
Mamma, ho perso l’aereo è solo il miglior film di Natale di sempre?
Ci sono capolavori del cinema che nel tempo sono stati affiancati al Natale ma il più azzeccato rimane Mamma, ho perso l’aereo, punto. Ma cosa c’è dietro alla pura commedia?
Ve lo dico io: Mamma, ho perso l’aereo è uno strumento di controllo di massa
Scherzi (chi?) a parte, Una poltrona per due, Canto di Natale di Topolino, Jack Frost, I Gremlins, Il Grinch, Polar Express, la lista potrebbe essere lunghissima. Personalmente poi aggiungerei alla lista dei film natalizi anche la trilogia del Signore degli Anelli ma questa è una patologia di cui parleremo un’altra volta.
Ognuno ha il suo preferito ma c’è un film che mette d’accordo davvero chiunque: Mamma, ho perso l’aereo.
Sentivo dentro di me il bisogno di scrivere una piccola lode a questo film dopo che una settimana fa mi sono ritrovato a riguardare sia il primo che il secondo in un pomeriggio domenicale di quelli soporiferi. E felici.
Poi per un attimo mi sono estraniato dalla visione e mi sono chiesto: come ha fatto questo film a segnarci così tanto da adorarlo ancora 27 anni dopo il suo debutto?
MAMMA, HO PERSO L’AEREO È L’APOTEOSI DELLA COMMEDIA
Mamma, ho perso l’aereo è la prima opera di grande successo di John Hughes, o meglio colui che nel tempo è diventato il re della commedia americana. Un Neri Parenti a stelle e strisce per intenderci, che oltre a Home Alone e sequel (titolo originale di Mamma, ho perso l’aereo) scrive cose come Io e lo zio Buck, Dennis la minaccia, Miracolo sulla 34ma strada e Beethoven.
Per dare un metro di paragone al successo che ottiene il primo film sulla famiglia McCallister pensate che dal 1990 al 2011 è rimasta la commedia con il maggiore incasso di sempre nella storia del cinema americano, prima di venire spodestata da Una notte da leoni 2.
Come se ci fosse qualcosa di cui stupirsi! D’altronde Mamma, ho perso l’aereo è un concentrato di gag esilaranti e situazioni tragicomiche che sono rimaste impresse nella nostra memoria.
La trama la sapete tutti: il piccolo Kevin viene dimenticato a casa dalla sua famiglia e lui si ritrova solo proprio il 23 dicembre. A quel punto o scoppi a piangere in preda al panico oppure cominci a saltare e a ballare in mutande per tutta la casa, e che la festa possa cominciare!
Macaulay Culkin diventa semplicemente l’attore bambino più conosciuto di sempre, Joe Pesci e Daniel Stern sono i ladri più belli della storia e l’intera famiglia McCallister è un perfetto mix di tenerezza e detestabilità, proprio come nelle famiglie vere (postilla per lo zio Frank che in Mamma, ho riperso l’aereo, mi sono smarrito a New York si esibisce sotto la doccia consegnandosi così alla letteratura).
Dio solo sa quanto ho riso e quanto ancora riderò per questo film, eppure sono convinto che ci sia anche qualcosa di più.
SIAMO SICURI CHE SIA SOLO UNA COMMEDIA?
A mio parere no e vi spiego perché.
Mamma, ho perso l’aereo è la miglior commedia possibile perché in un colpo solo riesce a descrivere e portare sul grande schermo tutti i sogni di un’intera famiglia: il padre che ha abbastanza soldi per portare in vacanza moglie, figli, zii e cugini, la madre che dopo un anno passato a badare ai figli si concede il “lusso” di poterne dimenticare uno a casa, e lui, la vera star, che si ritrova in una casa gigantesca pronta ad soddisfare i suoi desideri.
Chi non ha mai sognato di poter rimanere a casa da solo per il gusto di poter fare impunemente tutto ciò che ci è sempre stato vietato? Chi non ha mai sognato di poter vivere un’avventura ed essere allo stesso tempo al sicuro tra le mura amiche di casa?
Per non parlare dell’adrenalina di ritrovarsi in una situazione di apparente pericolo e avere la possibilità di redimersi di fronte a tutta la famiglia difendendo la propria magione. Tra l’altro cogliendo la passione e il fascino che la guerra (del Golfo) esercita(va) su ogni bambino.
A differenza di film altrettanto famosi come Jumanji o I Goonies in Mamma, ho perso l’aereo il tema principale non è il viaggio, la scoperta o l’avventura, è la trasgressione. Per quanto infantile e innocente è il sentimento più selvaggio e puro che possa animare l’immaginazione di un bambino.
Trasgressione, violenza, codardia e spavalderia, tutte filtrate e ridisegnate in ottica di estremo divertimento e libertà. Una libertà da legami familiari opprimenti, controllo genitoriale e nonnismo fraterno. Queste sono le parole d’ordine del divertimento formato famiglia con cui si aprono gli anni ’90.
UN MITO CHE NON TRAMONTERÀ
Ma poco importa se di anni ’90 o ’00 si parli. America o Italia, grandi o piccoli, femmine o maschi, tutti siamo infiammati dalle stesse emozioni a distanza di anni, di continenti e di generi.
Per questo Mamma, ho perso l’aereo è un film che ha segnato la storia del cinema e della nostra cultura contemporanea, perché semplicemente dimostra che anche la peggiore delle trasgressioni ha un lieto fine. Che in fin dei conti è tutto un gioco e il divertimento sta nel ridere di qualsiasi cosa possibile.
E vi sfido anche adesso che (forse) vedrete questo film con un occhio diverso a trattenervi dal ridere sguaiatamente e senza ritegno. Io a 24 anni non ce l’ho fatta, ho riso come la prima volta e lo farò anche il prossimo Natale e quello dopo ancora.