Chi di voi da piccolo non aveva paura del buio?…
… mi raccomando non alzate le mani tutti insieme…!
Beh, si tratta ovviamente di una domanda retorica. Il buio racchiude in sé l’archetipo di tutte le paure: si ha sempre paura di qualcosa che non si conosce e nel buio non possiamo distinguere nulla, nel buio si può nascondere qualsiasi cosa o chiunque, nel buio possono prendere vita i nostri incubi peggiori… per questo il buio è sempre il personaggio perfetto per ogni film horror.
C’è un mostro/pazzo/demone che vuole ucciderti? Prima di tutto ti fa cuocere a fuoco lento staccandoti la luce: è matematico!
Gli amici dylaniati ricorderanno gli albi di Dylan Dog #34 Il buio e #68 Lo spettro nel buio, i fans della musica metal avranno già in testa il tema della famosa canzone degli Iron Maiden Fear of the dark, mentre nell’ambito cinematografico cito giusto Fear of the dark (2002) e il più recente Non aver paura del buio (2011) con Katie Holmes. Insomma il buio è sempre a mezzo, anche perché ne facciamo esperienza quotidianamente.
Fatta questa premessa arriviamo al dunque. Nel 2013, un certo David Sandberg, regista svedese, partecipa a “Who’s there? Horror Short Film Challenge” con un cortometraggio di 2 minuti scritto e diretto da lui stesso. Titolo: Lights out (trad. Luci spente). Risultato: vince la miglior regia.
Avete modo di gustarvelo proprio qua sotto e fidatevi che merita! Soprattutto se lo guardate la sera e al buio, ovviamente.
James Wan, regista horror australiano, padre di film di successi come Saw, Insidious e The Conjuring, vede il cortometraggio e decide di produrne la versione estesa. Nasce così il lungometraggio che mantiene lo stesso titolo Lights Out – Terrore nel buio (sottotitolo italiano del tutto superfluo e insignificante) e lo stesso regista/creatore David Sandberg.
La storia racconta di Rebecca. Andandosene via di casa, pensava di essersi lasciata alle spalle le sue paure infantili. Crescendo però ha sempre fatto fatica a capire ciò che fosse reale e cosa non lo fosse ogni volta che le luci si spegnevano… ora suo fratello minore, Martin, vive gli stessi terrificanti incubi ad occhi aperti di quando era bambina. Una spaventosa entità è riemersa dal buio e le loro vite sono in pericolo. Non devono lasciare che le luci si spengano…
Si tratta di un horror che ha tutte le carte in regola per diventare un successo, ma non è mai detta l’ultima parola. Purtroppo i film horror di qualità sono sempre più rari. Ormai Hollywood non sa più come far spaventare il suo pubblico, che è abituato ai soliti cliché collaudati negli anni. Uno dei primi errori in cui cadono spesso è la sceneggiatura: spesso si pensa che “film horror” equivalga a “trama-di-merda-scritta-da-ubriachi-il-sabato-sera-riversi-sul-marciapiede” ed è qui che ci si sbaglia. Una buona storia, scritta bene e senza buchi fa già il 50% della riuscita del film. E qui l’idea dell’entità che si muove nel buio una volta che spegni la luce, seppure ricordi vagamente il gioco Un, due, tre, stella e gli angeli piangenti della serie tv della BBC Doctor Who, è un bel punto di partenza. Ma non voglio pronunciarmi oltre.
Per ora possiamo gustarci fino all’ultimo fotogramma il trailer italiano che trovate in cima all’articolo, visto che il film non uscirà nelle sale italiane fino al 4 agosto 2016.
Una cosa è certa: dopo quella data le bollette della luce saranno salatissime!
Se gli horror sono la vostra passione, fate un salto dai nostri amici di Film esageratamente da paura!