Film

Les Amours Imaginaires: Bang Bang, fanculo il romanticismo!

Xavier Dolan ha fatto un film cinico e melodrammatico contro il romanticismo e l’amore. Se anche voi avete preso una cotta per la ragazza che avete visto in metro o per il vostro miglior amico mettetevi l’anima in pace. L’amore fa schifo e non ha senso  neanche provarci.

Forse sarà una visione un pochino pessimista, ma Les Amours Imaginaires insegna proprio questo. Si ama di più l’idea dell’amore che l’altra persona, ripetiamolo  tutti insieme.

Nicolas (Niels Schneider) è un ragazzo ricciolino con quell’aria da surfista mista a cantante indie che farà innamorare un po’ tutti. Marie (Monia Chockry) e Francis (interpretato dal regista) sono gli altri due lati di un possibile triangolo amoroso: lei si innamora di lui, lui si innamora di lui ma di chi si innamorerà Nicolas?

Il film si regge su questa instabilità metafisica che rischia, con un semplice bacio, di implodere su se stessa. Il problema è che riesce a rendere tutto reale, si sfonda la quarta parete cinematografica solo per il gusto di gettare lo spettatore in un mare di angoscia e curiosità.

Tutti i personaggi convivono con una finta pace interiore che rischia di essere ingannevole ed effimera, perché anche quando le cose vanno bene, sorge spontaneo il bisogno di ricercare negli altri quel qualcosa in più. Emerge una visione estremamente pessimistica dell’amore. Non si può scappare da Cupido, farsi male è l’unica soluzione per diventare forti e forse felici.

Fa impressione l’abilità di Xavier Dolan. A 21 anni gira questo film, ma non solo regista, è anche attore, sceneggiatore, produttore e altre mille cose. Complimenti, però sicuramente sarai spocchioso e un minimo antipatico, dai.

Certe volte si lascia prendere un po’ la mano come a dire: “Guardate quanto sono figo e come so fare le cose per bene”, ma ha il pregio di rimanere sempre coerente alle sue scelte. Lo spettatore alla fine si interrogherà così sull’identità di Nicolas. Esiste davvero o è solo una rappresentazione allegorica di quello che vorrebbero i due amanti?

Les Amours Imaginaires colpisce al cuore mentre in sottofondo suona Bang Bang di Dalida. Sicuramente è inaspettato e surreale sentire una vecchia canzone italiana in un film girato e ambientato in Canada, ma senza capire il motivo è perfetta.

La colonna sonora qui è un valore aggiunto. Lo dimostra la scena nel bosco dove Marie e Francis finiscono per azzuffarsi e rotolare tra le foglie in una danza animalesca e sensuale sulle note di Keep The Streets Empty For Medi Fever Ray (ecco lo spoiler).

È un film da vedere perché si differenzia dalla solita love story, anzi, è quasi la sua negazione. Le interviste che intramezzano la storia principale sono la dimostrazione che l’amore può illudere tutti senza se e senza ma.

Vi siete appena lasciati da poco o avete una cotta nascosta, bene (si fa per dire), evitate questo film. Se invece siete così masochisti da non volervi tirare indietro, prendete la prima cosa alcolica che trovate in casa, abbracciatela forte e premete play.

Ah Marie ci teneva a dire la sua:

Questi pseudo borderline che amano soffrire con l’idea malsana del dolore come fuga da una noia esistenziale, fanculo. Avrebbero solo bisogno di scopare.

Nicolò Granone

Simpatico, curioso, appassionato di cinema, sono pronto a esplorare l'universo in cerca di luminosi chicchi di grano da annaffiare e far crescere insieme a voi, consigliandovi ogni tanto film da scoprire qui alla luce del Sole.
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