Serie TV

Luke Cage è la nuova serie Netflix “a prova di proiettili”

Il nuovo supereroe Marvel si chiama Luke Cage ed è il migliore degli ultimi tempi.

luke cage

Luke Cage è l’ultima serie tv partorita da Netflix che, insieme a Jessica Jones e Daredevil, va ad arricchire il noto Marvel Cinematic Universe. Loro tre, insieme ad Iron Fist, previsto sul piccolo schermo per il 2017, danno vita alla versione televisiva dei Defenders, gruppo di eroi ben noto ai lettori di fumetti Marvel.

Prima era stato Daredevil, che per atmosfere e regia era riuscito a risollevare il flop del suo personaggio nel film del 2003 con Ben Affleck. Gli ottimi interpreti, la caratterizzazione dei personaggi e la ripresa di una Hell’s Kitchen nera e fumosa ne avevano fatto una serie da dieci e lode. Poi è arrivata Jessica Jones (interpretata dalla Krysten Alice Ritter di Breaking Bad), che ha ribaltato gli stereotipi sessisti in nome di una supereroina forte, tormentata e non iper-sessualizzata. Una ventata d’aria fresca nel mondo femminile Marvel (e non solo). E un mese fa è finalmente arrivato Luke Cage a smuovere del tutto le convenzioni e i cliché, reali e cinematografici, che siamo abituati a vedere nei prodotti supereroistici.

luke cageSe al cinema abbiamo Capitan America e Iron Man che salvano il mondo intero, sul piccolo schermo troviamo invece uomini, e donne, normali (o quasi) che si occupano dei propri problemi e del proprio quartiere fatto di una manciata di strade. Ridimensionando l’area di azione di questi supereroi, Netflix ha così immediatamente avvicinato lo spettatore ai protagonisti. Riconoscere nelle botteghe locali di Harlem quelle del proprio paese è facile, e rende immediatamente la serie tv più reale.

Ed è proprio reale il termine che spiega meglio questa serie. Perché Luke Cage (interpretato da Mike Colter) è un nero in un mondo che gli uomini neri, di solito, li fa massacrare dalla polizia. Come dice la tagline della serie, Il mondo è pronto per un uomo nero antiproiettile, e non potrebbe essere più vero, soprattutto se lo contestualizziamo tra gli eventi che scuotono gli Stati Uniti negli ultimi mesi (vedi Black Lives Matters e tutti i casi di brutalità contro le persone di colore). Insomma, un eroe vero e realistico che, se non fosse per la pelle infrangibile, potrebbe davvero aggirarsi tra le strade di un quartiere americano.

Ma chi è Luke Cage, e cosa deve affrontare?

luke cageLuke è un uomo qualunque (anche se definire qualunque quell’enorme ammasso di muscoli è un po’ difficile) che, dopo la prigione, cerca di vivere in silenzio la sua vita nel retrobottega di un barbiere. Ma Harlem e gli uomini e le donne che la controllano dall’ombra chiedono presto il pizzo. Un evento, lo scambio d’armi andato a male tra due boss della mala, tira in mezzo Cage, che è costretto a farsi avanti per vendicare i suoi amici e la sua città.

Harlem è l’altra grande protagonista: una città a sé stante, più che un quartiere di New York, nera non solo per il colore della pelle dei suoi abitanti ma per l’anima dei boss che ne tirano le fila. Serpi in seno (non a caso due villain hanno il nome di serpenti) che non hanno bisogno di superpoteri per essere “cattivi”, ma solo di soldi e potere. Il proprietario di un locale, Cottonmouth, la cugina Mariah Dillard, consigliera comunale, e il folle da cui comprano le armi, Diamondback. I superpoteri di Luke Cage servono a contrastare non alieni o mostri, ma il sistema corrotto dall’interno. Un sistema che con la scusa di rinnovare la città ricicla soldi sporchi, paga la polizia; che uccide, massacra e non guarda in faccia nessuno.

Possiamo dunque dire con sicurezza che Luke Cage è su un altro livello rispetto ai vari Avengers e simili, perché la sua posizione di uomo comune permette di fare critica sociale. I cattivi qui sono tutti quelli che non fanno niente per cambiare il marcio in cui stanno vivendo, ma lo subiscono e ne traggono vantaggio. Luke Cage non è un eroe perché i proiettili gli rimbalzano sulla pelle, ma perché per la prima volta decide di alzare la testa e lottare per quello che è giusto.

luke cageUna differenza che si nota subito e che infatti sposta il genere della serie tv da “supereroistico” a crime/drama, allontanandosi soprattutto dalla blaxploitation: Luke Cage infatti era nato negli anni ’70 come parte di un filone, molto vivo all’epoca, completamente black. Neri i protagonisti di fumetti, film e serie tv, neri i registi, nera la musica; questa era la blaxploitation. Qui rimane l’ambientazione di colore ma è il mood a cambiare: tutto è più vivo, reale e meno stilizzato.

Black è anche la musica, appunto, che compone una colonna sonora blues e r’n’b da brividi. Nel locale gestito da Cottonmouth si alternano interpreti di quella Harlem ricordata costantemente come nucleo artistico di New York: gente come Wu Tang Clan, Jidenna, The Delfonics, Faith Evans, Sharon Jones & The Dap-Kings; e ancora, innumerevoli citazioni a Duke Ellington, Notorius B.I.G., Nina Simone, ma anche Malcom X, Crispus Attucks e molti altri.

Insomma, una serie a prova di proiettile, molto diversa da quello che siamo abituati a vedere. Un prodotto che sembra di nicchia ma che è sicuramente destinato a diventare un cult, entrando, lento ma forte ed inesorabile come il suo protagonista, nel pantheon dei migliori prodotti di questi ultimi anni.

 

P.s. Se siete fan dell’universo espanso Netflix, passate dai nostri amici di Le Notti del Diavolo – Daredevil & Co.!

Giulia Cipollina

28 anni, laureata, lavoro in un negozio di ottica e fotografia. Come se già non bastasse essere nerd: leggo tanto, ascolto un sacco di musica e guardo ancora più film - ma almeno gli occhiali per guardare da vicino posso farmeli gratis.
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