Film

Perché Spider-Man 3 è stata la delusione più atroce per i Marvel fan

C’è stato un periodo in cui Spider-Man 3 era il film più atteso del pianeta.

Ricordo ancora quegli ingenui tempi andati in cui, da bravo fanboy del ragnetto, mi preparavo all’arrivo di quello che sapevo sarebbe stato il mio nuovo film preferito. D’altronde, come poteva essere altrimenti?

Se infatti il primo Spider-Man di Sam Raimi era stato ottimo, il secondo capitolo era stato addirittura grandioso. Un trionfo di pubblico e critica che si apprestava a spalancare definitivamente le porte all’attuale Era d’oro dei cinecomics.

Insomma, con Sam Raimi stabilmente dietro la macchina da presa e l’intero cast confermato, non sembravano esserci ragioni che giustificassero il timore di un flop.

Aaaaaaah, che nostalgia. Era l’inizio del 2007 e, grazie alla nascita di Youtube, per la prima volta non era necessario andare al cinema per godersi i trailer più attesi. Mi ritrovavo quindi a guardare e riguardare compulsivamente il trailer di Spider-Man 3.

Insomma, per farla breve, con Spider-Man 3, e grazie alle nuove tecnologie di massa che permettevano una spasmodica ricerca di news e di informazioni (fattore che rivoluzionò anche le regole del marketing cinematografico) il mondo nerd stava cominciando a scoprire cos’era veramente l’hype.

D’altronde, questo film prometteva di portare sullo schermo una delle cose più fighe mai apparse sui fumetti dell’Uomo-Ragno: il costume nero e la nascita di Venom. Impazzire proprio.

Ricordo ancora la locandina immensa che ricopriva tutta la facciata del cinema, l’eccitazione dell’inizio del film. E la perplessità di quando il film è finito. Il tentativo di autoconvincermi che in realtà il film non fosse poi così male.

Ma non c’era niente da fare. Spider-Man 3 era un brutto, brutto, brutto film.

Punto.

E la colpa di chi era? Beh, di quella cazzo di Sony.

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 LO SPIDER-MAN 3 CHE NON VEDREMO MAI

Ok, ok, ok, bisogna ammetterlo: Sam Raimi non può uscire pulito e profumato da questa maleodorante storia. Perché, alla fine della fiera, il regista è lui, e, come ogni buon comandante che non faccia Schettino di cognome, è condannato ad affondare assieme alla sua nave.

E lui stesso ne è consapevole, e da persona intelligente qual è si è sempre preso le sue colpe, arrivando a definire Spider-Man 3un film orrendo“.

Peccato però che il buon Sam avesse in mente un film totalmente diverso da quello che gli è stato imposto dalla Sony. Sentite cos’ha dichiarato il buon Sam sull’argomento un paio di anni fa:

È un film che non ha funzionato. Ho provato a farlo funzionare, ma non ce l’ho fatta anche perché non avevo fiducia nei personaggi. Ed era una cosa evidente, tanto che non era possibile da nascondere agli occhi di chi amava Spider-Man. Se il regista non ama quello a cui sta lavorando non è giusto nei confronti di chi adora quel qualcosa. Il voler alzare troppo la posta in gioco dopo Spider-Man 2 ci ha condannati all’insuccesso.

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Insomma, Raimi si è ritrovato fra le mani un film che gli faceva cagare. E, da che mondo e mondo, se ti ritrovi a fare qualcosa in cui non credi, il risultato non potrà che essere pessimo.

Ma in che modo la Sony ha messo le sue manacce sulla sceneggiatura originale di Spider-Man 3?

Facciamo un passo indietro alla seconda metà del 2004. La Sony sta ancora contando la montagna bigliettoni incassati dal secondo capitolo della saga quando viene messo in produzione un nuovo atto. Sam Raimi è confermato al timone in veste di regista. Lo stesso Raimi tornerà a scrivere la sceneggiatura, assieme al fratello Ivan e ad Alvin Sargent. Esattamente la stessa squadra che aveva sfornato quella bomba di Spider-Man 2.

Raimi ha in mente una storia più complessa ed introspettiva, più matura. Oggi diremmo più dark. Maledetto Nolan.

Una storia nel quale il confine fra eroe e criminale sia più sfumato e confuso. L’Uomo Sabbia viene immediatamente scelto come villain principale, mentre il ruolo di Harry Osborn viene immaginato di natura più marginale e neutrale. Insomma, niente Goblin, o quello schifo lì sullo snowboard che si spaccia per tale.

Raimi inizialmente inserisce nella sceneggiatura anche L’Avvoltoio, per la cui parte Ben Kingsley entrò in trattative con la produzione. Insomma, visti i successi del film precedente, sembrava logico che alla squadra sarebbe stata data la massima libertà creativa giusto?

E invece no. Perché, proprio quando il film comincia a prendere forma, succede l’irreparabile: la Sony decide di dire la sua.

VENOM + GOBLIN + GWEN STACY = SCENEGGIATURA DI MERDA

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Un bel giorno arriva un genio di produttore di nome Avi Arad e dice “Oh, ma che è sto schifo di Avvoltoio? Ma chi lo vuole un inutile vecchio con le ali a fare il villain? Sam, ascolta me, i fan vogliono Venom. Quindi butta nel cesso sto super fagiano e dacci dentro con il simbionte!”.

E diciamocelo, a rigor di logica non aveva neanche torto. A tutti piace Venom.

Il problema però è che Raimi ora doveva resettare tutta la sceneggiatura per inserirci un personaggio complicato come quello del simbionte, che per forza di cose comportava l’introduzione del costume nero, che automaticamente portava con se una lunga serie di complicazioni, prima fra tutte la necessità di un radicale cambiamento psicologico di Peter. Che il costume nero ha un significato cruciale, non è solo un fighissimo cambio di look (e su come sia stato trattato questo fondamentale aspetto ci torno dopo).

Per farla breve, se porti Venom al cinema, devi avere il tempo e la pazienza di trattarlo come si deve. Se no viene uno schifo. Come poi ovviamente è venuto.

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Ma i geni della Sony non ne avevano mica abbastanza di dare consigli. Prima pretesero che Harry Osborn tornasse a vestire i panni di Goblin, e poi vollero inserire anche il personaggio di Gwen Stacy, quando era chiaro a tutti che la bella bionda era già stata messa da parte nel primo Spider-Man per fare posto a Mary Jane.

Roba che in confronto Berlusconi e i suoi allenatori hanno sempre avuto un ruolo di netta divisione dei ruoli.

Insomma, una quantità tale di roba che era pressoché impossibile tirarne fuori una sceneggiatura decente. E infatti.

LE COLPE DI RAIMI

Insomma, le premesse per un disastro erano già state poste. Tuttavia, come un grande chef dovrebbe riuscire a tirarti fuori un signor piatto anche se gli dai degli ingredienti infami, allo stesso modo Sam Raimi avrebbe dovuto trovare il bandolo della matassa, in modo da rendere Spider-Man 3 almeno un film dignitoso.

E invece niente, sembra quasi che il subconscio di Raimi gli abbia imposto di utilizzare nel peggiore dei modi le aggiunte che gli erano state imposte dalla produzione. Il risultato è quindi una sceneggiatura che non regge, trasformata in un un disastroso pasticcio di personaggi e storie senza alcuna armonia fra loro che spazzano via ogni aspetto positivo di Spider-Man 3 (come ad esempio l’ottimo Uomo Sabbia di Thomas Haden Church).

Analizziamo questi aspetti nel dettaglio, in ordine di comparizione:

  • Harry Osborn/GoblinRisultati immagini per spiderman 3 harry osbornNon funziona praticamente nulla. Pronti via e il nuovo Goblin è subito in azione (con un costume che non si può vedere) in un’improbabile battaglia aerea nel quale Peter in abito da sera pensa più a non perdere il suo anello che ad altro. Pathos prossimo allo zero. L’espediente della perdita della memoria poi poteva funzionare nei fumetti originali di cinquant’anni fa, ma in questo film è francamente patetica. Per non parlare della sottotrama fra Harry e Mary Jane che ha del ridicolo, soprattutto quando Harry recupera la memoria e costringe la MJ a mollare Peter. Imbarazzo. Le sorti di Harry si risollevano un po’ con il tag-team finale e il commovente sacrificio, ma il quadro generale non può raggiungere la sufficienza.
  • Gwen StacyRisultati immagini per spiderman 3 gwen stacyIgnominioso il modo in cui è stato trattato uno dei personaggi più amati e compianti dell’universo di Spider-Man. L’eterno amore di Peter Parker viene qui ritratto come una ragazzetta odiosa e petulante, fastidiosa e inutile, che non aggiunge niente alla storia se non il rancore dello spettatore nei confronti di questo film. Raimi prova a fare anche l’occhiolino ai fan del fumetto inserendo una scena in cui Gwen cade da un palazzo. Peccato che, se a sto giro ci fosse davvero rimasta secca, la gente più che commuoversi avrebbe esultato.
  • Eddie Brock/VenomRisultati immagini per spiderman 3 eddie brock venomAvete mai visto una faccia da cazzo del genere? Vi pare che uno con questa faccia e quel fisichino possa interpretare un bestione come Eddie Brock? E soprattutto, vi pare che, anche quando Brock si trasforma in Venom, non perda occasione di mostrare il suo sorriso da idiota? Che poi esteticamente il simbionte è ok, se riesci a dimenticarti il fatto che il vero Venom è grosso tre volte Spider-Man e alto il doppio, ma va beh. Purtroppo è il personaggio nel suo complesso ad essere tragicamente scritto con i piedi. La caratterizzazione di Brock è talmente irritante da renderlo uno fra i più odiosi cattivi frignetta che si ricordino. Venom poi è del tutto insignificante, tempo di vederlo in un paio di belle scene e te lo fanno subito saltare in aria perché il tempo è scaduto e c’è da chiudere il film. Imperdonabile che siano riusciti a tirare fuori una porcata del genere da un personaggio così figo.
  • Peter Parker e il costume neroRisultati immagini per spider man 3 peter parkerQua bisogna davvero fare un bel respiro per evitare che finisca ad insulti. Ora, Sam Raimi è un fan dell’Uomo Ragno da sempre, e conosce bene la storia del costume nero. E allora come ha potuto? Tralasciando il modo ad cazzum in cui il simbionte arriva sulla Terra, il punto focale di questa storyline era mostrare come l’organismo alieno era in grado di cambiare la natura di Peter, di consumarlo, di piegarlo al “lato oscuro”, così ci capiamo. E io ve lo giuro, ancora oggi non riesco a capacitarmi di come Raimi abbia potuto risolvere tutto questo tema trasformando semplicemente Peter in un emo. Seguono alcune fra le scene più patetiche e imbarazzanti della storia del cinema, delle quali non ho davvero il coraggio di parlare.

spider man

anna faris

Eeeeeeeeeeehggià.

IL DIVORZIO 

Spider-Man 3 incassa 890 milioni di dollari, diventando il film più redditizio della saga, nonostante venga stroncato da critica e spettatori.

Visti i cash incassati, la Sony è decisa a proseguire la saga. Dopo mesi di rumors, nei quali Sam Raimi si dice più interessato a portare al cinema Lo Hobbit che a lavorare ad un nuovo film sull’Uomo-Ragno, Spider-Man 4 entra ufficialmente in sviluppo. Girano addirittura voci che SM4 sarà solo l’inizio di una nuova trilogia.

La pre-produzione del film è però un parto. Gli sceneggiatori arrivano e se ne vanno più velocemente degli assessori della giunta Raggi, mentre Sam Raimi si ritrova nuovamente coinvolto in una battaglia giornaliera per avere la meglio sulle pressioni artistiche della Sony.

Su quei mesi burrascosi è difficile farsi un’idea chiara, visto che la storia diverge a seconda di chi la racconta. Sono mesi in cui su internet gira ogni tipo di notizie: si parla di Lizard come cattivo principale, affiancato dall’Avvoltoio (che sarebbe dovuto essere interpretato da John Malkovic), e della presenza di Felicia Hardy, che avrebbe dovuto essere interpretata da Anne Hathaway (che poi si è consolata del naufragio del progetto vestendo i Catwoman in The Dark Knight Rises).

Ultimamente sono anche usciti degli storyboard disegnati per il film che evidenziano la presenza di Mysterio fra i villain del film, che probabilmente sarebbe stato interpretato da Bruce Campbell.

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Come ben sapete, questo film potremmo vederlo solo nella nostra fantasia, visto che nel gennaio del 2010 la Sony, che non ha evidentemente capito che i registi di talento vanno fatti lavorare in pace, ha la bella pensata di cacciare Raimi dal progetto per divergenze creative. Nei mesi successivi la saga originale di Spider-Man viene definitivamente archiviata, e si aprono le porte per il reboot, che naufragherà anch’esso sotto le pernacchie della popolazione mondiale, costringendo la Sony a tornare strisciando dalla Marvel.

Rimane perciò il rimpianto di non aver potuto vedere un degno finale per una saga come quella di Spider-Man, della quale i primi due capitoli rimangono una pietra miliare del cinema supereroistico.

L’unica cosa positiva di questa brutta storia è che adesso l’Uomo Ragno è tornato a casa.

E finalmente, dopo dieci anni, posso tornare a provare del sincero hype per il ragnetto.

No, per gli Amazing non ho mai provato hype, solo paura. E ne avevo ben ragione.

Se invece vi interessa tutto il mondo Marvel, andate a trovare Italian Marvel Fans!!

Roberto Lazzarini

25 anni, cresciuto fin dalla tenera età a film, fumetti, libri, musica rock e merendine. In gioventù poi ho lasciato le merendine perchè mi ero stufato di essere grasso, ma il resto è rimasto, diventando parte di quello che sono. Sono alla perenne ricerca del mio film preferito, nella consapevolezza che appena lo avrò trovato, il viaggio ricomincerà. Ed è proprio questo il bello.
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