
Signori! La paura è servita – Profondo rosso
Con questa pietra miliare del cinema si aprono le danze macabre dello Speciale di TheMacGuffin sul grande Dario Argento.
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Profondo rosso: il grande capolavoro del re dell’horror Made in Italy che ha terrorizzato il mondo intero.
Pellicola del 1975 che ancora adesso fa accapponare la pelle, tutto merito di una sceneggiatura e di una regia che si completano a vicenda dando vita a un incubo senza precedenti.
Profondo rosso si trova infatti in un’area di confine nella filmografia di Dario Argento: tra la cosiddetta Trilogia degli animali (thriller) e Suspiria (horror). Qui viene scavata la psiche umana, la memoria, il disturbo mentale, fino alla paura più profonda dei personaggi, ma anche dello spettatore stesso.
LA TRAMA
Mark Daly, musicista jazz, è testimone dell’omicidio di una veggente che abita nel suo stesso palazzo. Mark è certo di aver visto qualcosa di importante per la soluzione del caso e non si dà pace: vuole ad ogni costo scoprire la verità sfidando la sua memoria. Parte così la caccia all’assassino, il quale lascia dietro a sé una lunga scia di efferati delitti. Il sangue e il suo intenso colore rosso sono protagonisti di un incubo che fa riemergere quel piccolo pezzetto di paura che vive indisturbata in fondo alle nostre tasche.
LA REGIA
Argento catapulta lo spettatore direttamente nella mente dell’assassino, attraverso i suoi occhi e con l’ausilio di un paio di sequenze che ci mostrano curiosi oggetti infantili mischiati a violenza gratuita. Gli stessi omicidi sono commessi in prima persona, così da far immedesimare il pubblico proprio nella mente disturbata padrona di quelle mani sporche di sangue innocente. L’ansia e la paura regnano per tutto il corso del film, sorrette da brevi quadri particolarmente inquietanti e fastidiosi e da un montaggio studiato ad hoc, che con primissimi piani e tagli molto ravvicinati riesce a togliere il respiro nei momenti di alta tensione. Ascensori, spigoli, acqua bollente, buio, bambole, disegni e canti infantili sono elementi mostruosamente congeniali per far scattare nello spettatore emozioni di profondo disagio e malessere, poiché sono cose che conosciamo molto bene e di cui facciamo esperienza quotidiana.
LA MUSICA
Sfido chiunque a non rabbrividire alle prime note della nenia infantile composta dal jazzista Giorgio Gaslini. E sfido i restanti a non sudare freddo al tema di Profondo rosso firmato dai Goblin, giovane gruppo che grazie a questa fortunata collaborazione col maestro Dario Argento riuscì a portare in auge il suo nome e il suo stile unico ed inimitabile. Ma non dimentichiamoci di un altro prezioso elemento nella colonna sonora di questo capolavoro: il silenzio. Già, proprio il silenzio. Sebbene si tratti dell’assoluta mancanza di suono e rumore è parte integrante dello spartito. Questi silenzi angoscianti sono piazzati sapientemente da un orecchio esperto e sadico.
Per concludere. Profondo rosso ha segnato un’epoca e milioni di notti insonni. Perché continuare a guardarlo? Semplice! Perché non c’è niente di meglio da fare e un po’ di paura non ha mai fatto male a nessuno.
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