La grande cerimonia del 28 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles si avvicina. Noi di MacGuffin vogliamo darvi un’infarinatura generale su questo ab-norme evento senza sfracellarvi i cosiddetti, ergo andremo a passi lunghi e ben distesi verso quelle categorie che sappiamo che vi interessano: non fate gli intellettualoidi, che non frega a nessuno del miglior sonoro.
Miglior film
• La grande scommessa, regia di Adam McKay
• Il ponte delle spie, regia di Steven Spielberg
• Brooklyn, regia di John Crowley
• Mad Max: Fury Road, regia di George Miller
• Sopravvissuto – The Martian, regia di Ridley Scott
• Revenant – Redivivo, regia di Alejandro González Iñárritu
• Room, regia di Lenny Abrahamson
• Il caso Spotlight, regia di Tom McCarthy
Per il miglior film quest’anno l’indecisione regna sovrana, con i favoritissimi The Revenant, Mad Max: Fury road e Il caso Spotlight che la fanno da padroni e attorno ai quali si spacca l’opinione pubblica. Inutile dire che – come al solito – mancano nomi importanti come quello di messer Tarantino (che a quelli dell’Academy deve stare sulle palle all’inverosimile) e Carol, per cui molti gridano allo scandalo. Da tenere d’occhio l’outsider La grande scommessa che in America ha avuto un successo unanime di critica e pubblico. Riuscirà Inarritu a portarsi a casa la seconda statuetta di fila? Oppure dovrà piegarsi alla regola non scritta che vuole che chi ha vinto in una categoria un anno non possa vincere nella stessa l’anno seguente? Ai posteri l’ardua sentenza.
Miglior regia
• Lenny Abrahamson – Room
• Alejandro González Iñárritu – Revenant – Redivivo
• Tom McCarthy – Il caso Spotlight
• Adam McKay – La grande scommessa
• George Miller – Mad Max: Fury Road
Miglior regia: e anche qui andiamo ad infilarci in una macchia di pruni mica male! In questo caso vale ancor di più la regola non scritta di cui parlavamo poco fa: il regista messicano si è già portato a casa la statuetta per Birdman, difficilmente riuscirà a bissare con Redivivo. Sale allora, prepotentissima, la candidatura di George Miller, che potrebbe portare a casa una statuetta che saprebbe di “rivoluzione proletaria”, nel senso che il regista di un film action duro e puro potrebbe portarsi a casa il premio più ambito dalla Hollywood Dal Nasino All’Insù: una roba mai vista! Occhio anche a Tom McCarthy che potrebbe infilarsi zitto zitto nella gara e spuntarla all’ultimo minuto.
Miglior attore protagonista
• Bryan Cranston – L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo
• Matt Damon – Sopravvissuto – The Martian
• Leonardo DiCaprio – Revenant – Redivivo
• Michael Fassbender – Steve Jobs
• Eddie Redmayne – The Danish Girl
Eccoci finalmente: lo sappiamo che gongolavate come vecchie comari aspettando questa categoria. “MaLeonardoDiCapriovinceràfinalmentestobenedettoOscar?”
É favorito.
Siete contenti? É sicuramente il favorito, anche se deve stare attento al buon Fassbender/Steve Jobs, che potrebbe diventare il McConaughey della situazione e ciulare la statuetta da sotto il naso del povero Leo. Per Eddie Redmayne vale il discorso fatto per Inarritu: si è già portato a casa l’Oscar l’anno scorso, sarà difficile che per The Danish girl riesca a ripetersi. Speranza flebile come un lumicino per il buon Bryan Cranston, che ci è rimasto nel cuore come pochi grazie a Breaking Bad, e che finalmente si sono accorti che è bravo, ma bravo bravo bravo bravo, che dio l’abbia in gloria.
Miglior attrice protagonista
• Cate Blanchett – Carol
• Brie Larson – Room
• Jennifer Lawrence – Joy
• Charlotte Rampling – 45 anni
• Saoirse Ronan – Brooklyn
Per la migliore attrice tutti i rumors dicono che sarà una gara a due tra Brie Larson – che si è portata a casa anche il Golden Globe – e Cate Blanchett, anche se non dimentichiamo che Jennifer Lawrence ha dato una prova incredibile in Joy e che quindi dobbiamo assolutamente tenerla in conto. Difficile anche in questo caso fare previsioni, ma non ci sentiamo di escludere nessuna dalla vittoria finale.
Miglior attore non protagonista
• Christian Bale – La grande scommessa
• Tom Hardy – Revenant – Redivivo
• Mark Ruffalo – Il caso Spotlight
• Mark Rylance – Il ponte delle spie
• Sylvester Stallone – Creed – Nato per combattere
A nostro modesto parere questa è la categoria in cui è più difficile fare previsioni. Guardate che schiera: Bale (che è stato straordinario), Hardy (che è stato straordinario), Ruffalo (che dicono essere stato straordinario), Rylance (che è stato bravo ma bravo bravo) e – sorpresona sorpresona – Sylvester Stallone (che è stato davvero bravo e che col cuoricino tutti noi lo vorremmo vedere con la statuetta tra le manone).
Non facciamo troppe previsioni semplicemente perché pare impossibile farne: leggendo penso abbiate capito chi speriamo che vinca.
Miglior attrice non protagonista
• Jennifer Jason Leigh – The Hateful Eight
• Rooney Mara – Carol
• Rachel McAdams – Il caso Spotlight
• Alicia Vikander – The Danish Girl
• Kate Winslet – Steve Jobs
Brave eh, brave tutte, ma per favore datelo a Jennifer Jason Leigh. Direi che possiamo cominciare così. La favorita è sicuramente Kate Winslet (che ha appena trionfato anche ai BAFTA), anche se Rooney Mara potrebbe meritare per Carol e Alicia Vikander potrebbe giocarsela grazie alla prova data in coppia con Redmayne. Pare comunque che la Winslet parta da un mezzo chilometro di vantaggio rispetto alle altre.
Migliore sceneggiatura originale
• Matt Charman, Joel ed Ethan Coen – Il ponte delle spie
• Alex Garland – Ex Machina
• Josh Cooley, Ronnie del Carmen, Pete Docter e Meg LeFauve – Inside Out
• Tom McCarthy e Josh Singer – Il caso Spotlight
• Andrea Berloff, Jonathan Herman, S. Leight Savidge e Alan Wenkus – Straight Outta Compton
E qui partono le madonne.
Lo sapevate che sarebbe successo: ormai avete più o meno che aria tira da queste parti.
La domanda è questa: dove diavolo è The Hateful Eight?
Belli gli altri, per la carità: Ex Machina è un mezzo capolavoro, Il ponte delle spie un thriller come non se ne vedevano da un po’, Inside out uno dei migliori film Pixar di sempre, eccetera eccetera, ma non mi dite che un posticino per la FIGATA scritta dal buon zio Quentin non si trovava. Cosa ci fa Straight outta Compton?
Lasciamo perdere.
Detto ciò i favoriti sono sicuramente Alex Garland, i fratelli Coen e McCarthy/Singer per Il caso Spotlight. Vedremo.
Migliore sceneggiatura non originale
• Charles Randolph e Adam McKay – La grande scommessa
• Nick Hornby – Brooklyn
• Phyllis Nagy – Carol
• Drew Goddard – Sopravvissuto – The Martian
• Emma Donoghue – Room
Anche in questo caso la sfida pare ridursi a due super candidati e qualche outsider: a farla da padroni sono sicuramente The Martian e La grande scommessa con il primo nettamente favorito. Da non sottovalutare però Brooklyn e Room che potrebbero riservare grosse sorprese.
Miglior film straniero
• El abrazo de la serpiente, regia di Ciro Guerra (Colombia)
• Mustang, regia di Deniz Gamze Ergüven (Francia)
• Il figlio di Saul (Saul fia), regia di László Nemes (Ungheria)
• Theeb, regia di Naji Abu Nowar (Giordania)
• A War (Krigen), regia di Tobias Lindholm (Danimarca)
Miglior film d’animazione
• Anomalisa, regia di Charlie Kaufman e Duke Johnson
• Il bambino che scoprì il mondo, regia di Alê Abreu
• Inside Out, regia di Pete Docter e Ronnie del Carmen
• Shaun, vita da pecora – Il film, regia di Mark Burton e Richard Starzak
• Quando c’era Marnie, regia di Hiromasa Yonebayashi
Miglior fotografia
• Ed Lachman – Carol
• Robert Richardson – The Hateful Eight
• John Seale – Mad Max: Fury Road
• Emmanuel Lubezki – Revenant – Redivivo
• Roger Deakins – Sicario
Miglior scenografia
• Rena DeAngelo, Bernhard Henrich e Adam Stockhausen – Il ponte delle spie
• Michael Standish e Eve Stewart – The Danish Girl
• Colin Gibson e Lisa Thompson – Mad Max: Fury Road
• Celia Bobak e Arthur Max – Sopravvissuto – The Martian
• Jack Fisk e Hamish Purdy – Revenant – Redivivo
Miglior montaggio
• Hank Corwin – La grande scommessa
• Margaret Sixel – Mad Max: Fury Road
• Stephen Mirrione – Revenant – Redivivo
• Tom McArdle – Il caso Spotlight
• Maryann Brandon e Mary Jo Markey – Star Wars: Il risveglio della Forza
Miglior colonna sonora
• Thomas Newman – Il ponte delle spie
• Carter Burwell – Carol
• Ennio Morricone – The Hateful Eight
• Jóhann Jóhannsson – Sicario
• John Williams – Star Wars: Il risveglio della Forza
Miglior canzone
• Earned It (Abel Tesfaye, Ahmad Balshe, Jason Daheala Quenneville e Stephan Moccio) – Cinquanta sfumature di grigio
• Manta Ray (J. Ralph e Antony Hegarty) – Racing Extinction
• Simple Song #3 (David Lang) – Youth – La giovinezza
• Til It Happens to You (Diane Warren e Lady Gaga) – The Hunting Ground
• Writing’s on the Wall (Jimmy Napes e Sam Smith) – Spectre
Migliori effetti speciali
• Mark Williams Ardington, Sara Bennett, Paul Norris e Andrew Whitehurst – Ex Machina
• Andrew Jackson, Dan Oliver, Andy Williams e Tom Wood – Mad Max: Fury Road
• Anders Langlands, Chris Lawrence, Richard Stammers e Steven Warner – Sopravvissuto – The Martian
• Richard McBride, Matt Shumway, Jason Smith e Cameron Waldbauer – Revenant – Redivivo
• Chris Corbould, Roger Guyett, Paul Kavanagh e Neal Scanlan – Star Wars: Il risveglio della Forza
Miglior sonoro
• Andy Nelson, Gary Rydstrom e Drew Kunin – Il ponte delle spie
• Chris Jenkins, Gregg Rudloff e Ben Osmo – Mad Max: Fury Road
• Andy Nelson, Christopher Scarabosio e Stuart Wilson – Star Wars: Il risveglio della Forza
• Paul Massey, Mark Taylor e Mac Ruth – Sopravvissuto – The Martian
• Jon Taylor, Frank A. Montaño, Randy Thom e Chris Duesterdiek – Revenant – Redivivo
Miglior montaggio sonoro
• Mark Mangini e David White – Mad Max: Fury Road
• Alan Robert Murray – Sicario
• Matthew Wood e David Acord – Star Wars: Il risveglio della Forza
• Oliver Tarney – Sopravvissuto – The Martian
• Martin Hernandez e Lon Bender – Revenant – Redivivo
Migliori costumi
• Sandy Powell – Carol
• Sandy Powell – Cenerentola
• Paco Delgado – The Danish Girl
• Jenny Beavan – Mad Max: Fury Road
• Jacqueline West – Revenant – Redivivo
Miglior trucco e acconciatura
• Lesley Vanderwalt, Elka Wardega e Damian Martin – Mad Max: Fury Road
• Love Larson e Eva Von Bahr – Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
• Sian Grigg, Duncan Jarman e Robert A. Pandini – Revenant – Redivivo
Miglior documentario
• Amy, regia di Asif Kapadia
• Cartel Land, regia di Matthew Heineman
• The Look of Silence, regia di Joshua Oppenheimer
• What Happened, Miss Simone?, regia di Liz Garbus
• Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom, regia di Evgeny Afineevsky
Miglior cortometraggio documentario
• Body Team 12 – regia di David Darg e Bryn Mooser
• Chau, Beyond The Lines – regia di Courtney Marsh e Jerry France
• Claude Lanzmann: Spectres Of The Shoah – regia di Adam Benzine
• A Girl In The River: The Price Of Forgiveness – regia di Sharmeen Obaid-Chinoy
• Last Day Of Freedom – regia di Dee Hibert e Jones Nomi Talisman
Miglior cortometraggio
• Ave Maria, regia di Basil Khalil
• Day one, regia di Henry Huges
• Everything will be ok, regia di Patrick Vollrath
• Shock, regia di Jamie Donoughue
• Stutterer, regia di Benjamin Cleary e Serena Armitage
Miglior cortometraggio animato
• Bear Story, regia di Gabriel Osorio Vargas
• Prologue, regia di Richard Williams
• Sanjay’s super team, regia di Sanjay Patel
• We can’t live without cosmos, regia di Konstant in Bronzit
• World of tomorrow, regia di Don Hertzfeldt
Per le altre categorie ci limitiamo a fare un bel riassuntone generale, tanto per non dilungarci troppo: per il miglior film d’animazione lo stra-stra-strafavorito è naturalmente (anche grazie al peso dell’accoppiata Disney Pixar) Inside out, con l’interessantissimo Shaun, vita da pecora che potrebbe riservare delle sorpresone.
Per quanto riguarda gli oscar “tecnici” (montaggio, sonoro, fotografia, scenografia, effetti speciali, eccetera eccetera) speriamo che Star Wars: Il risveglio della Forza si porti a casa qualche riconoscimento per far contenti i bravi nerdoni (io in primis) che ci seguono; che La grande scommessa si porti a casa il montaggio, perché è fenomenale; che Mad Max se ne porti a casa il più possibile perché ci piace assai la sua candidatura.
Praticamente scontata la vittoria di Lubezki per la fotografia (guardare The Revenant per credere) e ciò rappresenterebbe una sorta di record, visto che sarebbe il terzo Oscar consecutivo (Gravity e Birdman) per il direttore della fotografia messicano.
Infine vogliamo fare un grosso (ma grosso grosso) in bocca al lupo per il maestro Ennio Morricone e per la sua colonna sonora di The Hateful Eight (bella da commuovere), sperando che dopo Golden Globe, BAFTA e Critics Choice Movie Award si porti a casa anche questo meritatissimo Oscar.
Speriamo che il nostro riassuntone vi sia stato d’aiuto per schiarirvi le idee su questi benedetti Oscar e non fate gli altezzosi venendoci a dire che “sono solo premi commerciali senza alcuna meritocrazia”, perché intanto lo sappiamo che poi siete i primi sfigati a fare after guardandovi tutte le sei ore della cerimonia.
Nota finale – se leggete da qualche parte “Cinquanta sfumature di grigio” tranquillizzatevi perché non siete preda di droghe psichedeliche, così come chi scrive non è dannatamente sbronzo: quell’obbrobrio ha ricevuto una nomination, ebbene sì.