
Mustang Island: “Finite i drink e ce ne andiamo”
Spero che il vostro capodanno sia andato meglio di quello di Bill, il protagonista di Mustang Island, interessante pellicola nascosta nel catalogo Netflix.
Lasciato allo scoccare della mezzanotte, giusto per inaugurare il nuovo anno in maniera più che positiva, torna a casa ubriaco. Si schianta contro una barca e viene arrestato dalla polizia. “Una notte da leoni cosa?”, aggiungerei io.
Per fortuna, esistono gli amici. E come si risolvono i problemi tra uomini? Con piccole sbronze e discorsi a cuore aperto.
Ogni tanto però la situazione potrebbe sfuggire di mano, vi ricordate il tipo che si è svegliato in hangover in un altro stato?
In questo caso, Bill decide di compiere un gesto a metà tra il romanticismo e la disperazione. Grazie alla complicità del fratello John e del miglior amico Travis, parte in un viaggio verso la casa al mare di Molly, proprio la ex fidanzata stronza. Dai non si può lasciare uno la notte di capodanno!
Arrivati a destinazione, il simpatico trio non troverà proprio la persona che stavano cercando, ma inizierà una sorta di vacanza nel quale riusciranno a scoprire se stessi tra nuovi amori e tradimenti.
Mustang Island si trasforma in una specie di limbo, nel quale sembra possibile rinascere, abbandonando ogni problema e acquistando consapevolezza di alcuni valori spesso dati per scontanti, come quelli dell’amicizia.
Mi piacerebbe definire questo film come la versione al maschile di Frances Ha, oppure più semplicemente e in maniera più pratica, come la guida per sopravvivere ad una rottura improvvise.
I dialoghi, solo accennati, restituiscono allo spettatore quel senso di familiarità che si può avere in un gruppo d’amici, soprattutto quando rispetto a troppe parole è consigliato un sorriso o una pacca sulla spalla. Nel momento del bisogno chi vuole aiutarci farà sempre un passo avanti e non avrà mai bisogno di troppi dettagli per capire cosa ci sta succedendo.
Un nemico dell’amicizia pero è l’amore, soprattutto quello passeggero, perché spesso può capitare di far finta di niente e agire in maniera egoistica, fino a sfociare nell’essere un pochino stronzi.
Bill, John e Travis sono uomini ormai abbastanza maturi che però di fronte ai sentimenti e agli istinti irrazionali, tornano ragazzini, perdendo completamente la capacità di ragionare.
Il regista, Craig Elrod, vuole eliminare la parte del viaggio da casa a Mustang Island per concentrarsi maggiormente sul percorso interiore dei vari personaggi che passano ore in feste inutili cercando di evitare una presa di consapevolezza.
Bill forse non è davvero innamorato della sua ex. Nei suoi confronti però ha voglia di rivalsa e ha paura di perdere la sicurezza guadagnata con il tempo. Dover ricominciare da zero una nuova vita amorosa lo spaventa.
John e Travis forse sono ancora più insicuri e hanno l’ansia di prendersi dei rischi.
Questa storia ci ricorda l’importanza del nostro istinto e di quanto sia bello fare scelte sbagliate. Ultimamente sono in una fase della vita nella quale impiego parecchio tempo a decidere. Forse crescendo sto diventando più razionale, sarebbe anche l’ora suggeriscono dalla regia, ma ogni tanto mi faccio ancora dominare da alcune idee che possono essere geniali o cazzate, dipende sempre dai punti di vista.
Per questo motivo sono combattuto nel dare un giudizio sulla decisione di Bill. Se dalla parte del romantico che vive in me, apprezzo l’idea di prendere, tirare in mezzo gli amici, per partire alla ricerca della donna sbagliata, dall’altra mi mette quasi tristezza sapere che durante certi fasi della vita è difficile tornare indietro. Dobbiamo aggrapparci con le unghie e con i denti a persone che ormai dobbiamo abbandonare. L’ abitudine e il poco coraggio purtroppo in alcune occasioni, non ce lo permettono più.