
Rams: storia di due fratelli e otto pecore
A dispetto della forte componente ovina, Rams (2015) non è esattamente un film per quadrupedi. Mi riferisco anche a te che trascorri allegramente gli intervalli dei film gattonando in compagnie di dubbio gusto: poinondirechenontel’avevamodetto. D’altra parte i critici parlano chiaro: Rams parla di un gregge, ma non è per tutto il gregge, e stai pur certo che quel branco di rugosi occhialuti sa bene il fatto suo. Perché su questo film non si può fare sesso da quadrupedi, caro il mio gattonatore. Su questo film si deve fare sesso importante*. Limpido e schietto come una rastrelliera per veri uomini, di contro muove passi un po’ lenti. Ma come abbiamo appena detto, a tutto c’è un rimedio.
Due fratelli, Gummi e Kiddi, non si parlano da quarant’anni. Vivono di pecore e per le pecore. Quando si abita in una landa deserta in compagnia di sole pecore, del resto, le attività ricreative scarseggiano un tantino. O forse il passare degli anni in questa precisa condizione eleva le pecore a qualcosa di più che semplici pecore, chi può dirlo. In ogni caso, quando un’epidemia colpisce le greggi c’è ben poco da fare. Gli si deve sparare. Qualcuno, però, troverà un modo per non farlo.
La regia di Grimur Hákonarson anima una dimensione che, diversamente da Fratello Gattonatore, non fa uso di ammennicoli sospetti. Dal canto suo il figlio di Hákonar (oh, lasciatemi godere della costruzione medievale dei cognomi islandesi!), autore stesso della storia dei due fratelli, non approfondisce niente, pare. E prima, dopo o durante la visione ci si potrebbe accorgere, in effetti, che niente avrebbe meritato un vero approfondimento. Potrebbe capitare di accorgersi che i tanto bramati approfondimenti non fossero parte del piano, ecco. E che questo piano fosse, in fin dei conti, molto ben concepito.
*Quel tipo di sesso che fa entrare due persone in un ambito di comunicazione superiore mettendo in secondo piano trivialità come lingerie, Valeria Marini, che giorno era oggi e il motivo per cui eri tanto arrabbiato.
Ps: Quei buontemponi di islandesi hanno inserito nei credits anche le pecore.