
Lui è tornato e fa spaccare dal ridere
Hitler torna in vita nella Germania di oggi e ci dimostra quanto siamo pagliacci
Lui è tornato = Polveroni e ideone
Ok, vi rassicuriamo subito cari lettori: il MacGuffin non si è trasformato in una torma di neonazisti e non abbiamo intenzione di indossare camicie brune, svastiche o andare alla caccia di ebrei. Allo stesso tempo però comprendo pure la delusione dei lettori neonazisti che ci seguono: dai ragazzi, non siamo nemmeno di Rifondazione Comunista, non è così? No?
Oddio, mi sto addentrando in una valle di lacrime mi sa…
Lasciamo perdere gli spinosissimi discorsi politici e infiliamoci a pieno muso in uno dei film più geniali che siano mai stati concepiti. Lui è tornato (Er ist wieder da per quelli che hanno familiarità con la favella teutonica) è un film tedesco del 2014 che parte da un’idea semplicissima, e per questo totalmente rivoluzionaria: Hitler torna in vita e lo fa a caso che più a caso non si può.
La domanda di fondo è questa: che succederebbe se Hitler, il vero Hitler, tornasse in vita al tempo di Facebook, Twitter, WhatsApp, Instagram, Snapchat, Pokémon Go e TheMacGuffin.it?!
Alla Berlina (se capite questa capite tutto)
Il nostro redivivo Führer si trova a confrontarsi con uno skip temporale di circa 70 anni, che in tempi di XX secolo non sono affatto bruscolini.
Dopo una prima parte decisamente più slapstick e divertente (in senso stretto), il film assume inaspettati toni satirici e polemici, andando a mettere alla berlina (che, parlando di nazisti, è una freddura meravigliosa) una contemporaneità vuota, spalmata sugli schermi dei suoi dispositivi, ma sostanzialmente apatica e disfattista.
Il nostro Führer decide così di sfruttare i moderni mezzi di comunicazione per riciclare la sua propaganda xenofoba e militarista, trovando terreno fertile per i suoi discorsi al vetriolo.
Lo zio Adolfo torna alla carica con la stessa furia rivoluzionaria e la stessa passione politica che gli avevano permesso di salire al potere negli anni Trenta e constata che anche se passa il tempo la gente, in fondo in fondo, non cambia mai.
Lui è tornato è un film che riesce a mettere in scena una satira ferocissima, regalando risate a profusione, ma non fermandosi alla banalità (seppur spassosissima) di piazzare Adolf Hitler nel 2014 e vedere che combina. Al contrario: il tutto è un grosso pretesto per svelare con l’ironia quel sottofondo razzistello, ignorantotto e intollerante che si annida anche nella moderna democrazia. I nazisti ci saranno sempre, dichiarati o meno.
Risate amarissime
Le risate (eccettuata la prima mezzora circa) che ci facciamo durante il film non sono “di pancia”, ma sono risate amare, quelle che ti puoi fare davanti a personaggi come Crozza, che ti espongono la nuda verità, facendoti rendere conto dell’assoluta follia nella quale siamo precipitati.
Un film dunque straconsigliato per chi vuole farsi due risate intelligenti, di quelle che ti scuotono qualcosa lì dentro, e che non rimangono flatus vocis.
Lui è tornato è un grande film. Un film che ci mostra una Germania assolutamente in crisi, forse non strettamente economica, ma certamente di valori e ideali, una Germania soffocata da un’immigrazione selvaggia e incontrollata e un governo incapace di tenere le redini della situazione.
Vi ricorda mica qualcosa?
Il buffo è che il nostro Hitler si trova ad avere a che fare con i vari Masterchef, documentari in stile RealTv, diete ferree imposte ad obesi patologici ripresi impietosamente dalla macchina da presa; ebbene, il nostro simpatico (l’ho detto!) Führer guarda la tv, cambia i canali e non capisce come un mezzo di comunicazione così potente possa essere sfruttato per mettere in scena tanto pattume inutile.
Se ci è arrivato lui……