Film

Shaun of the Dead: vietato tradurlo

Premetto che ho dovuto fare a botte con metà della redazione per guadagnarmi il diritto di scrivere io il pezzo su Shaun of the Dead. Premetto che peso 42 chili. Premetto che nonostante tutto ho vinto, e che alcuni valorosi membri della squadra TheMacGuffin nello scontro hanno perso la vita.

Vi scrivo in questo momento dalla cella d’isolamento: sto passando le frasi della recensione scritte col sangue sulla carta igienica a un secondino connivente. E tutto perché amo Shaun of the Dead alla follia e lo citerò solo una volta, qui ed ora, con quel titolo di merda che gli hanno affibbiato in Italia: L’alba dei morti dementi, ok? Ok? L’ho detto.

Bene, adesso sbrighiamo la formalità della trama: Shaun (nella mia personale classifica dei cinque fidanzati migliori della storia del cinema) è un trentenne londinese con un lavoro che odia e una vita monotona che però gli garba. Passa le serate al solito pub, il Winchester, in compagnia del suo migliore amico Ed, della fidanzata rompipalle Liz, e dei due mostruosi coinquilini di lei. Inspiegabilmente Liz si stufa di questo meraviglioso menage a base di birrette e salatini e decide di lasciarlo.

Ma poi, manco fosse la notte di Natale, si abbatte su Londra una magica e provvidenziale apocalisse zombie. Ed e Shaun, distratti rispettivamente dalla Playstation e dai crucci sentimentali, ci mettono quella buona mezza giornata ad accorgersene. E dire che il vicino di casa sembra palliduccio. E gli manca un braccio.

Proprio in quella circostanza disperata Shaun, inguaribile ottimista, vede una possibilità: fare l’eroe, andare a salvare la vita alla ex petulante, ed essere riammesso nelle sue grazie.

Inizia così un’improbabile storia di sopravvivenza nella periferia di Londra per la squadra peggio assortita dell’apocalisse: in mezzo ci finiscono anche la madre di Shaun e il suo compagno (che Shaun manco a dirlo odia a morte: quale miglior scusa del morso di uno zombie per fargli saltare le cervella, direte voi). Il gruppo finirà barricato al sempreverde Winchester Pub, protagonista assoluto di un assalto zombie memorabile sulle note dei Queen.

E ora veniamo ai motivi per cui, senza timore di passare per quella che le spara grosse, gli ho cagato cinque stelline. È una parodia di genere comico-demenziale? Non mi interessa. Shh. Sono cinque stelline.

shaun of the dead

Ecco perché dovete assolutamente vedere Shaun of the Dead:

  • A livello tecnico, la sceneggiatura è talmente simmetrica, precisa e divertente da fare il culo a strisce a qualsiasi altra produzione del genere. E lo dico da fan accanita sia di Mel Brooks che dei Monty Python. È un gioiellino di scrittura comica, con tempi mai sbagliati e la capacità di costruire un mondo coerente di simboli e riferimenti con cui lo spettatore si immedesima istantaneamente. E comunque sì, i cani possono guardare in alto.
  • Simon Pegg e Nick Frost sono immensi. Con uno sguardo e una battuta riescono a comunicare attraverso lo schermo quel sentimento di cameratismo vagamente omosessuale che unisce certe coppie di amici. E non vi spoilero altro perché altrimenti poi andate a frignare dalla maestra, ma il finale è quasi commovente.
  • La scena dell’assalto al Winchester da sola vale il prezzo del biglietto (o, nel nostro caso, del DVD/Blu-ray. Non chiedetemi perché ma a casa ne ho due copie. Identiche. Mi piace metterle vicine vicine e guardarle, con le loro belle costine rosso Ferrari. E se qualcuno disgraziatamente mi chiede il film in prestito, così posso comunque riguardarlo per la centesima volta mentre una delle due copie è lontana dalla mamma).
  • L’atmosfera, non fosse per gli zombie, è quella di un romanzo di Nick Hornby. Shaun, con la sua collezione di dischi da trentenne sfigato, sembra uscito dalle pagine di Alta fedeltà.in più ci sono gli zombie: volete mettere?
  • Gli zombie sono proprio caruccetti. Niente di troppo spaventoso, intendiamoci, e fatti un po’ Come Si Poteva. Ma non faranno gridare oddio, che merda! agli appassionati del genere. Si sente un amore per lo zombie, un figliale affetto per lo zombie, un piccolo e malcelato feticismo per lo zombie. E ci piace. Eccome se ci piace.
  • Dopo aver visto Shaun of the Dead non resterete del tutto orfani di Film Meravigliosi, perché fa parte di quella che è poi stata ribattezzata La Trilogia del CornettoHot Fuzz, parodia del genere action/poliziotto cazzuto, è altrettanto bello. La fine del mondo (che prende di mira la fantascienza)… meh. Mih. Moh. Muh. A volte mi diverto a fingere che non sia mai stato girato. Ma non è orrendo. Solo, non è all’altezza dei primi due. Frase che, una volta a tanto, è un piacere non riferire al Padrino.

Spero proprio di avervi convinti a vedere Shaun of the Dead, anche perché ho finito sia il rotolo di carta igienica che il sangue. Addio.

Aiutateci a salvare il mondo dagli zombie! Come? Partecipate alla nostra Easter Apocalypse

shaun of the dead

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P.s. Se gli horror sono la vostra passione, fate un salto dai nostri amici di Horror Italia 24!!!

Sara Boero

Sua madre dice che è nata nel 1985, a lei sembrano passati secoli. Scrive da quando sa toccarsi la punta del naso con la lingua e poco dopo si è accorta di amare il cinema. È feticista di Tarantino almeno quanto Tarantino dei piedi. Non guardatele mai dentro la borsa, e potrete continuare a coltivare l'illusione che sia una persona pignola.
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