Sappiamo che è uno dei vostri appuntamenti preferiti e dunque, come ogni anno, vi sottoponiamo il nostro Best of di quest’annata cinematografica appena conclusa. Diteci la vostra nei commenti su Facebook.
Federico Asborno
Tre manifesti a Ebbing, Missouri | Martin McDonagh (2018)

Ritratto fedele di un’America selvaggia e profonda, ingiusta, stralunata, scritta e descritta alla perfezione da un drammaturgo sopraffino come Martin McDonagh, questo film ci avvolge con un caldo abbraccio e poi ci pugnala cento volte con la sua struggente bellezza. Di cosa parliamo quando parliamo di capolavoro? Beh, di robina bella come Tre manifesti a Ebbing, Missouri.
Francesca Berneri
The Party | Sally Potter
(2018)

Kristin Scott Thomas come d’abitudine continua a vestire i panni della nevrotica, ma stavolta lo fa con autoironia; Cillian Murphy finalmente diventa grande e smette i panni di psicopatico da American Horror Story per calarsi in quelli ben più realistici del cocainomane esagitato; e la regista Sally Potter ci consegna una piccola grande perla di cinismo e risate. Perfetto per il teatro ma anche per il grande schermo, questo film esaspera e ridicolizza le idiosincrasie dei nostri tempi; la black comedy ideale per divertirsi e ricordarsi di non prendersi mai troppo sul serio.
Francesca Bulian
Avengers: Infinity War | Anthony e Joe Russo

Dopo molto ponderare, scelgo anch’io quello che è stato bene o male il film evento del 2018, ancor di più adesso che, a pochi mesi da questa consacrazione della Marvel, Stan Lee ci ha lasciato. Quello che è certo è che questi personaggi sono ormai come fratelli, vicini di casa e amichevoli Spider-Man di quartiere. Non è facile appagare aspettative abnormi come quelle che gravitavano attorno a questo film, eppure Feige e i Russo ci sono riusciti lasciandoci, un po’ tutti quanti, a bocca aperta e col cuore spezzato.
Ora non resta loro che evitare di mandare tutto in vacca col sequel: da un grande potere, derivano grandi responsabilità.
Davide Casarotti
Il filo nascosto | Paul Thomas Anderson (2018)

Tutto ciò che tocca Paul Thomas Anderson diventa oro. Un dramma hitchcockiano che strizza l’occhio al paranormale: ancora una volta il regista americano costruisce un protagonista magnifico, ossessionato dalla ricerca delle perfezione e affiancato da personaggi scritti alla perfezione. Musiche, costumi, fotografia… ogni dettaglio de Il filo nascosto vi lascerà senza fiato. Imperdibile.
Gaia Cultrone
Spiderman: Un nuovo universo | Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman
(2018)

Nel 2018 il cinema ci ha dimostrato che sulle grandi produzioni l’originalità è andata a farsi un giro, e siamo sempre dietro a film che si somigliano da morire, oppure sequel, prequel, remake e chi più ne ha più ne metta. Forse proprio per questo è inaspettato che sia la Marvel a tirare fuori un prodotto originale, che fa del suo presupposto (la trasposizione di un fumetto) il vero punto di forza, che mantiene tutti i suoi elementi tradizionali pur essendo innovativo. Se quest’anno ci ha portato via Stan Lee, ci lascia però anche la speranza che la sua lezione non venga dimenticata: da un grande potere derivano davvero grandi responsabilità.
Vincenzo Di Maio
Tre manifesti a Ebbing, Missouri | Martin McDonagh, ex aequo con L’uccisione del cervo sacro di Yorgos Lanthimos
(2018)

In attesa del nuovo Von Trier, parliamo di due film che sono le facciate della stessa medaglia: l’arte espressa in tutte le sue forme. Da una parte, nel film di McDonagh, è tutto scritto, tocca la perfezione, fa crescere allo spettatore le corna e lo trascina afferrandogliele. Dall’altra, invece, il quadro è d’impatto, scioccante e destabilizzante. Il 2018 è stato un anno ricco, ma non mi sarei aspettato di trovarvici due pellicole così circolari nella struttura, e, soprattutto, così studiate nella forma. E, ormai lo sappiamo, a noi secchioni scassapalle piace tanto studiare.
Fabio Ferrari
Avengers: Infinity War | Anthony e Joe Russo
(2018)

Probabilmente il crossover più ambizioso della storia. Un vero e proprio evento cinematografico, che riunisce in una volta sola (quasi) tutti gli eroi del Marvel Cinematic Universe, costretti a confrontarsi con il potente Thanos, a mani basse il miglior villain di questo universo condiviso. Due ore e mezza che paiono volare, piene di ironia, spettacolo e tantissimi momenti emozionali. Ma soprattutto con uno dei finali più inaspettati e coraggiosi mai visti in un cinecomic.
Federica Gaspari
Roma | Alfonso Cuarón
(2018)

Un film, che nell’era della diatriba su Netflix, lascia parlare immagini ed emozioni andando oltre il semplice formato cinematografico. Il buon Cuarón lascia alle spalle atmosfere distopiche e viaggi nello spazio per tornare all’essenziale bianco e nero delle piccole cose che, pur avendo luogo in spazi e anni lontanissimi, riescono a essere così vicine e affascinanti nelle loro contraddizioni. Roma è un ritratto di umanità e poesia che non si ferma alla superficie. E poi: provate a realizzare un film appassionante in bianco e nero, con attori sconosciuti e una trama quasi invisibile! Sfida per niente semplice, vero? Beh, Cuarón ci è riuscito alla grande!
Stefano Ghiotto
La profezia dell’armadillo | Emanuele Scaringi (2018)

Il film tratto dall’opera prima del fumettista Zerocalcare non può lasciare indifferente lo spettatore. Non è una trasposizione perfetta, quello no, ma ha il grande merito di saper omaggiare il fumetto e di trasmettere gran parte della carica empatica che lo ha reso famoso. Un film che fa emozionare, piangere e divertire, che racconta una storia di un ragazzo romano che sta giustamente conquistando la notorietà che si merita.
Nicolò Granone
L’uomo che uccise Don Chisciotte |Terry Gilliam (2018)

Dopo tanti anni di sofferenza e sfighe varie ne esce fuori un film folle, ambizioso, romantico. che sa prendere in giro una Hollywood contemporanea ricca d’amore per i soldi e di disprezzo verso i sognatori. Si respira la magia del cinema allo stato puro riscoprendo le antiche storie cavalleresche scritte da Miguel de Cervantes.
Ilaria Pesce
Tonya | Craig Gillespie (2018)

Biopic basato sulla tumultuosa vita della pattinatrice statunitense Tonya Harding, interpretata da Margot Robbie. Tramite interviste ai protagonisti, il film ricostruisce la carriera dell’atleta, distrutta da uno degli scandali più celebri del mondo dello sport, e la sua vita privata, caratterizzata da violenza e abusi, prima da parte della madre (Allison Janney) e poi dal marito. Grazie a un registro ironico e alle magistrali interpretazioni delle due protagoniste, magnificamente rozze, il risultato è sì un ottimo film biografico ma anche un’interessante riflessione sul potere dei media e dell’opinione pubblica, capaci di precipitarti dagli altari alla polvere nel giro di un secondo.
Marco Possiedi
The Other Side of The Wind | Orson Welles
(2018)

Confuso, caotico, autoreferenziale all’eccesso, prolisso e ridondante.
Il film perduto di Welles ha anche dei difetti, ed è la dimostrazione che il cinema è materia viva, pulsante. Che nasce dalla sperimentazione e dall’improvvisazione. Metacinematografico come poche altre opere, è il testamento di uno dei veri maestri della settima arte. Imperdibile.
P.s. Preferibilmente da accompagnare con “Mi ameranno quando sarò morto”, documentario sulla realizzazione del film.
Andrea Scarso
Spiderman: Un nuovo universo | Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman
(2018)

Finalmente un film dove il personaggio viene reso alla perfezione. Spider-Man non è solo complessi, ma ironia, sarcasmo e battute divertenti mentre viene preso a pugni e calci dai nemici. Esplosione di colori e una gran cura dei disegni. Così dovrebbero essere tutti i film animati o meno sul mondo dei fumetti. Non rovinando saghe come Civil War o delle Gemme dell’Infinito con un accozzaglia di gente in costume che vaga per ore in un film.
Mario Vannoni
Chiamami col tuo nome | Luca Guadagnino

Terzo film della trilogia del desiderio di Guadagnino dipinto in un nord Italia che, pur defininendolo pittoresco e affascinante, si farebbe un torto alla magia visiva che questo film è capace di mescolare con una storia d’amore intensissima. Un amore tutto al maschile che senza pregiudizi di sorta fa scaturire varie riflessioni sul senso e il significato dell’amore in senso proprio, che non conosce limitazioni né di sesso né di età. Guadagnino ci trasporta, attraverso la magia che sa creare e attraverso una messa in scena impeccabile, quasi in un universo parallelo dove i sogni son desideri che si avverano. Anche se la realtà è pronta a sorgere all’orizzonte.
Edoardo Ferrarese
Avengers: Infinity War | Anthony e Joe Russo
(2018)

È inutile fare i cinefili, perché va bene McDonagh, va bene Guadagnino e va bene Cuarón, ma un film come Infinity War fino a qualche anno fa non era neanche lontanamente concepibile. E tanto basta. Chapeau.