
Ovunque tu sarai: un’amicizia a tinte giallorosse
La Roma quest’anno ha incontrato il Real Madrid nel girone di Champions League e le cose non sono andate benissimo. 10 anni fa con Francesco Totti in campo e il simpatico Lucianone Spalletti a urlare in panchina invece fu un successo.
Ecco, da quella partita giocata al Santiago Bernabeu il 5 Marzo 2008, inizia e finisce la storia raccontata in questo film.

Ovunque tu sarai, oltre a essere il debutto cinematografico del regista Roberto Capucci, è una divertente commedia dove il calcio diventa qualcosa di più.
Francesco, con la scusa di festeggiare il suo addio al celibato, parte direzione Madrid insieme ai suoi amici Carlo, Giordano e il “Loco” con maglietta e sciarpa della Roma.
Primo Reggiani, Ricky Memphis, Francesco Montanari e Francesco Apolloni qui rappresentano perfettamente lo stereotipo dell’italiano, innamorato delle donne e del pallone.

Hanno anche dei difetti però, come vivere con i rimpianti del passato, scommettere risparmi sui risultati della serie B svedese o essere così scaramantici (qui la scena) da andare allo stadio “con il vestito da cameriere”.
Si sa che l’italiano all’estero si trasforma in un animale da festa, facile da riconoscere. Che ci piaccia o meno è così. Proprio per questo siamo unici al mondo, con la nostra simpatia e le nostre contraddizioni. Siamo pronti a darci la mano e aiutarci a vicenda quando dobbiamo difendere l’orgoglio nazionale.
Questo è quello che fa “il nemico” Bruno Giordano (è proprio l’ex calciatore della Lazio) che scende in campo per sfidare un gruppo di tifosi tedeschi , anche loro in giro per l’Europa.

Il viaggio stesso non è solo un pretesto, ma diventa un modo per esplorare le proprie paure e conoscersi meglio. Per usare un parolone definiamolo in stile Coming Of Age.
Prendere un volo Roma-Madrid era facile ed economico, ok, però non così poetico come affrontare un viaggio on the road nella provincia spagnola, a bordo di un vecchio furgoncino hippie. Se poi si fa anche un piccolo strappo alle regole e alla tabella di marcia facendo salire a bordo una cantante spagnola (Ariadna Romero), ecco che il tutto diventerà sempre più imprevedibile. I viaggi disorganizzati però spesso possono diventare i migliori come ci aveva dimostrato un altro romanista, Nicolas Vaporidis, in Tutto l’amore del mondo.

Il titolo del film, oltre a essere una canzone cantata negli stadi dagli Ultras giallorossi, è un omaggio a chi la domenica non può più piangere ed esultare per le gesta di undici ragazzi che corrono dietro a un pallone.
Nella sua semplicità e leggerezza riesce a esaltare il valore dell’amicizia, spiegando perché il calcio non è solo un gioco.
Ovunque tu sarai difficilmente è un film per esperti di cinema che sbrodolano davanti a un piano sequenza. Sicuramente però può diventare un Guilty Pleasure per chi si è innamorato perdutamente di Francesco Totti.