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Shakespeare al cinema, i 7 migliori adattamenti (secondo me)

La letteratura è da sempre fonte inestinguibile di idee per il cinema: decine sono le trasposizioni di Anna Karenina, delle storie della Bibbia e dei romanzi di Jane Austen.

Pochi autori però sono così fruttiferi come Guglielmo Scuotilancia, ovvero William Shakespeare, da cui registi e sceneggiatori hanno attinto a piene mani da che la settima arte: ammettiamolo, se la maggior parte di noi conosce la trama di Amleto o de La bisbetica domata è perché ne ha visto il film.

Io stessa ho iniziato ad apprezzare Shakespeare a tredici anni circa, quando la professoressa ci propose una sorta di cineforum a tema Bardo: fu la disperazione a portarla a concepire tale idea e sono sicura che pensasse che a una marmaglia di ragazzini arroganti e brufolosi, per usare un francesismo, non gliene fregasse una beata minchia di Otello.

Non so quale divinità abbia guidato la sua mano ma decidendo di iniziare con Romeo e Giulietta di Zeffirelli, storia che non può non colpire il concentrato di ormoni in ebollizione che aveva davanti, è riuscita a tenerci incollati alla sedia.

Perlomeno, ci è riuscita con me ma io sono sempre stata una vittima predestinata per questi esperimenti.

Romeo e Giulietta (1968)

Per affezione, inizio proprio con il film che diede inizio al mio amore per l’autore inglese (e quest’opera rimane la mia preferita – sì, sono mainstream).

Chi non conosce la tragica vicenda dei due giovani (e sfigatissimi) amanti, appartenenti a potenti famiglie rivali nella bella Verona?

Questo sfarzoso film diretto da Franco Zeffirelli è, a mio parere, la miglior riduzione cinematografica del dramma shakespeariano. Convincenti nella loro acerbità, e di una bellezza sconvolgente, i due attori protagonisti, Leonard Whiting e Olivia Hussey, splendidi i costumi e un’attenzione quasi maniacale al testo originale. Ottima la colonna sonora.

Voto: 9

Il mercante di Venezia (2004)

Bassanio/Joseph Fiennes chiede in prestito ad Antonio/Jeremy Irons,una notevole somma per farsi bello con Porzia/Lynn Collins, che intende sposare.

Antonio al momento è a corto di liquidi: pur di non deludere l’amico, però, si fa prestare la cifra necessaria dall’usuraio ebreo Shylock/Al Pacino.

Antonio, essendo un cristiano, insulta quotidianamente l’israelita, il quale ha finalmente modo di rendergli pan per focaccia: in caso non sia in grado di restituirgli il denaro, Shylock si accontenterà, bontà sua, di una libbra di carne. Di Antonio, non di vitello.

Un film ingiustamente dimenticato, o quasi, quando invece vanta un cast eccellente, l’ottima regia di Michael Radford e una sceneggiatura che segue pedissequamente il testo shakespeariano.

In splendida forma Al Pacino e Jeremy Irons, la scena del processo è un gioiello.

Voto: 8 ½

10 cose che odio di te (1999)

Kat/Julia Stiles ha una pessima fama a scuola: suscettibile, pungente e solitaria. Al contrario, sua sorella Bianca/ Larisa Oleynik è una reginetta che fa strage di cuori: vittima delle sue grazie è Cameron/Joseph Gordon-Levitt, che tenta in ogni modo di farsi notare.

A ostacolare l’idillio, oltre al generico disinteresse di Bianca, che spasima per un altro, vi si mette anche il padre sessuofobico delle due ragazze: la minore potrà uscire con un ragazzo solo se lo farà anche la maggiore. Peccato che Kat sia una Furia: Cameron però non si arrende e assolda Patrick/Heath Ledger perché porti a spasso la ragazza, così da riuscire a conquistarne la sorella.

Commedia romantica e divertente ispirata a La bisbetica domata, è anche il trampolino di lancio per le giovani star: il nostro amato Heath è qui al suo primo ruolo da protagonista e vale la pena di guardare il film solo per lui.

Voto: 8

Il re leone (1994)

La Disney si picca di aver partorito una (meravigliosa) storia completamente originale ma basta un attimo di attenzione per accorgersi che Il re leone altri non è che Amleto ambientato in Africa e interpretato da animali.

Un fratello che invidia il trono dell’altro, un giovane principe che parla con lo spirito del padre, una storia d’amore: difficile trovare un adattamento di Shakespeare (per quanto reso meno crudo, è pur sempre un cartone!) così riuscito e amato.

Oscar per la miglior canzone e colonna sonora (Elton JohnHans Zimmer), regia di Roger Allers e Rob Minkoff, classicone Disney irrinunciabile.

Voto: 10

(Ok, è il mio preferito, l’avrete capito).

Macbeth (2015)

C’è Macbeth/Michael Fassbender, barone di Glamis a cui è stato predetto da tre Streghe che diventerà re di Scozia. Ma non gli basta. E soprattutto non basta a lei, sua moglie, Lady Macbeth/Marion Cotillard. Il loro obiettivo è eliminare Banco/Paddy Considine a cui le stesse Streghe hanno vaticinato che sarà capostipite di una dinastia di regnanti ma è lei, la regina, che tira le fila, in una spirale di degenerazione che li porterà alla catastrofe.

Diretto da Justin Kurzel, questo adattamento della tragedia shakespeariana convince per il cast, su cui si erge maestoso Fassbender a cui benissimo s’accompagna la Cotillard, regina tragica e macchinatrice.

Voto: 7½

Giulio Cesare (1953)

Idi di marzo, 44 a. C.: Cesare/Louis Calhern viene assassinato da Bruto/James Mason e Cassio/John Gielgud.

I due sono però mossi da differenti sentimenti: per Bruto l’omicidio è un atto d’amore verso la patria, per Cassio è solo una questione di interesse economico.

A muovere guerra contro i cospiratori intervengono i triumviri Marco Antonio/Marlon Brando e Ottaviano, che, come Mamma Storia insegna, sconfiggeranno i cesaricidi a Filippi: piuttosto che cadere prigionieri, Bruto e Cassio si suicidano.

L’elogio funebre di Marco Antonio a Bruto fa il film, diretto da Joseph L. Mankiewicz. Immenso, indimenticabile Marlon.

Voto: 8

West Side Story (1961)

Romeo e Giulietta versione musical, ambientato nel ghetto di New York degli anni ’60. Invece di Montecchi e Capuleti abbiamo il clan dei portoricani, a cui appartiene Maria/Natalie Wood e degli americani “bianchi”, di cui fa parte Tony/Richard Beymer.

Canzoni e balletti celeberrimi per questo film diretto da Jerome Robbins e Robert Wise, premiato con ben 10 Oscar.

Voto: 9

Caro Shakespeare, vedi quanto ti deve il cinema?

Ilaria Pesce

Pontifico dal 1990. La mia idea di sport è una maratona di film o di serie TV: amo il cinema drammatico, i gialli e la Disney. Sono una lettrice onnivora ed insaziabile. Ascolto musica di ogni genere ma soffro di Beatlesmania acuta. Mi piacciono gli spoiler. Tento di mettere a frutto la laurea in Lettere. Il mio sex-symbol di riferimento è Alberto Angela.
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