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Lo shock di Margot Robbie: Bombshell è disponibile online (legalmente)

Mesi. Sono mesi che volevo scrivere questo articolo maledetto dall’attesa di una data che non arrivava. Lo abbiamo visto ai Golden Globes, lo abbiamo visto agli Oscar e quando finalmente una data l’abbiamo ricevuta ecco che mr. Corona ce lo ha tolto da sotto gli occhi. Tuttavia, è ora disponibile su Amazon Prime Video Bombshell: la voce dello scandalo

Davvero, quando ho visto Charlize Theron, Nicole Kidman e Margot Robbie all’interno dello stesso trailer mi è sovvenuto un sussulto. Un conto alla rovescia prolungato di volta in volta, per un motivo o per l’altro, ed il mio hype cresceva a tal punto dal farmi paura. Perché si sa: la troppa aspettativa fa crollare l’esito del giudizio.

Bombshell: delusione o successo?

Quanta fretta. Arriviamoci. Il film parla dello scandalo sessuale che ha coinvolto Roger Ailes (John Lithgow) e Billy O’Reilly, ai vertici di Fox News, facendo tremare gli equilibri della rete televisiva. Siamo in prossimità delle elezioni che vedono a contendersi la Presidenza Donald Trump e Hilary Clinton.

Bombshell: ciò che mi ha deluso

Il film, diciamolo subito, è quanto di più americano c’è sul mercato. Il che solitamente mi farebbe prendere il joypad, schiacciare il cerchio e optare per qualcosa che non gridi continuamente “EHI SIAMO AMERICANI, GUARDATECI!!!”. Fotografia perfetta, personaggi patinati pronti per finire sulla prima pagina di Vogue, colori caldi, iPhone, blu, rosso, fucsia, Trump. È impossibile sbagliarsi sul contesto in cui ci troviamo, e ci sta anche: parliamo della Fox! Sì, ma anche meno dai.

Ed è proprio a causa di questa ormai familiare “americanità” ostentata e blasonata che forse non arriva completamente la percezione del mondo che stiamo osservando. Più volte, soprattutto all’inizio del film, viene esaltata la fortuna professionale di lavorare nella Fox, in quanto emittente più importante in America. Per me la Fox è l’emittente che dà i Griffin su Sky e poco altro (al di là del suo ruolo come casa distributrice, ma fermiamoci alla sua parte di emittente televisiva, poiché è di quella che parliamo), per cui è stato difficile immedesimarmi nel desiderio di chi arriva a lavorarci. Per questo motivo l’unica cosa da fare è darlo come dato di fatto e andare avanti.

Bombshell: ciò che mi è piaciuto

Preso atto di ciò che da non americano possa rendermi non facile l’immedesimazione all’interno dell’opera, è giusto soffermarsi sul vero contenuto di Bombshell. Il che è trasversale e senza confini. Parliamo di violenza sulle donne, parliamo di ricatti, di scandali sessuali e di voglia di rivalsa. Il tutto senza mai vedere una toccata, un rapporto di qualsiasi tipo, né un corpo nudo. Il tema viene quindi raccontato per lo più attraverso le parole, gli atteggiamenti e gli sguardi (la scena più esplicita la vediamo dopo negli spoiler). Le tre attrici protagoniste sono esplosive. Delle tre forse Nicole Kidman è quella un po’ più sottotono rispetto ad altri ruoli da lei interpretati (pur rimanendo sempre sopra la media. Parliamo di Nicole Kidman ragazzi), ma chi sicuramente brilla, esplode e illumina è Margot Robbie. Andiamo ad analizzare quindi i profili di questi tre personaggi (due delle quali sono persone reali).

Ci addentriamo negli spoiler, perché ad essere sincero non saprei parlarne completamente omettendoli. Il tema del film non è nulla che richieda una spiegazione o un’interpretazione particolare. È un film ben fatto, sicuramente. Onestamente non c’è nemmeno da rovinarsi il film leggendo la parte sottostante, proprio perché parlando di un fatto realmente accaduto non ci sono cose da scoprire né finali a sorpresa. Tuttavia è comprensibile il pensiero di chi prima di vedere un film vuole saperne poco o nulla (io sono tra questi). Per cui se appartenete a questa categoria, vi invito a vederlo e a tornare!

bombshell

Attenzione! Spoiler da qui.

La storia di Bombshell è incentrata sulle vicende che hanno coinvolto Megyn Kelly (Charlize Theron), Gretchen Carlson (Nicole Kidman) e Kayla Pospisil (Margot Robbie, che delle tre è l’unico personaggio inventato). Sono tre donne molto diverse ma che in comune hanno il dubbio. Sono in situazioni simili e, come anche tutte le colleghe incluse nella loro storia, vivono il disagio di dover vivere con un lavoro che da un momento all’altro, in quanto donne, potrebbe subire variazioni di condizioni, salario e posizioni in base al loro comportamento in relazione agli eventi che si trovano a fronteggiare sia sul lavoro di tutti i giorni, sia su ciò che quel posto glielo potrebbe concedere o togliere.

Nicole Kidman

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Gretchen Carlson è una giornalista che si schiera dall’inizio del film a favore della libertà della donna di essere se stessa davanti alla telecamera non solo perché bella ma anche perché capace. Ecco che allora per la festa della donna va in onda struccata per mettere in prima linea la sua professionalità, e che paga a caro prezzo la sua fierezza. La sua storia viene raccontata da quando lei ha già subito una penalizzazione, venendo declassata nella fascia pomeridiana con lo stipendio dimezzato (pur avendo incrementato gli ascolti del programma del 15%) finché non viene licenziata senza giusta causa.

Da qui parte la sua battaglia legale contro Ailes nella speranza di farsi portavoce di altre donne che trovino il coraggio di denunciare eventuali violenze ai loro danni. È una donna molto forte che si fa carico anche di un iniziale fallimento, di fronte al quale sarebbe stato molto facile scoraggiarsi e ritirare tutto.

Charlize Theron

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Anche se potrebbe sembrare che il personaggio chiave del film sia quello di Nicole Kidman, secondo me è Megyn Kelly il vero punto di svolta della storia. Perché lei è una delle giornaliste più potenti all’interno della Fox, che però paga la sua posizione con continue umiliazioni sul web da parte dell’elettorato di Trump in seguito ad un’intervista da lei realizzata in cui lo mette alle strette circa i suoi modi e le sue parole nei confronti delle donne, e da parte di Trump stesso che attraverso Twitter le scaraventa addosso l’odio di tutte le persone che lo seguono (questo siamo in grado di capirlo anche noi italiani 🙂 ).

Ciò che la subordina ulteriormente a tutto questo è una seconda intervista in cui la redazione la intima ad adottare un sistema di ricucitura del rapporto tra Tump e la Fox in quanto l’uno vive dell’altro in un certo senso. Finché non scopriamo che anche lei, per essere lì dov’è è stata costretta ad avere un rapporto con Ailes. Questo fa sì che si interroghi su cosa sia giusto fare alla luce della denuncia esposta verso quest’ultimo: tacere per salvaguardare se stessa o parlare per tutelare le future vittime?

Margot Robbie (<3)

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Premessa: mi dispiace, ma io non posso essere oggettivo. Poi magari lo sarò in questo articolo, ma il mio amore per Margot Robbie va oltre ogni sorta di oggettività. Detto questo:

Se c’è un solo motivo per guardare questo film, questo è Margot Robbie. Se abbiamo imparato ad amarla grazie a The Wolf Of Wall Street o ancora di più in Once Upon a Time… In Hollywood, qui dà prova di essere davvero il futuro di Hollywood. Ciò che fa con l’espressività in qusto film è qualcosa di davvero meraviglioso. Il suo personaggio è quello della ragazzina ingenua e sognatrice, l’orgoglio della famiglia liberale che vede la figlia lavorare sulla televisione nazionale. Sua è la scena più esplicita del film che le ha causato anche un certo shock nell’eseguirla (fonte), in cui mostra le gambe ad un arrapato Roger Ailes il quale insistentemente le chiede di tirarsi su la gonna fino alle mutande con la scusa di farsi mostrare l’idoneità delle gambe alla televisione.

Ma se già in questa scena la Robbie dà una prova incredibile di recitazione facendo sentire in colpa lo spettatore, lo sfogo che ha fuori dal ristorante in cui ammette alla collega di aver praticato sesso orale per ottenere il suo ruolo è qualcosa che fa male. Fa male quel primissimo piano sulle lacrime, fanno male le parole che usa e fa ancora più male la sua mimica.

Margot Robbie è davvero la punta di diamante di Bombshell, che non è certo un capolavoro, ma che merita sicuramente una visione già solo per il cast che lo compone. 

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Andrea Bruno

Classe 1996, musicista ed appassionato di cinema diffida dagli eccessi di felicità che molto spesso nascondo l'esatto opposto. Nostalgico amante del jazz e della filosofia (colonne portanti del suo progetto cantautorale come Andrea Millais), trova nel cinema la possibilità, per ognuno, di rispecchiarsi dentro a personaggi di film o serie tv al fine di alleviare quel frustrante senso di solitudine a cui ogni essere umano può essere soggetto.
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