LACRIME, ISTERIA E GIOIA IN QUATTRO MINUTI DURATI UNA VITA
Immaginate un bambino X di sette anni. Fatto? Bene. Ora collocate il suddetto bambino, a cavallo tra il secondo e il terzo millennio, in un paesino di 5000 anime sperduto sull’Appennino a quasi 1000 metri sul livello del mare. Fatto? Bene. Ora prendete le forbici dalla punta arroton… no, niente.
Tornando a noi, per X il massimo della tecnologia era il Nintendo 64 comprato dal cugino più grande in vacanza in America da sua zia. A X piaceva molto guardare il cugino più grande spaccarsi di Super Mario 64 e Fifa 98 e quindi, ogni volta che poteva, si piazzava lì a fianco al divano a gioire e soffrire per le imprese videoludiche del sopracitato cugino.
La svolta arrivò quando, all’ottavo compleanno, i genitori di X decisero di regalare a X un Gameboy Color con la cartuccia di Pokémon Oro. La fine. La vita di X prese una piega improvvisa e da allora quei mostriciattoli lo accompagnano più o meno ovunque. Di questi tempi soprattutto al cesso e nei lunghi viaggi in treno che è costretto ad affrontare essendo studente fuorisede.
Ma c’è un altro momento nella storia di X e della sua turbolenta relazione con i Pokemon che lo ha temprato nel profondo. Alcuni di voi sanno già bene di cosa sto parlando. Di un trauma che unisce ragazzi di tutti i sessi, etnie, religioni e gruppi sanguigni.
“Che figata il film dei Pokemon”, pensò X nel lontano 2001. “Che figata Mewtwo”, pensò X dopo circa 20 minuti di film. “Che macello”, pensò X aver visto l’esercito di cloni. “…NOOOOOO”, urlò X in preda a un pianto isterico dopo la catastrofe.

In un attimo si era consumata la tragedia. Ash, impavido, che cerca di fermare Mew e Mewtwo. Una scarica viola, una scarica blu, e poi blackout. Ash cade a terra, pietrificato. Pikachu cerca di rianimarlo usando tutte le sue forze. X piange. Tutti guardano. Pikachu è esausto. X continua a piangere.
Ma X non è il solo a piangere. Pokémon originali e cloni iniziano a versare lacrime amare. Il potere dell’unione nel dolore delle due fazioni è talmente forte da romprere “l’incantesimo” e permettere ad Ash di tornare nel mondo di noialtri.
X è un bambino felice. X è un bambino felicissimo. X si asciuga le lacrime e capisce che quello sarà il suo film animato preferito di sempre. E tutti vissero felici e contenti.
“Il modo in cui vieni al mondo è irrilevante. E’ quello che fai del dono della vita che stabilisce chi sei.”
– Mewtwo
https://www.youtube.com/watch?v=3CTKzFLcjXA
P.s. se siete tremendamente nostalgici dei vecchi cartoni, andate a trovare la pagina Sigle Cartoni Animati!