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Oscar. Londra. Vincenzo

Vi starete chiedendo che cosa hanno in comune queste tre parole e cosa possa c’entrare tutto questo con la settimana degli Oscar. Ve lo spiego subito.

Dovete sapere che ho un amico che vive a Londra, tutto tatuato e non sempre vicino al suo peso forma. Lui, come me, ha la passione per i film degli anni 80/90. Uno dei suoi film preferiti, ha come protagonista Joe Pesci. Si tratta di Quei bravi ragazzi? Parliamo di Mamma ho perso l’aereo? No. Stiamo parlando di Mio cugino Vincenzo, commedia del 1992  che vede come protagonisti Pesci e Marisa Tomei.

La prima volta che mi nominò il film, con gran curiosità iniziai a sfogliare la magica wikipedia arrivando a fare una clamorosa scoperta: il film aveva vinto un Oscar. Per la precisione, la statuetta era stata assegnata a Marisa Tomei come miglior attrice protagonista.

Ora, il film è una commedia che profuma ancora di anni Ottanta. Fa ridere gente come me e il mio amico londinese a cui manca qualche rotella e si sfasa nelle notti di luna piena. Meritava un Oscar? Se ci fosse qua il mio amico, direbbe di si. Io per via della mancanza della luna piena, vi rispondo di no.

La storia ha creato la leggenda metropolitana, che la statuetta fu consegnata per errore da Jack Palance offuscato da alcool e veneranda età. Per evitare una situazione d’ imbarazzo con la Tomei oramai sul palco, le fu dato comunque il premio. Pare che la leggenda sia stata smentita più volte, ma per me rimane uno degli esempi di Oscar più assurdi nella storia del cinema.

Vi lascio con il trailer del film e il magico momento della consegna della statuetta.

 

 

Andrea Scarso

Classe 1986. Legge fumetti e guarda film quasi tutti i giorni. Nel tempo libero lavora, viaggia, gioca a D&D e cerca di condurre un qualche tipo di vita sociale. Non ha ancora capito quale sia il suo film preferito, ma dopo una lunga serie di Martini Dry potrebbe puntarvi il dito su "I Goonies".
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