SE VI STATE CHIEDENDO “MACHECCAZZOVUOLDIRE?” ECCO, PIÙ O MENO È QUELLO CHE HO PENSATO IO PER I PRIMI 7 EPISODI DI LEGION.
Ma dato che non mi piace essere precipitoso andiamo con ordine.
Viene annunciata questa nuova serie, Legion , e ovviamente il trailer e le premesse catturano subito la mia attenzione.
E come potrebbe essere altrimenti per un fumetto edulcorato con un mix di droghe, malattie mentali e luci al neon?! Ero sinceramente in brodo di gocciole (cit.) anche perché il produttore esecutivo era un certo Noah Hawley, il creatore della serie tv Fargo.

OT: a volte di notte sogno ancora la scena di Fargo in cui parte “Children of the Sun” di Billy Thorpe. E mi viene la pelle d’oca. Mentre dormo.
Le premesse per questa Legion quindi c’erano eccome, tra un personaggio molto interessante, un produttore come Hawley, Dan Stevens (Matthew Crawley di Downtown Abbey) nel ruolo del protagonista e l’aspettativa generale di un prodotto diverso dal solito (i vari Defenders su Netflix per intenderci).
QUINDI COS’È ANDATO STORTO?
In realtà probabilmente niente, ma cerco di tenere alto l’hype fino alle conclusioni dell’articolo.
La trama non è particolarmente rivelatrice, se non per ciò che già si sa dell’omonimo fumetto Marvel: David Haller è un mutante potentissimo affetto da schizofrenia che non riesce a controllare i suoi poteri e dopo un tentato suicidio viene richiuso in un ospedale psichiatrico.
La medicina tradizionale non può fare molto per il nostro David e la depressione sembra avere la meglio quando all’improvviso compare una bella bionda (e chi sennò?) a ridare colore all’esistenza ingrigita del protagonista.
Syd Barrett (giusto per non farsi mancare niente dal punto di vista degli allucinogeni) è interpretata da Rachel Keller, la Simone Gerhardt di Fargo e con lei ci sono anche Aubrey Plaza e Jean Smart cioè Floyd Gerhardt in Fargo (c’è mezzo cast di Fargo, è vero).

Non mi spingo oltre anche perché mi risulterebbe davvero difficile evitare spoiler, comunque il punto è che anche gli attori messi in gioco non sono certo esordienti alle prime armi.
Gli ingredienti della serie di successo ci sono davvero tutti per cui non si può parlare di “azzardo” o “scommessa” da parte della Fox. Anche perché per la prima volta viene concessa la collaborazione di Marvel Television, che non detiene i diritti cinematografici degli X-Men (e Legion fa parte di questo universo).
MA È UNA BELLA SERIE O NO?
La provocazione del “cos’è andato storto” riassume un po’ il mio disappunto per come è stata trattata la narrazione di questa serie, non la sua oggettiva qualità. Le interpretazioni sono tutte molto buone, la regia è di quelle davvero potenti e la colonna sonora non sbaglia un pezzo.
Il discorso fotografia poi meriterebbe un paragrafo a parte e dico sul serio.
La scelta di ambientare Legion in luoghi e tempi incomprensibili allo spettatore è sicuramente molto azzeccata, e questa atmosfera anni ’70 ha una cura e una personalità invidiabile e non comune per una serie tratta da un fumetto.

Forse il più grande pregio di questa serie è proprio il non sembrare quello che dovrebbe essere.
Io mi dichiaro un convinto antagonista delle serie Marvel by Netflix e lo dico candidamente senza paura di passare per il figo anti-mainstream di turno. Il primo Daredevil mi è bastato per capire che anche sul fronte delle series i fumetti stanno perdendo gran parte della loro credibilità e questo mi rattrista molto essendo fan del genere.
Da questo punto di vista Legion è una piacevolissima sorpresa ma purtroppo non mi ha convinto appieno.
DOV’È LA FREGATURA?
Innanzitutto bisogna considerare la non-ambientazione temporale come un’arma a doppio taglio che gli sviluppatori hanno sottovalutato a mio parere: va bene il senso di indefinito, ma ad un certo punto io, spettatore, vorrei sapere qualcosa di più sul cosa sta succedendo, dove e come.
E invece la poca azione è persa e diluita in una narrazione davvero troppo lenta.
Capisco che sia una prima stagione e debba spiegare la genesi di un personaggio davvero complesso, però a giudicare anche dalle informazioni che arrivano dai fumetti sembra che la serie definisca una linea narrativa tutta sua.

Non voglio infierire ulteriormente per due motivi: il primo è che non ho mai letto il fumetto di Legion e quello che so l’ho cercato su internet mentre guardavo la serie (cosa che una persona non altrettanto nerd non farebbe), il secondo è che non vorrei spaventare più del dovuto coloro che, come me, sono rimasti ben impressionati dai vari trailer.
Però sì, non aspettatevi la gran figata che sembra.
CONCLUSIONI
Che dire per riassumere il tutto? Beh un “il ragazzo ha talento ma non si applica” mi sembra più che mai azzeccato per l’occasione.
Dai una mezza stellina in più perché voglio sperare che questo sbriciolamento di maroni sia servito come prologo per una seconda stagione bella forte.
Io ci credo, facci sognare Noah!
P.s. ricordatevi di fare un salto dai nostri amici di Legion – Italia!