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In principio fu il libro… e poi il film

“Il libro è sempre più bello del film”.

“Ah, hanno fatto la trasposizione cinematografica del tal libro, ma sicuramente farà schifo, puah”.

Quante volte ho pronunciato questa frase? Migliaia. E sicuramente qualsiasi buon bibliofilo (o bibliomane, che è lo stadio avanzato e incurabile della malattia) mi può comprendere. Perché diciamocelo, quando ci toccano i nostri libri preferiti diventiamo delle belve feroci, paventiamo immediatamente scempi inenarrabili, manco l’avessimo scritto noi, ‘sto benedetto libro.

Eppure è un senso di violazione che non riusciamo a non provare, uno “stupro” di tutte quelle emozioni, sensazioni, e del piacere quasi fisico che lo sfogliare e toccare con mano le pagine, magari anche vecchie, ingiallite e profumate d’inchiostro, ci ha regalato più e più volte. 

Tuttavia, nonostante lo scoramento e la diffidenza iniziale, a volte capita che ci si debba meravigliosamente ricredere: esistono trasposizioni cinematografiche degne di essere tali, che hanno rispettato appieno la bellezza e la poesia della carta stampata. E allora godiamoci questa piccola top five, inforchiamo gli occhiali da lettura, mano al telecomando, e un occhio a controllare che la nostra biblioteca casalinga sia ben fornita di queste perle della letteratura (e del cinema) mondiale. 

Il_buio_oltre_la_siepe

  • Il buio oltre la siepe (1962): la versione per il grande schermo diretta da Robert Mulligan non delude coloro che hanno amato l’omonimo romanzo del Premio Pultizer Harper Lee, scomparsa recentemente. Il protagonista della storia, Atticus Finch, è un avvocato molto rispettato che lavora e vive in una piccola città della bigotta Alabama degli anni Trenta, ma anche un uomo coraggioso, che accetta di difendere un nero contro un’accusa di stupro. Un tema difficile da trattare, specialmente in quegli anni, un romanzo intenso che vede una degna interpretazione specialmente grazie alla magistrale prova di Gregory Peck, vincitore di un Academy Award come Miglior Attore. Di attori così non ne fanno più, nostalgia canaglia. 

Trainspotting

  • Trainspotting (1996): film cult degli anni Novanta tratto dall’omonimo libro di Irvin Welsh; e si sa che andare a toccare quello scozzese coi controc… fiocchi di Welsh è sempre un rischio. Ma è valsa la pena di rischiare, considerato che le vicende del gruppo di ragazzi eroinomani nella Edimburgo di fine anni Ottanta ha fatto il botto anche sul grande schermo, soprattutto grazie alla bravura del cast, nel quale spiccano Ewan McGregor (Renton), Robert Carlyle (Begbie), Johnny Lee Miller (Sick Boy) e Ewan Bremner (Spud). Cazzutissima anche la colonna sonora, firmata dagli Underworld.

apocalypse_now

  • Apocalypse Now (1979): diretto dal mitico Francis Ford Coppola (per la serie, un nome, una garanzia) per la sceneggiatura di John Milius, un vero e proprio pugno alla bocca dello stomaco per temi e immagini, quelli che, d’altro canto, ritroviamo nel libro che ha ispirato questa pellicola, Cuore di tenebra di Joseph Conrad, sommo maestro della letteratura di guerra e d’avventura, in questo caso riferita al periodo della colonizzazione dell’Africa da parte del Belgio e alla guerra del Vietnam. Una lente d’ingrandimento allucinatoria, uno dei film di guerra più crudi, veri e forti della storia del cinema.

il-silenzio-degli-innocenti

  • Il silenzio degli innocenti (1991): chi non ha trascorso almeno una notte insonne per colpa dell’occhietto spiritato del buon Anthony Hopkins in questo storico film, diretto da Jonathan Demme? Tratto dal romanzo omonimo di Thomas Harris, vede protagonista uno dei serial killer (se non IL serial killer) più micidiali e, allo stesso tempo, perversamente ipnotici, della storia del cinema, Hannibal Lecter, spietato cannibale. Meravigliosa anche una giovanissima Jodie Foster nelle vesti dell’agente dell’FBI Clarice Starling, per un film che è diventato un vero e proprio cult del genere thriller.

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  • Cime tempestose (1992): e, per concludere, un film che probabilmente è piaciuto soltanto a me e alla mamma del regista; sì, lo so che finora ero andata così bene, e vi avevo proposto film così belli, ma qui l’articolo lo scrivo io e qui comando io. Dunque, stavamo dicendo: terminiamo la nostra top five con un bel Cime tempestose degli anni Novanta, una trasposizione piuttosto fedele di Wuthering Heights della dolce e infelice Emily Brontë, il romanzo Romantico (inteso ovviamente come corrente culturale, il Romanticismo, perché in realtà di romantico c’è ben poco) per eccellenza. Una storia d’amore che più travagliata, tragica e violenta non si può, due protagonisti (Cathy – Juliette Binoche, Heathcliffe – Ralph Fiennes) che più innamorati, incazzati e suonati non si può, una cornice geografica spaventosamente ostile e affascinante (la brughiera, perennemente spazzata da un vento impetuoso): il cocktail perfetto per far capitolare anche il cuore di pietra più gelido.

Arianna Borgoglio

Giornalista freelance, 26 anni, laureata in Conservazione dei Beni Culturali e in Informazione ed Editoria, coltivo le mie passioni con tenacia e voglia di mettermi in gioco. Tra queste scrittura, letteratura, cinema, storia dell’arte, cucina – intesa come amore per il buon cibo più che predisposizione verso i fornelli! - viaggi, musica e chi più ne ha più ne metta. Nelle mie recensioni sono spietata... q.b., ma non è colpa mia: è che mi disegnano così ;)
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