Ammetto che forse questo articolo lo avrebbe scritto meglio una donna, ma dentro di me ho pensato “se lo fa Enzo Miccio, perché non io?”. Sì, è stato un pensiero stupido. Ma comunque non facciamone una questione di sessismo: un uomo può parlare di moda così come una donna può parlare di rutti e birre. E no, non è l’omosessualità che mi ha spinto alla scrittura, ma la bellezza del costume. Inoltre, per evitare che gridiate all’omofobia, ho deciso di dedicare le mie parole (tutte le mie parole) allo scrittore migliore dell’ultimo decennio: Enzo Miccio, appunto.

Prima di continuare, una cosa. Se c’è qualche sporco traditore (o traditrice) tra voi che non conosce il genio artistico e creativo del signore qua sopra, bene, levatevi dalle palle. Stupidi, irrispettosi, insensibili!
Grand Budapest Hotel, di Wes Anderson (2014)
Partiamo con un film sobrissimo. Vi sento in sottofondo. Lo so, non è propriamente un film in costume, va bene. In ogni caso non ho potuto fare a meno di inserirlo: primo perché i costumi sono perfetti; secondo perché i giochi di colore che si creano tra costume e scenografia sono eccezionali. Ah, e tra l’altro la Nostra Milena Canonero (una a caso per quanto riguarda la costumistica cinematografica) si è pure presa un Oscar. Gli haters muti!
Siamo forti insieme, Enzo, grazie per avermi mostrato la via.
L’inganno, di Sofia Coppola (2017)

Personalmente lo ritengo il miglior film della Coppola, anche se non sono un grande fan. A volte la formula buon sangue non mente non funziona. So sad Sofy. Sicuramente gran parte del lavoro per creare l’atmosfera in questo film lo fanno i costumi. O dovrei forse dire IL COSTUME? No, non perché sono tutti vestiti uguali, ma per l’idea con la quale i vestiti sono stati concepiti: Sofia Coppola voleva che le donne ricordassero dei fantasmi. Sì, so che non ci avevate pensato, ma ditemi che non è vero.
Sì, Enzo lo so, ma tranquillo che nel prossimo ci saranno più uomini, scusami…
Dracula di Bram Stoker, di Francis Ford Coppola (1992)
A proposito di Coppola! Sto infierendo troppo sulla piccola Sofia secondo voi?
Se fai un film su Dracula e non gli dai dei bei costumi sei un po’ un tamarro. Per fortuna che Coppola è uno dei migliori registi della storia del cinema. Grazie Francis, apprezzo. Non ho molto da descrivere per questo film: guardate soltanto il costume di Gary Oldman e siamo a posto. Din din din! Oscar di nuovo.
Visto, Enzo? Uomini e non solo: uomini che succhiano!… cioè vampiri… un bel film sui vampiri…
Cleopatra, di Joseph L. Mankiewicz (1963)

Un film che dura più del paleolitico, costato più di tutte le case dei lettori del MacGuffin (ma comunque meno di Pirati dei Caraibi) e con dei costumi che fanno tutto. Cleopatra è la cosa più divina che il cinema abbia mai visto (dopo Meryl Streep, s’intende) e ogni cazzo di costume calza a pennello sull’attore che lo indossa. Certo che con 300 milioni so’ bravo pure io. E guarda caso: un altro Oscar. E guarda caso tra i costumisti c’è un italiano: italians do it better. Non cercate su Tumblr.
Pure gli uomini muscolosi ti ci ho messo a ‘sto giro, visto Enzo? Quanto ti vizio.
Anna Karenina, di Joe Wright (2012)
Qua tocchiamo dei livelli quasi assurdi. C’è una varietà di costumi che trasudano aristocrazia da ogni angolo di stoffa e che si piegano meravigliosamente sul corpo dell’altrettanto meravigliosa Keira Knightley. No Enzo, mi piace ma platonicamente, non fraintendere. Hear the news: Oscarrrr.
Marie Antoinette, di Sofia Coppola (2006)

Critico tanto la Coppola, ma poi metto due suoi film in uno stesso articolo. Sarà che stare con Enzo mi fa uno strano effetto…
La Coppola comunque ha un evidente fetish per Kirsten Dunst, giustificato per carità, ‘na topa. Giuro che è l’ultima volta Enzo, dammi fiducia.
Non so nemmeno come descriverveli questi costumi: sono tipo wow, un po’ troppo pop forse, ma wow, tutti colorati ed estremamente sofisticati e ricchi e preziosi. Un altro Oscar facile per la Canonero.
Amadeus, di Milos Forman (1984)
Dai, ditelo che ho messo solo film che hanno vinto l’Oscar per i costumi. Sarà forse che l’Academy negli Oscar tecnici è veramente meritocratica?
Un capolavoro di film a cui non potevano mancare dei costumi capolavoro. L’ambiente è espresso perfettamente dal regista ma anche attraverso i costumi, che offrono un lusso assoluto agli occhi. Veramente delizioso.
La favorita, di Yorgos Lanthimos (2018)
In questo caso abbiamo un film che probabilmente l’Oscar per i migliori costumi lo avrebbe anche meritato ma non l’ha vinto. Ciò non toglie che la concezione del costume qui sfiora la perfezione: io non ho mai visto Emma Stone così elegante e così provocante allo stesso tempo. E il fatto è che era proprio questo l’obiettivo. Senza accennare poi al fatto che hanno abbinato i costumi al colore delle scenografie, cioè regà di che stiamo parlando.
Enzo non è molto contento del fatto che io stia mettendo molti film con molte donne…
Il gattopardo, di Luchino Visconti (1963)
Ricordo che la visione di questo film mi aveva lasciato senza parole. Sarà che Luchino Visconti ha firmato un capolavoro del cinema, ma l’elemento che più mi aveva sconvolto era proprio ciò di cui stiamo parlando: i costumi. Quanto cazzo sono giusti i costumi in questo film? E quanto fanno Italia? La scena del ballo non sarebbe potuta esistere senza questa maestosità (in particolare del costume di Claudia Cardinale).
Ragazzi ho un problema: Enzo non risponde alle mie chiamate…
Il grande Gatsby, di Baz Luhrmann (2013)

Già Catherine Martin ha fatto un lavoro strepitoso coi costumi, poi se li fai indossare a DiCaprio e a Carey Mulligan che sono un topo e una topa, allora hai vinto tutto. Anche qui, senza questi costumi incredibili, la scena più iconica del film non sarebbe potuta nemmeno essere concepita. Giusto, Oscar.
Io invece non riesco a concepire perché Enzo non vuole parlarmi: sono disperato!
Il filo nascosto, di Paul Thomas Anderson (2017)

C’era qualcosa di troppo bello in questo film, che andava oltre Daniel Day-Lewis, oltre le recitazioni impeccabili, oltre Paul Thomas Anderson che è praticamente già consacrato all’olimpo dei grandi, c’erano anche i costumi. Sì, perché oltre ad avere dei costumi fantastici (sì, ancora Oscar), il film parla proprio di costume. Quindi ho dovuto doppiamente inserirlo, in quanto la perfezione nel disegnare gli abiti si andava facendo insieme al film.
Enzo, ti prego, c’è qualcosa che posso fare per rimediare?
Barry Lyndon, di Stanley Kubrick (1975)

In un film così straordinario dal punto di vista visivo non potevano mancare dei costumi altrettanto straordinari. Lo sapeva bene il vecchio Stanley quando decise di chiamare la Canonero, che qui più che altrove dimostra di essere una delle costumiste (cioè che fa i costumi, pervertiti) più dotate che il cinema – e il teatro – abbiano mai conosciuto. Barry Lyndon è una meraviglia per gli occhi e i costumi sono il tocco di classe decisivo.
Io a questo punto invece do un tocco di botte a Enzo: sei uno schifoso, incapace e stronzo. Come è possibile che un idiota come te abbia scritto un libro? Macché un libro: 5 libri. Perché il mondo non è finito dopo che sia Rizzoli che Mondadori hanno deciso di pubblicarti?
Questo articolo, più di ogni altra cosa, signore e signori, serve a insegnarvi che tutti possono farcela nella vita, anche coloro che non hanno nulla di interessante da proporre. Benvenuti nell’epoca della globalizzazione!