
One Day, si può rimanere amici pur essendo innamorati?
Avete mai visto dei film che per qualche motivo vi hanno traumatizzato o lasciato un po’ così così? Sono sicuro che la risposta sia affermativa, e io come voi ne ho qualcuno. Per esempio vi avevo già raccontato di (500) giorni insieme, che tratta di una storia d’amore finita e di quanto sia difficile dimenticare (perlomeno per uno dei due). Un altro film del genere che mi ha un po’ lasciato interdetto è One Day. Il motivo per cui il film mi ha colpito è che durante tutta la proiezione mi sono chiesto quanto sia difficile trovare la propria anima gemella, anche se questa è sempre stata al nostro fianco. Molto spesso ce l’abbiamo proprio davanti agli occhi da una vita, ma siamo troppo ciechi o stupidi per notarla, rischiando così di perdere la persona perfetta per noi. Finendo poi per rifugiarci nell’amicizia. Che sia tutto un mio delirio dovuto alla abbagliante bellezza di Anne Hathaway? Non tenderei ad escluderlo.
“Qualsiasi cosa accada domani, viviamo oggi… non lo dimenticare mai.” (Emma)
Trama: nella ridente Edimburgo (sarcasmo, molto sarcasmo) il 15 Luglio dell’1988 si laureano un sacco di ragazzi, compresi i nostri protagonisti Emma Morley (Anne Hathaway) e Dexter Mayhew (Jim Sturgess) che più diversi non possono essere. Emma è una ragazza davvero semplice, insicura, umile e un po’ sfigatella ma con del potenziale (io credo in Anne). Dexter è odioso, snob, figlio di papà e convinto (l’ho odiato per ¾ del film). I due, presi dai bagordi dell’alcool (la scusa che adottiamo per le nostre più grandi cavolate), decidono di fare boom boom in camera da letto al fine di festeggiare la laurea, ma per qualche circostanza finiscono per addormentarsi e non far nulla. Il giorno dopo si salutano e decidono che saranno amici (siamo sicuri?). Le loro vite prenderanno strade molto diverse ma i loro destini si incroceranno nel corso degli anni sempre nello stesso particolare giorno, il 15 luglio, ovvero il loro cosiddetto “One day”. Così mentre Anne sogna di fare la scrittrice e nel frattempo sgobba come una serva in un ristorante di bassa lega e si fidanza con un comico fallito (Rafe Spall), il nostro Dex passa da una donna all’altra mentre fa il drogato in televisione.
Ma la vita è una ruota e non si sa mai come possa cambiare da un momento all’altro.
Riuscirà Anne a diventare scrittrice? Riuscirà Dex a presentare il festival di Sanremo (no questo non c’entra nulla, scusate)? Rimarranno amici per sempre? Dexter si renderà conto del fatto che sono fatti uno per l’altra e che non possono essere solo amici?
Per sapere l’esito dovrete guardare il film, senza aspettare il 15 luglio.
Preparate i fazzoletti.
Parto subito dicendo che il film è un buon prodotto ma nulla di eccezionale, diventato famoso per il finale (che non vi svelerò mai). È una sceneggiatura tratta da un romanzo, dove è possibile sviluppare meglio le idee e la narrazione. Il film per forza di cose deve essere più sbrigativo, e per coprire la storia occorre a volte andare di fretta. Dico questo perché mi sembra che il fatto che si incontrino sempre lo stesso giorno per anni e anni nel film non risalta (se non da una scritta che appare sullo schermo). Il libro non l’ho letto ma credo che sia sviluppata meglio l’idea di vedersi sempre nella stessa identica data, quasi a dettare un destino inesorabile (nonostante la cecità e la coglionaggine di lui).
Invece è mostrata bene l’evoluzione dei personaggi, che quasi per contrappasso finiscono a parti invertite. Questo rende bene l’idea di come nella vita si possa cambiare condizione (sociale, economica, morale) tramite le proprie scelte.
Il film ha una fotografia abbastanza grigia con colori scuri e opachi, quasi a sottolineare che la storia non è tutta rosa e fiori. La regia di Lone Scherfig è ok, senza particolari sussulti né errori.
Interessante, e ovviamente centrale, è il rapporto dei due protagonisti amici e/o amanti. Un’amicizia sembra in bilico tra il rompersi e il diventare un qualcosa in più. Questo tira e molla è per forza di cose destinato a spezzarsi, costringendo i due a prendere decisioni senza possibilità di tornare indietro, ma questo è forse dettato dalla maturazione e dall’avanzare dell’eta che rende tutti più saggi.
Parlando degli attori, bisogna dire che di Anne Hathaway si sapevano già le doti artistiche. Il ruolo le calza molto bene e lei è uno splendore per tutto il film, anche da sfigatella.
Invece delle qualità di Jim Sturgess (che abbiamo visto anche in Cloud Atlas) devo dire che ero meno a conoscenza e all’epoca sembrava lanciatissimo, salvo poi perdersi un po’. Per quasi tutto il film l’ho odiato (ma come fai a rifiutare Anne, asino!) salvo poi ricredermi. Era più divertente all’inizio quando era snob, strafottente e drogato invece che responsabile e saggio.
In questo buon film potrete rispecchiarvi se avete avuto una storia di amicizia sempre sul punto di evolversi ma che per un motivo o per l’altro è rimasta ferma. Si può rimanere amici per sempre anche quando è evidente che due persone sono pazzamente innamorate? Quanto è difficile accorgersi di avere l’anima gemella al proprio fianco da una vita?
Ragazzi sbrigatevi e aprite gli occhi, per il karma esiste e la prova è il finale del film.