
Sleepless – Il giustiziere: Jamie Foxx cosa ci fai qui?
Non so come iniziare questa recensione, quindi per prima cosa vi trascrivo l’unica frase che circolava nella mia testa quando sono uscito dal cinema: questo film è una merda! Chiaramente me lo potevo aspettare, ma il problema è che, almeno inizialmente, Sleepless illude di poter dare qualcosa: ci prova, fa la sua introduzione, presenta i personaggi, poi passa il quarto d’ora e prevale un senso di noia mista a quel fastidio tipico che si prova quando l’orologio ticchetta inesorabilmente impedendoti di dormire. Ah già: il protagonista è Jamie Foxx.
Sleepless – Il giustiziere è un film diretto da Baran bo Odar, regista novellino svizzero che ha l’incredibile opportunità di lavorare con un cast tutt’altro che indifferente. Ma fermi tutti, non incazziamoci con lo svizzero, perchè la regia è sì un problema, ma non è di certo il motivo principale per cui questo film è un indicibile fallimento.
TRAMA INCREDIBILMENTE INNOVATIVA
Ciao, sono Jamie Foxx e vesto i panni di Vincent Downs, un poliziotto corrotto che ruba della droga a un boss sbagliato e in cambio riceve il rapimento del figlio. Cosa faccio adesso? DEVO ASSOLUTAMENTE LIBERARLO perchè lui è mio figlio e io gli voglio bene nonostante non sappia assolutamente nulla della sua vita. Siccome recito in un film americano farò tutto questo a Las Vegas… all’interno di un casinò.
Per quanto io stia scimmiottando il povero Jamie, il cast di Sleepless è una delle poche cose positive del film. Lo stesso Jamie Foxx (quanto cazzo sei pompato, uomo), per quanto non brillante e bravo come in altre pellicole (Collateral, Ray, Miami Vice, Django Unchained), recita una parte senza pretese e di ordinaria amministrazione riuscendo tutto sommato a non deludere troppo. Abbiamo poi quell’incredibile donna che porta il nome di Michelle Monaghan la quale esegue quella che è forse la miglior interpretazione di tutto il film, anche se pure lei ci aveva abituati a prestazioni di più alto livello (True Detective). Ed ultimo degno di nota rimane Scoot McNairy (anche lui presente in Django) che interpreta molto bene il cattivone di turno.
Il vero problema di Sleepless è che tolta questa piccola nota positiva, tutto il resto è lasciato allo scatafascio e al caos. Prima di tutto: cosa stai cercando di essere, caro film? Un thriller? Un semplice poliziesco senza pretese? Un noir molto brutto e poco nero? Non dimentichiamoci del fatto che Sleepless è un remake del decisamente più riuscito film francese Nuit Blanche diretto da Frederic Jardin e datato 2011. Il film prova a intrecciare una serie di situazioni a loro volta intrecciate mischiando tutto nel polverone generale che è la Las Vegas dei casinò. Tra l’altro: come già detto la regia è l’ultimo dei problemi; è vero, il regista si perde in riprese inutili che contribuiscono solo ad aumentare la già bastevole confusione di intenti del film, ma perlomeno nelle scene di azione se l’è cavata decentemente.
Ma la sceneggiatrice invece che cazzo fa? Sei davvero tu la Andrea Berloff che giusto giusto l’anno scorso ha ricevuto la candidatura all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale (Straight Outta Compton)? In Sleepless buona parte del caos che si genera è dovuto proprio alla sceneggiatura inconcludente che non riesce a regalare nemmeno qualche attimo di intrattenimento: sarei stato più contento si ci avesse piazzato delle battute alla Fast and Furious. L’ultima nota allo schifosissimo comparto tecnico la regalo alla fotografia: tu sì che mi fai davvero schifo, direttore della fotografia di cui non voglio citare il nome per non dovermi disinfettare la bocca. La fotografia ricorda un imbruttito C.S.I. con quel tocco di soft porno che si crea nelle scene all’interno del casinò (le quali occupano almeno 2/3 del film).
Mi ricompongo per tirare le conclusioni finali su questo film. A mio modesto parere se si vuol realizzare una pellicola che appartiene a un genere stra usato e consumato quale è il thriller bisogna perlomeno trovare un qualche espediente innovativo e che riesca ad essere interessante. Sleepless fallisce in partenza in quanto in primis va a recuperare un soggetto già usato senza aggiungere nulla che porti lo spettatore a preferire il remake a Nuit Blanche. In maniera analoga non riesce a collocarsi in modo preciso, in quanto più che un thriller sembra un’accozzaglia di generi raggruppati che produce nient’altro che un’enorme fumata nera, senza minimamente creare tensione. Inoltre non riesce ad essere neanche un film d’azione, in quanto le scene di vera azione si possono contare sulle dita di una mano e il ritmo del film è in molti suoi tratti lento, e sembra trascinarsi verso la fine a fatica. Un leggero sprizzo di “simpatia” nelle scene alla spa, che però sono poste nel momento sbagliato dello svolgimento della trama e producono l’effetto del “sono lì perché volevo farvi ridere ma non so nemmeno io il perché”.
Sleepless è stato paragonato a livello di stile ad alcuni lavori di Michael Mann. Ora, con tutto il rispetto, non sono un estimatore del regista del recente Blackhat, ma questo non toglie che paragonare lo stile di questo film a quello di colui che è considerato un maestro del cinema d’azione è un insulto… e anche bello grosso.
Detto ciò se avete 95 minuti della vostra vita da dedicare alla recisione delle vostre vene e arterie, allora correte a guardare Sleepless: troverete un Jamie Foxx pronto a partecipare alla prossima edizione di Mr. Olympia, Michelle Monaghan che è figa e una serie di colpi di scena coi fiocchi (tutti ampiamente prevedibili con almeno 15 minuti di anticipo). Che poi lasciatevelo dire: dopo aver visto questo film tutti gli altri vi sembreranno meno brutti.