IL SEEYOUSOUND È GIUNTO ALLA SUA IV EDIZIONE E NOI DEL MACGUFFIN CI SIAMO STATI PER RACCONTARVELO IN PRIMA PERSONA
Per il quarto anno consecutivo si è tenuto (e si sta tuttora tenendo) il SEEYOUNSOUND International Music Film Festival. Precisiamo subito che, essendo il nome completo del festival troppo lungo per non affaticare eccessivamente i miei stanchi polpastrelli ed essendo noi del MacGuffin tutt’altro che raffinati, nel corso dell’articolo farò riferimento al festival chiamandolo semplicemente SEEYOUSOUND. Grazie per la comprensione e buona lettura.
Il faccione di Francesco Zappa che appare bello in primo piano alla fine del trailer di presentazione dovrebbe già bastare per rendere questo festival il migliore del millennio. Stronzate e orgasmi musicali a parte (o non proprio) vediamo di capire di cosa stiamo parlando.
Che cos’è il SEEYOUSOUND?
Come avrete già capito dal titolo, questo è un festival cinematografico un po’ particolare. La caratteristica peculiare che lo contraddistingue è data dal fatto che tutte le pellicole selezionate per partecipare mostrano un certo tipo di rapporto che correla il cinema con la musica. Come? Nei modi più svariati, partendo dal più immediato videoclip, passando per i musical, fino ad arrivare a film che fanno della musica il proprio tema principale. Capito il gioco di parole? Musica, tema… avrebbero dovuto picchiarmi di più da piccolo.
Anyway, SEEYOUSOUND si sta svolgendo (dal 26 gennaio al 4 febbraio, noi abbiamo presenziato il 27 e il 28) a Torino, presso il Cinema Massimo, luogo assolutamente poco rappresentativo della città e della sua cultura cinematografica. Esatto. Aggiungiamoci il fatto che nelle vicinanze, presso la fucking gigantesca Mole Antonelliana, è stato adibito un museo del cinema. Non so voi, ma io un salto ce lo farei, così a tempo perso.
E per cosa gareggiano le pellicole selezionate per il festival? Sicuramente per i soldi, che non fanno mai male, in secondo luogo per la gloria e per provare sulla propria pelle quella sensazione di “ho vinto, sono fottutamente magnifico, ammiratemi” che tutti vorrebbero provare almeno una volta nella vita, anche i preti degli ordini regolari. La situazione mi sta sfuggendo di mano molto prima del previsto… aaannamo bbene!
Ma quali sono le categorie in corsa per gli ambitissimi premi?
Categorie partecipanti
- Rassegna INTO THE GROOVE: vi riporto direttamente le parole del curatore della sezione Carlo Griseri perché non sono in grado di spiegarvi meglio in cosa consista: “Into the Groove ha il compito di essere la vetrina del meglio della produzione internazionale di cinema a tematica musicale, proponendo al suo pubblico grandi nomi (di autori, di artisti), grande musica, grandi storie”. In rilievo in questa sezione il documentario American Valhalla che racconta le vicende che hanno portato alla collaborazione il leggendario Iggy Pop e il leader dei Queen of the Stone Age Josh Homme.
- Rassegna RADIO ACTIVITY: sezione che si ripropone di analizzare il rapporto tra radio e cinema.
- LONG PLAY DOC: immagino l’abbiate già capito, sezione che parla dei pesci rossi. No, ovviamente è la sezione dei lungometraggi documentari. Degni di nota qui The Public Image is Rotten, che racconta la storia di Johnny Rotten, ex membro dei Sex Pistols e fondatore dei Public Image Ltd. e When God Sleeps, che riassume le vicende che ha dovuto affrontare Shahin Najafi, musicista iraniano.
- LONG PLAY FEATURE: di nuovo pesci rossi, ma stavolta non documentari, sezione dei lungometraggi. Eccellente Song of Granite, biopic diretto dall’irlandese Pat Collins. Troviamo inoltre l’unico musical in concorso in quattro edizioni di SEEYOUSOUND (ammettete che è strano) Stuck e The Song of Scorpions, film indiano di rara bellezza visiva.
- 7INCH: non c’entrano le misure dei peni, è la sezione dei cortometraggi. Credo che quando i colleghi del SEEYOUSOUND leggeranno questo articolo si pentiranno di averci invitati! Molto belli Pa Fuera di Vica Zagreba e Jululu (non è uno scioglilingua) dell’italiano Michele Cinque, fratello di Michele Quattro. Credo non ci sia altro da aggiungere.
- SOUNDIES: sezione dei videoclip. E qua fanno un botto assurdo le partecipazioni di due clip di altrettanti rapper-pilastro della scena americana: Bop n Keep it Dippin di Dizzee Rascal e Humble di mr. Kendrick Lamar.
Bene, ora che siete tutti convinti ad andare al festival vediamo come è nato il tutto, giusto per fare i delfini curiosi.
Come è nato e come si è sviluppato il SEEYOUSOUND?
Abbiamo parlato con Letizia Caspani che ci ha raccontato un paio di cose sul SEEYOUSOUND.
Tutto è partito da Juanita Apraez Murillo e Maurizio Pisani, rispettivamente vicedirettrice e direttore del festival. La Murillo si era già occupata dell’organizzazione di rassegne in passato e si accordò con Pisani con l’obiettivo di focalizzarsi sulla musica. Tuttavia i due vollero essere ambiziosi quanto basta e scelsero di organizzare, al posto della solita rassegna, un vero e proprio festival, puntando più in alto di quanto non avessero mai fatto. Tutto ciò accadeva nel 2015. Sì, avete capito bene: 2015. È impressionante pensare che neanche tre anni fa veniva messo in cantiere un progetto di questo tipo e che oggi il SEEYOUSOUND sia giunto alla sua IV edizione! Ancor più impressionante il successo immediato che ottenne, il quale convinse gli organizzatori, già dalla II edizione, a spostarsi dai cinema Baretti e Ambrosio al Cinema Massimo. Ancora una volta la grande affluenza spinse più in alto il SYS, che nella sua III edizione passò da quattro a nove giorni di durata, fino ad approdare all’attuale durata di dieci giorni.
Andamento della IV edizione
Anche quest’anno l’affluenza, fino a ora, è stata ottima: il primo weekend ha letteralmente sbancato anche in orari di programmazione deboli, il pubblico in sala è sempre stato discretamente presente (nella sera di sabato alcune persone si sono dovute accomodare sugli scalini!) e soprattutto partecipativo, applaudendo alla fine di ogni proiezione. Complici di tutto ciò sono l’organizzazione interna e, soprattutto, la qualità dei prodotti proiettati. C’è anche da aggiungere che la musica è un topic che attira molto pubblico, interessato magari a singoli artisti o argomenti musicali ed attirato quindi a recarsi al festival senza sapere che sarà pervaso dalla voglia di tornarci il giorno dopo.
Da sottolineare inoltre che per ogni programmazione è prevista la proiezione di un lungometraggio accompagnato da un cortometraggio o da un videoclip o, ancora meglio e nella maggior parte dei casi, da entrambi. Nello specifico il primo weekend è stato organizzato con l’intento duplice di alternare un documentario ad un film vero e proprio riuscendo però a creare un legame tematico, una sorta di continuità tra i due.
Che altro dirvi? Dieci giorni di programmazione, grande pubblico, spettacolo e proiezioni di qualità per un festival che punta a farsi un nome tra i grandi prima nella città di Torino, poi a livello nazionale e infine, perché no, anche a livello internazionale.
Se siete interessati a partecipare (o anche se siete soltanto curiosi di saperne di più) vi invitiamo a passare dai profili Facebook, Instagram, Twitter e dal sito ufficiale del SEEYOUSOUND!