Film

L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot: WOW!

Titolo assurdo per una trama assurda

Da qualche tempo avevo sentito parlare di questo film e la mia attenzione era caduta soprattutto sul titolo: L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot regia di Robert D. Krzykowski (che ha un cognome assurdo quanto il titolo del suo film). Come non restare affascinati da un titolo così strano, dopo le dovute informazioni sul caso, ho scoperto che non c’era assolutamente niente di allegorico, un doppio senso narrativo o magari un gioco di parole, il film narrava davvero le gesta di un uomo che uccide Hitler e il Bigfoot a colpi di pistola e fucile; inoltre molti pareri critici parlavano entusiasti della pellicola. Dopo questa scoperta illuminante il film doveva essere mio!

Calvin Barr (interpretato da quel baffone di Sam Elliott che tra un tour e l’altro di Bradley Cooper + Lady Gaga e una partita a bowling del drugo Lebowski trova il tempo per uccidere nazisti e Bigfoot) è un uomo onesto e tranquillo che vive in una piccola cittadina insieme al suo fedele cane labrador, frequenta qualche volta suo fratello che fa il parrucchiere e passa le giornate a ricordare la sua vita di un tempo immerso nella malinconia. Sotto il letto nasconde una scatola misteriosa che qualche volta apre ma richiude immediatamente e non ci lascia mai vedere a noi spettatori cosa ci sia dentro (no, non è la valigetta di Pulp Fiction). Tramite i suoi flashback Calvin ci mostra come ha ucciso Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale, un’operazione rimasta segreta per voleri governativi, ma che ha profondamente segnato il nostro protagonista.

In un giorno come tanti bussano alla sua porta due agenti FBI che chiedono il suo aiuto: il Bigfoot, la leggendaria creatura misteriosa esiste davvero e sta seminando un virus letale che sta uccidendo tutti gli animali del Canada. La diffusione incontrollata del virus sarebbe mortale anche per l’umanità tranne per Calvin che, secondo un esame del suo sangue, sembra essere immune a questa nuova malattia. Nonostante inizialmente Calvin non abbia voglia di alzarsi dal suo divano per salvare il mondo alla fine decide di tornate a lavoro come un tempo (uccidere mostri è ciò che Calvin sa fare meglio di qualunque altra cosa), viene munito di un fucile di precisione, un coltello e parte in solitaria alla ricerca del mostro dai grandi piedi pelosi.

Trama assurda, non trovate? Eppure…

Di tutto e di più: cocktail di generi

Eppure il film funziona, in tutto. Prima di tutto è un condensato bellissimo di generi cinematografici diversi e improbabili: azione, avventura (un pochino horror se vogliamo), dramma, fantascienza, guerra e persino romantico. La prima parte oscilla tra il dramma e la guerra, con Calvin che ripensa malinconico e affranto alla missione che lo ha portato a uccidere segretamente Hitler, la guerra ha allontanato Calvin dalla sua amata e la loro relazione è narrata con molto romanticismo senza essere fuori luogo (tra un nazista e l’altro e un Bigfoot infetto un po’ d’amore non guasta mai). L’aspetto psicologico di Calvin è davvero ben approfondito e tutte le sequenze dell’anziano signore che vaga per casa sua ricordando la sua vita passata e rimpiangendo ciò che purtroppo non potrà più rivivere sanno molto di Clint Eastwood in Gran Torino o Il corriere – The Mule.

L'uomo che uccise Hitler e il Bigfoot

Nella seconda parte de L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot la caccia al mostro dona una piega più d’azione con sfumature da thriller-horror fantascientifico senza però mai dimenticare il dramma e il romanticismo della prima parte. Credo che sia molto difficile riuscire a mantenere un certo grado di serietà in questo tipo di film senza sfociare nel trash da Asylum che tanto conosciamo bene. Personalmente, durante tutta la visione del film, non ho mai avuto l’impressione di guardare qualcosa di stupido o divertente ma anzi, ero davvero molto preso dalla trama e dalla capacità del regista di mantenere tutto in ordine. Quel famoso concetto della sospensione dell’incredulità di cui tanto si parla nel cinema, nel teatro e nella letteratura in questo film è assolutamente valido, ho avuto l’impressione di guardare qualcosa di credibile e di sensato.

Nota importante

Davvero sorprendente è stato scoprire che i baffi di Sam Elliott sono più pelosi dei piedi del Bigfoot, forse l’unica cosa di fantascienza davvero assurda del film.

L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot

Il valore delle idee

L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot è la dimostrazione di come ogni idea sia alla base valida, ogni idea è potenzialmente una buona idea e basta saperla trattare con il tono giusto. Si possono fare film dalla trama assurda e senza un senso apparente, ma tirarci fuori un bel film (vero Lynch?) e allo stesso tempo si possono fare film brutti e scadenti con trame semplici e più realistiche (vero Muccino?).

Se cercate un film assurdo, ma che possa accontentare tutti questo è quello che fa per voi. Se cercare un film trash divertente per passare una serata guardando zozzerie sappiate che questo non lo è, non fatevi ingannare dal titolo. Importante è spargere il verbo e diffondere la visione di questa pellicola visto che purtroppo non ha avuto molto successo. 

Leonardo Ceccanti

Ordinaria vita di un qualsiasi comune mortale, il cinema mi piace perchè mi piace, per il resto: faccio cose e vedo gente...
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