…perché la domanda non è da sottovalutare, soprattutto se non ve la siete mai posta.
Cosa andate cercando quando entrate in quella sala buia con le poltroncine comode, oppure scomode, con in mano pop-corn o caramelle gommose, vestiti come se andaste a spalare catrame sulla Strada Statale 113 oppure tutti infighettati?
“Un film!” diranno subito i miei piccoli lettori, e Capitan Ovvio approverebbe ad ampie spolliciate, ma la domanda è un tantino più profonda del suo senso letterale. Cosa andate cercando in quelle immagini che vi scorrono davanti mentre tutto il resto viene sommerso dal buio in sala? La dicotomia è una e una sola, ed è quella tra Film e Cinema, ovvero tra “Non so cosa sto guardando, ma mi cucco un film perché è lunedì sera, sono povero e in giro non si manifestano nemmeno gli spacciatori di popper” e “Sono qui per vedere un film di questo regista/per seguire gli sviluppi di questo genere/altre motivazioni legate alla visione di molti altri film”.
In ambito calcistico si parlerebbe di Ultras contro Occasionali, se masticate il gergo, altrimenti peggio per voi.
Ma da quale madre degenere è nata questa domanda infausta?
Basta dare un’occhiata in giro, gente, basta leggere un po’ su Internet – soprattutto – per accorgersi del tremendo problema alla quale stiamo assistendo ignari e ignavi: a monte di ogni discorso critico (o sedicente tale) sul cinema bisogna fare un attimo di autoanalisi. Guardate gli uomini di Chiesa, prendete esempio da loro, che quelli sono avanti cent’anni: prima di giurare fede sempiterna, sostegno per Cristo e compagnia bella ti fanno confessare, ti fanno battere il petto tre volte mugugnando “Per mia colpa”, ti fanno sentire una merdaccia lercia colpevole.
Anche senza battersi il petto e stracciarsi l’anima (altrimenti saltano fuori degli Horcrux indesiderati) la domanda giusta da farsi è “Che tipo di spettatore sono?”, e conseguentemente “Ma a me piace semplicemente guardare i film, oppure mi piace il cinema nella sua interezza?”.
Perché sono cose un po’ diverse, perché se nella fattualità la sostanza non cambia (ti siedi in poltrona e guardi), in realtà cambia eccome, non tanto per quello che fai, ma per quello che cerchi nel film.
Chiariamoci, sono entrambi atteggiamenti legittimi e sacrosanti, ma la verità è che producono due spettatori praticamente opposti e spesso in guerra stile Israeliani-Palestinesi: lo Spettatore della Domenica e il Cinefilo.
La guerra civile
Per rimanere in termini ecclesiastici da una parte abbiamo il bigotto baciapile, quello che recita a memoria ogni Salmo, ogni Inno mai scritto anche dal più misconosciuto dei profeti, dall’altro abbiamo il classico credente per modo di dire, quello che in chiesa ci entra giusto a Pasqua prima di ingozzarsi di colomba e a Natale, prima di azzannare il panettone.
Sono ovviamente estremizzazioni ed assoluti, (non solo i Sith parlano per assoluti) e sarà anche vero che la verità sta nel mezzo, che in medio stat virtus e compagnia cantante, però a noi interessa porvi il problema, poi starà a voi elucubrarci sopra.
Al di là di tutto perché la questione è importante? Perché queste due fazioni sono in lotta da sempre e ognuna avversa l’altra in tutti i modi possibili.
Ad esempio lo Spettatore della Domenica prende in giro il Cinefilo, attribuendogli queste specifiche caratteristiche:
- rarefatte attività sessuali
- rarefatte interrelazioni col resto della società civile
- sfiga perenne
- nevrosi inutili per quello che alla fine “è solo un film”
Il Cinefilo, dal canto suo ribatte prontamente, affibbiando allo Spettatore della Domenica questi e molti altri titoli:
- superficiale
- ignorante
- bestia
- buzzurro
- cane e/o cane ignobile
Ma alla fin fine cos’è che divide l’uno dall’altro?
Ognuno al suo posto
Quello che a mio avviso distingue i due è la prospettiva dell’hype: uno Spettatore della Domenica potrà avere un casino di hype per un singolo film (che magari è tratto dal suo romanzo preferito, oppure c’è l’attore che gli piace tanto), mentre solitamente il Cinefilo ha hype per una visione del cinema e non tanto per un singolo film. Quello che interessa al Cinefilo è vedere bel cinema, al di là dei generi, al di là dei nomi, ciò che importa è il Cinema in generale, che non prescinde da un singolo film.
L’Occasionale invece va a vedere un film, restringendo il suo campo e disinteressandosi (molto legittimamente anche) dal resto delle produzioni, perché magari riesce a concepire il cinema come un passatempo, un modo per staccare dallo stress quotidiano e non ne fa una questione di “romanticismo militante” come il Cinefilo.
Al di là di questo si è voluto parlare un po’ in generale giusto per suscitare reazioni da voi gentili lettori: voi da che parte della barricata vi collocate? Condividete la foga del Cinefilo o siete paciosi e sereni come lo Spettatore della Domenica?