) senza che la ripresa subisca le vibrazioni date dal movimento. Perfetta per riprese in luoghi angusti (pensate all’Overlook Hotel di Shining).

Zoomata 

La zoomata non penso abbia bisogno di particolari presentazioni, visto che chiunque si sia trovato una fotocamera tra le mani prima o poi si è sbizzarrito a zoomare. Al cinema questa tecnica può però dare particolare risalto a un dettaglio, un’espressione, a un’occhiata, così come il Maestro Tarantino ci mostra in questa carrellata (ha ha!) di zoomate tratte da Kill Bill, Django Unchained e Bastardi senza gloria.

Avete preso appunti? Bene, adesso non temete: prendete una telecamera e correte in giardino con quattro amici, siete pronti a girare Quarto potere…

…oh gente, io ci provo, che ve lo dico a fare…

Federico Asborno

L'Asborno nasce nel 1991; le sue occupazioni principali sono scrivere, leggere, divorare film, serie, distrarsi e soprattutto parlare di sé in terza persona. La sua vera passione è un'altra però, ed è dare la sua opinione, soprattutto quando non è richiesta. Se stai leggendo accresci il suo ego, sappilo.
Back to top button