
Sacro e Profano
Londra, tre ragazzi cercano di sbarcare il lunario in ogni modo pur di raggiungere i propri obiettivi e nonostante lo facciano nelle maniere meno nobili (e quando dico meno nobili intendo realmente meno nobili) tentano comunque a loro modo di restare ambiziosi. A.K. (Eugene Hutz) è il cantante di una band di Punk gitano trasferitosi a Londra in cerca di successo, ma per pagarsi le spese si prostituisce per clienti masochisti. Holly, che studia danza classica, non trovando lavoro si improvvisa ballerina di lap dance in un night. Infine Juliette, farmacista con il sogno di fare la volontaria in Africa, è continuamente molestata dal proprietario indiano della farmacia dove lavora, al quale però sottrae medicine dagli scaffali. I tre vivono insieme e come vicino hanno un poeta cieco (interpretato perfettamente dal bravissimo Richard Grant) che ormai ha messo da parte la scrittura ed è innamorato senza possibilità di A.K.
La prima domanda è: chi avrebbe mai immaginato Madonna e Nanni Moretti insieme? Ebbene si, è accaduto: dopo la presentazione della prima fatica dietro la macchina da presa della signora Ciccone al Festival del Cinema di Berlino e a quello di Torino, proprio Nanni Moretti, entusiasta del progetto, ha deciso di distribuire la pellicola con la sua Sacher.
“Sacro e profano due facce della stessa medaglia”
Ammetto di aver visto per caso questo film nella sala “scantinato” del cinema locale, ma dopo pochi minuti ne ero già affascinato, e tutto gasato per non aver scelto il solito filmone con tanto di maxi-cartonato ad attenderti minaccioso nell’atrio del multisala. Complice sicuramente la carta bianca sulla regia di Madonna ed il ruolo dell’eccentrico Eugene Hutz, il film risulta divertente, ironico, eclettico ed originale: le vite dei tre personaggi, non proprio convenzionali, vengono prese in giro ma in maniera affettuosa, al punto da far sì che il pubblico si affezioni alle loro storie. La colonna sonora è tappezzata da pezzi dei Gogol Bordello (il gruppo Gipsy Punk di Eugene Hutz nella vita reale) e voi direte, a noi non ce ne frega una sega, ma visto che sono una delle mie band preferite questa cosa andava detta e vi sfido a non canticchiare “Start wearing purple” a fine film. Forse il significato di Sacro e Profano è che il fine giustifica i mezzi, o che se si vuole davvero una cosa bisogna provarci in ogni modo, questo non ve lo so dire. Ma come dice A.K. nel film: “Se al cielo vuoi arrivare scopa un’anatra e prova a volare…”