Film

Perché John Wick 2 è uno dei migliori film d’azione di sempre

Erano anni ormai che ad Hollywood si dannavano per trovare una nuova icona del cinema d’azione. Un nuovo personaggio cult che potesse prendere le redini di un genere che da troppo tempo si stava ormai avvitando su sé stesso, incapace di partorire qualcosa di veramente nuovo, di coraggioso, di stupefacente.

Certo, di gran bei film d’azione ne sono sempre usciti tanti, ma quello che mancava davvero era un nuovo punto di riferimento, un nuovo leader del genere. Per dire, uno come Jason Statham si è meritatamente seduto sul trono degli action hero moderni grazie ad una lunga e onorata carriera di mazzate, ma non è ancora riuscito a trovare il personaggio per il quale sarà universalmente ricordato (i vari Chev Chelios, Frank Martin e Arthur Bishop, per quanto siano maledettamente fighi, appartengono più all’underground che al mainstream).

Nella penuria di spunti e di idee che caratterizza il cinema anni Duemila, si è preferito puntare più sulla riproposizione di giganti del passato come James Bond, Jason Bourne, John McClane ed Ethan Hunt (oltre all’operazione nostalgia de I mercenari) che a creare qualcosa di originale.

Beh, oggi, 22 marzo 2017, possiamo dirlo: il cinema action ha trovato il suo nuovo salvatore.

E il suo nome è John Wick.

E diciamocelo, fa un piacere immenso che a dare il volto a questo nuovo fenomeno del cinema d’azione ci sia Keanu Reeves. Un attore che, dopo aver fatto la storia con Point Break e la trilogia di Matrix, aveva cominciato ad imboccare la china di quelli che hanno già raggiunto la cresta dell’onda, e che ormai non possono far altro che farsi trascinare dalla corrente fino a riva.

Ma, soprattutto, un uomo la cui vita lontano dai riflettori è contraddistinta dall’umiltà, dall’umanità, dalla beneficenza nei confronti dei più sfortunati. Proprio lui che fra i più sfortunati potrebbe starci benissimo, visto che ha perso una figlia e gli amici più cari, e ha una sorella che combatte contro la leucemia.

Ora, all’età di 53 anni, Keanu Reeves è tornato a scrivere un altro grandioso capitolo della sua carriera. Ed è probabile che il meglio debba ancora arrivare.

John Wick 2 inizia esattamente dove era terminato (qui trovate la nostra recensione del primo capitolo). Dopo essersi ripreso la sua Mustang del ’69 e dopo aver trovato un nuovo amico a quattro zampe, John non desidera altro che svestire per sempre i panni del leggendario assassino, in modo da poter onorare con la pace il ricordo della moglie scomparsa. Purtroppo, come cantava Marracash, questa vita ti si appicca addosso, e il passato torna a bussare alla porta di John. In questo caso, il passato ha la faccia da belloccio Riccardo Scamarcio, alias Santino D’Antonio, membro della famiglia al vertice della Camorra, che in forza di un vecchio patto di sangue costringerà John a vestire nuovamente i panni dell’Uomo Nero.

Che John Wick meriti di entrare nel pantheon dei film d’azione più fighi di sempre è evidente fin dal primo minuto. Il film parte a razzo con una sequenza iniziale clamorosa e non si ferma più per tutti i suoi 122 minuti di durata, dando vita a due ore sparate ad un ritmo folle e forsennato, da vivere a bocca aperta nell’esaltazione più pura e incontrollata.

HO-HO-HO, I HAVE A MACHINE GUN 

Il film si trasforma in breve in un Keanu Reeves show: l’attore canadese corre, guida, si picchia, spara, rotola, cade, si rialza, rimbalza come una pallina da flipper attraverso un’escalation di azione che sembra non avere mai fine, come una serie di ordigni a tempo che esplodono in sequenza. In un film che poteva tranquillamente intitolarsi “John Wick contro il mondo”, Reeves dà vita ad una prova fisica portentosa, mettendo in fila una dietro l’altra sequenze da “uno contro tutti” che rendono la mia vecchia Top 10 sui handicap match più fighi di sempre già antiquata.

John Wick Lionsgate GIF by John Wick: Chapter 2 - Find & Share on GIPHY

Le scene di combattimento, oltre ad essere altamente spettacolari, ti prendono proprio per il loro realismo. Per dire, non è come in The Transporter che gli sgherri di turno vanno giù al primo schiaffo e ci restano. Qua John Wick viene colpito e ferito più volte, e, un po come scrivevo tempo fa per Daredevil, si deve sudare ogni singolo K.O. Le coreografie sono spettacolari, lunghe e complesse, e soprattutto girate veramente da dio, con stacchi di montaggi ridotti allo zero e colpi che pesano come macigni sulle facce della carne da macello di turno.

La missione di John Wick è percepita davvero come un’impresa impossibile, e di conseguenza il personaggio si dimostra degno della leggenda che lo vede come l’angelo della morte in persona. John Wick non è immortale, ma è come se lo fosse. E questo non può che ricadere positivamente sulla partecipazione emotiva dello spettatore.

Senza contare poi che Keanu Reeves sembra nato con un fucile in mano, e vederlo maneggiare le armi è un po’ come vedere Messi trattare un pallone.

YOUNG ADULT CON PISTOLE

In tutto questo Chad Stahelski, tornato alla regia dopo il suo sorprendente esordio nel primo capitolo, riesce a confermarsi come uno dei migliori registi action del momento. Grazie anche ad un budget raddoppiato rispetto al film precedente, l’ex stuntman e amico di Reeves dà libero sfogo al suo istinto e al suo talento, portandoci dentro l’azione con un’efficacia raggiunta di rado dai film del genere.

Ora, uno dopo aver letto che in questo film si sparano e si picchiano per due ore potrebbe legittimamente pensare che John Wick 2 sia basato unicamente sull’intrattenimento e poco altro. Beh, errore, perché questo Capitolo 2 ha una delle trame più stratificate che si siano mai viste in un film d’azione.

Se il primo capitolo aveva già cominciato ad introdurci il mondo sotterraneo del Continental, con le sue regole ferree e i suoi segreti, in questo sequel il tutto viene riproposto su scala globale, andando a creare un vero e proprio universo criminale nascosto che ricorda quasi il cinema fantasy e young adult. Una vera e propria realtà parallela alla nostra di cui ci viene mostrata solo la punta dell’iceberg, ma che nasconde tutte le potenzialità narrative di un vero e proprio universo espanso (basterebbe l’idea della Grande Tavola delle organizzazioni criminali di tutto il mondo a sfamare dozzine di film).

Il tutto è calato in un’atmosfera di esagerazione paradossale e volutamente irrealistica che non si prende mai davvero sul serio. Un inno alla sospensione dell’incredulità e al lato più puro dell’intrattenimento che però non svacca mai nella tamarrata fine a sé stessa. Il massimo del divertimento.

ITALIAN PRIDE

Da italiani non possiamo poi non parlare dell’ottima prova di Riccardo Scamarcio, uno a cui solo i più disattenti potrebbero ancora applicare la svilente etichetta di “idolo delle ragazzine”. Scamarcio veste con disinvoltura e credibilità i panni del villain, e porta a casa una prova di cui potrà andare orgoglioso per il resto della sua carriera. Lo stesso si può dire di Claudia Gerini, che dà vita ad un personaggio efficace e memorabile. Un ruolo di rilievo se lo guadagna anche il mitico Franco Nero, il direttore del Continental di Roma, al quale viene affidata una delle battute più memorabili del film.

Ma è in generale tutto il cast dei personaggi secondari a funzionare alla grande, dal Winston di Ian McShane alle brevi apparizioni di Peter Stormare e Laurence Fishburne. Notevole anche il modo in cui viene suggerito il rapporto che lega Santino d’Antonio e la sua guardia del corpo, una stupenda Ruby Rose di cui mi sono già innamorato.

Insomma, un’orchestra che funziona alla perfezione, e che va a creare una sinfonia potente, incisiva e difficile da dimenticare.

UN NUOVO MITO 

John Wick 2 termina la sua corsa con un finale perfetto, che ci lascia una scimmia addosso terrificante e che spalanca le porte a quello che si preannuncia un terzo capitolo ancora più esagerato. Ma che, soprattutto, spalanca le porte ad un nuovo mito del cinema d’azione. Perché se il primo film, nonostante il grande successo di critica di botteghino, era rimasto un po’ troppo nell’ombra, con questo Capitolo 2 nessuno potrà più nascondere la testa sotto la sabbia.

Il film di Chad Stahelski ha definitivamente alzato l’asticella del cinema action contemporaneo, e, da oggi in avanti, chiunque vorrà girare un film di questo genere dovrà fare i conti con Keanu Reeves e il suo Baba Yaga.

E noi non potremo che goderne.

Roberto Lazzarini

25 anni, cresciuto fin dalla tenera età a film, fumetti, libri, musica rock e merendine. In gioventù poi ho lasciato le merendine perchè mi ero stufato di essere grasso, ma il resto è rimasto, diventando parte di quello che sono. Sono alla perenne ricerca del mio film preferito, nella consapevolezza che appena lo avrò trovato, il viaggio ricomincerà. Ed è proprio questo il bello.
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