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Le due anime di Supernatural – mitologie a confronto

Mi capita spesso di leggere articoli scritti da colleghi di TheMacGuffin e prendere ispirazione per approfondire qualche argomento. Grazie agli spunti degli altri collaboratori sono nati diversi miei articoli, tra cui il mio delirio sulla Sindrome da Carenza di Tom Bombadil,  la mia recensione sul misconosciuto Love&Basketball e anche l’approfondimento su Supernatural che mi appresto a scrivere. In questo caso specifico devo ringraziare Francesca che, qualche giorno fa, ha recensito la serie dei fratelli Winchester e ha accennato a un aspetto interessantissimo della serie stessa: l’ampliamento e il sostanziale cambiamento della mitologia che si verifica a partire dalla quarta stagione. A mio parere si tratta di un momento importantissimo per Supernatural e ho pensato di spendere qualche riga in proposito.

Le prime tre stagioni hanno un gran numero di episodi autoconclusivi. La trama orizzontale è comunque importante e interessante ma i fratelli Winchester trascorrono la maggior parte del loro tempo ad indagare i “casi della settimana”. Con una struttura del genere, la mitologia della serie può spaziare liberamente nello sterminato repertorio di creature soprannaturali che le diverse tradizioni hanno messo a disposizione degli sceneggiatori. Viene dato ampio spazio alle leggende metropolitane e al folklore americano. Perciò, accanto ai più classici fenomeni di poltergeist  e ad altre manifestazioni soprannaturali comuni a moltissime culture, incontriamo miti e leggende poco note al di fuori degli Stati Uniti e – forse proprio per questo – ancora più interessanti. Valgano da esempi gli episodi sulla “caccia” a Bloody Mary e su quella al Wendigo. In altre puntate Supernatural pesca da mitologie straniere, regalandoci un quadro variegato attaverso il quale, se volete, potete farvi una cultura decente sulle leggende e sul folklore di buona parte del mondo. Anche perché, quasi sempre, le caratteristiche dei vari mostri sono piuttosto fedeli alle tradizioni da cui derivano e anche le armi da utilizzare per sbarazzarsi delle creature sono quelle “canoniche”.

Dr._Brown_Yellow_Eyes

Tra un episodio autoconclusivo e l’altro si dipana la trama orizzontale. Il villain delle prime due stagioni è Azazel, noto anche come Yellow Eyed Demon (YED). Questo simpaticone è causa della quasi totalità delle sfighe che hanno colpito la famiglia protagonista, che perciò non vede l’ora di catturarlo e fargli passare un brutto quarto d’ora. Come suggerisce il nome, il YED è un demone d’alto rango, un pezzo grosso degli inferi che ha ai suoi comandi una schiera infinita di tirapiedi, ovviamente altrettanto demoniaci. I demoni di Supernatural hanno diversi tratti comuni con quelli della tradizione cristiana. Abitano all’inferno ma ogni tanto possono fare una capatina nel nostro mondo, prendendo possesso del corpo di qualche malcapitato. I simboli della fede cristiana e l’esorcismo sono armi efficaci per liberare i posseduti.

Tuttavia, i demoni della serie si muovono in un universo che definirei agnostico, se non addirittura ateo. Anche se il soprannaturale esiste, questo pare comprendere solo entità negative. Dio e gli angeli non vengono considerati parte del quadro o, al limite, vengono pensati come disinteressati alla grande battaglia tra i cacciatori e le creature maligne. Anche la gerarchia demonica si distacca da quella tradizionale cristiana. Lucifero non è al comando di tutto il baraccone infernale e viene considerato una sorta di leggenda che circola negli inferi, una “favoletta per demoni”. Nella terza stagione Lilith sostituisce il YED come principale antagonista, ma il quadro d’insieme non cambia molto.

Quando ormai credevate di aver inquadrato il tutto, ecco che gli sceneggiatori pensano bene di rivoluzionare completamente la mitologia della serie. La quarta stagione segna un punto di non ritorno che riscrive l’universo di Supernatural rendendolo ben più ampio di quanto ci aspettassimo. Non voglio entrare troppo nei dettagli della trama per non spoilerarvi più del necessario, ma è qui che la vicenda dei fratelli Winchester va ad avvicinarsi al Cristianesimo. Vengono introdotti gli angeli e si insiste sul lato marziale e militaresco del loro ruolo, scelta che ho particolarmente apprezzato perché questa caratteristica, seppur ben presente nell’angelologia, viene spesso trascurata dalle rappresentazioni pop di queste Esseri.

Castiel e i suoi colleghi sono presentati come l’esercito schierato da Dio contro i demoni e, in particolare, contro Lucifero. Avete capito bene, si scopre anche che Lucifero non è la favola che le mamme demone raccontano ai loro piccoli prima di addormentarsi, ma è un essere reale e potentissimo. Di più, la minaccia che venga liberato sulla Terra è più concreta che mai ed è per questo che gli angeli hanno deciso di farsi vivi nel nostro mondo dopo un’eternità. La sorpresa con cui Sam e Dean – nella serie – accolgono queste notizie è pari alla nostra. Il cambiamento è epocale: non siamo più di fronte a piccoli scontri con mostriciattoli di quartiere, siamo di fronte a una battaglia all’ultimo sangue tra Paradiso e Inferno, per il destino stesso del mondo. Questo nuovo universo prende diversi spunti dalla narrazione biblica, con riferimenti soprattutto all’Apocalisse, ma gli autori non si sono preclusi la possibilità di reinventare la tradizione, arrivando spesso addirittura a stravolgerla. Inoltre, non si rinuncia mai del tutto alla pletora di creature conosciute nelle prime stagioni.

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Il mondo creato con questi cambiamenti è perciò estremamente vario e potenzialmente espandibile a oltranza. Nelle stagioni successive gli sceneggiatori hanno provato a esplorare alcune delle possibilità narrative che il nuovo assetto offriva loro, inserendo e reinventando esseri  sempre più potenti della tradizione biblica (ad esempio il Leviatano), mettendo in scena rivolte angeliche e giochi politici per il controllo di Paradiso e Inferno. Al netto dell’incredibilmente bella quarta stagione, i risultati di questa notevole espansione della mitologia sono stati a mio parere altalenanti. A volte gli autori non sono stati in grado di gestire al meglio l’enorme quantità di materiale che hanno incluso nella loro serie, partorendo degli archi narrativi orrendi.  Secondo me, però, è un altro il difetto principale di questo “nuovo” Supernatural. I demoni si muovono nel nostro mondo possedendo delle persone e anche gli angeli utilizzano degli umani come loro tramite. Questo fatto, nel lungo periodo, ha comportato una riduzione sempre maggiore del carattere horror soprannaturale della serie. Spesso vediamo gruppi di persone che combattono tra loro come se fossimo in un telefilm d’azione. Al limite in un fantasy, giusto perché ogni tanto si vede qualche lampo di luce blu o similare. Non voglio con questo stroncare le ultime stagioni di un prodotto che ha da sempre alternato momenti meravigliosi a qualche scivolone e – essendo in onda ormai da 11 anni – può attraversare periodi di comprensibile stanchezza. Tuttavia, la mia preferenza va alle atmosfere inquietanti del primo Supernatural che, negli anni, sono diventate sempre più rare.

Quali sono le vostre stagioni preferite di Supernatural? Fatemelo sapere nei commenti e – già che ci siete – fate un salto dagli amici di Supernatural Legend, NOI: supernaturaldipendenti, SerieTv News, Serie Tv, la nostra droga.

N.D.R.: devo ancora recuperare le stagioni 10 e 11. La mia analisi, dunque, vale sicuramente per le stagioni 1-9, ma non penso che la situazione sia molto cambiata negli ultimi due anni.

Mattia Carrea

Nato nel 1988, passa buona parte dei suoi 28 anni a seguire le più grandi nerdate mai prodotte nella storia del cinema e della televisione. Difficilmente scriverà di grandi film d'autore, siete avvisati!
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