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Philip K. Dick’s Electric Dreams – Episodio 1-2: sulle orme di Black Mirror? Ma anche no!

La nuova serie britannica Philip K. Dick’s Electric Dreams prende idealmente il posto di Black Mirror su Channel 4, ma riuscirà ad eguagliare il successo del suo predecessore?

Non è un caso se Philip K. Dick’s Electric Dreams (non ci posso fare niente, il titolo originale è questo! Va beh proprio perché non abbiamo paura dei poteri forti d’ora in poi la chiamerò Electric Dreams per comodità) è stata prodotta in Inghilterra da Channel 4, ovvero coloro che avevano lanciato Black Mirror nel lontano 2011.

Era inquietante anche la pubblicità

Se la sete di vendetta avesse la forma di un network televisivo allora avrebbe sicuramente quella di Channel 4 perché dopo aver trasformato un’idea strampalata in un successo planetario si è ritrovata con in mano un pugno di mosche e quindi appare chiaro come Electric Dreams abbia il difficile compito di bissare il successo del suo antenato.

Cosa che personalmente non credo sarà possibile.

Ma non per debolezza del nuovo arrivato, semplicemente perché sono due squadre che giocano due sport diversi: se Black Mirror ha preso la via del “contemporaneo” terrorizzando la nostra generazione digitale, Electric Dreams prende un sentiero molto più “classicista”, tornando al sci-fi per veri nerd.

– INCUBI NOTTURNI + ELECTRIC DREAMS

Mi tolgo subito il dente e lo ammetto: Black Mirror mi ha fatto venire gli incubi. Ma di quelli che continuano anche di giorno con gli occhi aperti. Complimenti vivissimi a tutti eh, però ecco diciamo che ogni tanto ho sentito il bisogno di qualcosa di meno pesante.

E prima di tutto Electric Dreams è una gran pensata a livello commerciale. Primo perché inserire il nome dell’autore è un’ottima trovata data la stima che gode lo scrittore e quella delle sue trasposizioni cinematografiche, secondo perché far uscire una serie un mese prima della potenziale antagonista si chiama anticipare il nemico e terzo perché bene o male che se ne parli loro saranno sempre quelli che hanno lanciato Black Mirror.

E con questa chiudiamo il capitolo paragoni perché le analogie iniziano e finiscono con i titoli di testa.

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Electric Dreams è una serie antologica che tratta una moltitudine di temi riguardo al futuro e alla fantascienza di stampo classico. Nessun futuro scintillante e spaventoso finora, solo mondi sperduti, ambientazioni grigie e una confortevole cupezza dominante. Ogni episodio è tratto da un diverso racconto breve dello scrittore statunitense, che nell’arco di quasi 40 anni di carriera ha raccolto qualcosa come un centinaio di storie (quarto motivo che la rende un’ottima trovata commerciale). Ogni puntata è autoconclusiva e per la messa in onda ufficiale in Italia bisognerà aspettare molto probabilmente Prime Video e il 2018.

Però potete leggere qui le recensioni dei primi due episodi in anteprima assoluta!

1×01 – THE HOOD MAKER

Come inizio non è che sia proprio da mani nei capelli, però ha il merito di essere una sorta di dichiarazione di intenti, o almeno è quello che ho percepito io.

La star dell’episodio è Richard Madden di GoT e I Medici, che interpreta l’Agente Ross, alle prese con la sua nuova partner appartenente alla razza mutante dei teeps, esseri umani in grado di leggere nella mente altrui. La morale della storia verte prevedibilmente sulla discriminazione esistente tra i due generi, ed è ambientata in una realtà post-apocalittica in stile Blade Runner. L’andamento degli eventi è piuttosto lineare (quasi noioso) ma la scrollatina del finale l’ho trovata interessante.

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Il budget è limitato e si vede, però anche in questo caso è chiara la linea d’azione di Channel 4: mettere insieme storie interessanti ma poco conosciute a volti famosi e ben riconoscibili come nel caso di Richard Madden. Una strategia che ha permesso di arruolare attoroni del calibro di Bryan Cranston (che è anche produttore), Steve Buscemi e Timothy Spall tra gli altri.

1×02 – IMPOSSIBLE PLANET

Buona la prima? No buona la seconda, ANZI, buonissima la seconda!

Se la prima si era salvata in chiusura dopo 50 minuti tutto sommato non troppo emozionanti, la seconda mi ha davvero impressionato, emozionato e tenuto incollato allo schermo fino alla fine. Merito indiscusso dei due attori protagonisti Jack Reynor e Geraldine Chaplin (la figlia di QUEL Chaplin, sì), che mettono in scena un rapporto assurdo e verosimile allo stesso tempo, in grado di farti domandare cosa stia succedendo, perché e come.

La storia è quella di un viaggio spaziale tra una vecchia e ricca signora, il suo robot-maggiordomo e due “autisti” di astronavi turistiche. A differenza del primo episodio, in Impossible Planet il colpo di scena arriva molto prima del finale, mascherato da semplice evoluzione della storia e una volta assimilato dallo spettatore è troppo tardi per non voler vedere come va a finire.

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PERICOLO “MINESTRA RISCALDATA” SCAMPATO

Ok, non siamo di fronte al nuovo Black Mirror, ma meno male direi io!

La grande forza di Electric Dreams è proprio qui a mio parere: essere sincera senza scadere nello scopiazzo. Si chiama così perché vuole davvero far vivere le storie fantastiche immaginate dalla mente di Philip K. Dick, senza grandi proclami. E se anche i prossimi episodi saranno all’altezza di questo secondo sono certo che ne vedremo delle belle.

Non mi resta che lasciarvi al trailer della tv inglese ricordandovi che in Italia non è ancora disponibile ufficialmente. A meno che non siate pratiche persone di mondo abituate alla quotidiana ricerca del senso della vita su siti internet zeppi di malware.

Per tutti gli altri continuate a seguire il MacGuffin, correrò io il rischio per voi e vi dirò cosa ne penso anche quando non lo vorrete sapere!

E per chi vuole rimanere aggiornato sulle ultime dal mondo delle serie tv fate un giro su Serie Tv News!

Stefano Ghiotto

Studio Architettura e si sa, al giorno d'oggi non ci si può più mantenere facendo l'architetto. Quindi cerco di fare qualsiasi altra cosa nella speranza di non arrivare mai alla prostituzione. Mi piacciono i film con trame complicatissime (che alla fine ti danno la stessa sensazione di benessere del bagno di casa tua dopo una giornata in Università) e le serie che non si caga nessuno come le patatine gusto "Cocco e curcuma".
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