
Speranza per un futuro migliore: L’uomo d’acciaio in una Terra ostile
Il principio del DCEU parte da qui. Una storia profonda e più intima, sulla scia di quanto già visto nella trilogia del crociato di Gotham di Christopher Nolan.
Si sapeva da tempo. Un nuovo reboot su Superman sarebbe presto apparso sugli schermi dei cinema. Le notizie giravano durante gli anni e solo con la post-produzione de Il cavaliere oscuro – Il ritorno la questione era tornata sotto i riflettori. Già dal 2012 un rinomato gruppo di persone si chiedeva come sarebbe stata la nuova incarnazione di Superman, a fronte dell’impegno di dare lo stesso spessore visto con la trilogia del Batman di Nolan.
Il progetto era sin da subito ambizioso e costruire un personaggio che avrebbe lanciato un intero universo condiviso cinematografico basato sui supereroi DC era una curiosità suscitata da una grossa fetta di pubblico. Progetto che sarebbe dovuto partire sin dall’uscita del flop di Lanterna Verde.
L’uomo d’acciaio si dimostrò un successo meritato di pubblico e critica, grazie a una produzione caratterizzata da nomi come lo stesso Christopher Nolan, sceneggiatori come David S. Goyer (l’uomo dietro il soggetto dei primi due Batman di Nolan) e Zack Snyder in qualità di regista. A fronte anche di un nutrito cast di attori eccezionali, il primo riadattamento di Superman è riuscito a riproporre una storia dalle origini di Kal El/Clark Kent, finendo al fatidico momento in cui l’uomo sceglie di indossare costume e mantello per salvare le persone che ama.
UNA SPERANZA PER KRYPTON E LA TERRA
L’idea di immergere il superuomo creato da Jerry Siegel e Joe Shuster dentro un mondo più moderno, che si avvicini alla contestualizzazione effettuata con la trilogia del Cavaliere Oscuro, era favorevole per tutti. Proprio per questo, L’uomo d’acciaio si presenta come un inizio dirompente che apre le porte a un futuro per tutti gli eroi e supereroi che vivono dentro il mondo di Clark. Una sorta di apripista verso un universo che lega tutti i personaggi DC, compresa la popolazione che vive a stretto contatto con il supereroe di questo film.
Zack Snyder costruisce il suo film partendo dalle esatte origini di Kal El e di come arriverà sulla Terra, preso sotto le cure genitoriali della famiglia Kent. Jor El, il padre biologico, per concedere un’opportunità di sopravvivenza alla sua gente, immette dentro l’ultimo neonato avuto da un parto naturale dei codici genetici in grado di dare futuro alla gente di Krypton. Il neonato altri non è che suo figlio Kal.
Cresciuto anni dopo sulla Terra, il giovane Clark cercherà le sue risposte davanti al continuo mutamento della sua forza sovrumana. E queste risposte coincideranno con l’invasione aliena dell’ex-nemico di Jor El.
UOMO E SUPEREROE
Ciò che si è costruito in questo reboot è un personaggio più profondo nell’animo rispetto al Cavaliere Oscuro. Mentre Bruce Wayne si rapporta con il suo mondo attraverso le paure e il combattimento della criminalità in un mondo moderno, il Clark Kent di Snyder è più intimo e più fragile dentro, e il suo rapporto con il mondo è un prezzo da pagare con la sua forza e quella dei suoi nemici.
Clark è un nomade in cerca delle sue risposte su chi è e perché si trova lì, e cosa è chiamato a fare davanti a una forza fisica straordinaria. Quelle risposte che tanto desiderava arriveranno proprio dal volere del giovane uomo durante la sua ricerca. Un viaggio che lo condurrà fino in Artide: luogo in cui conoscerà finalmente la verità.
Sarà la conoscenza con l’ologramma di suo padre dentro un’astronave a garantirgli le risposte che tanto cercava. Jor El è magnificamente impersonato da Russell Crowe, un guerriero che deve abbandonare il figlio per un bene superiore e per un futuro migliore verso la gente con cui Clark ha contatto. È una guida spirituale per Kal, una fonte importante di risposte ai suoi dilemmi.
Kal El, dal canto suo, riuscirà presto a indossare il simbolo che definisce Superman: il costume blu e il mantello rosso. Conferendo in lui abilità, potenza, invincibilità e sicurezza, la nuova speranza per la Terra è chiaramente espressa dalla convivenza che uomo e supereroe possano trarre per un unico e identico ideale.
FIGURE PATERNA E PATRIOTTICA
Combattere il male annidato dentro un mondo debole e privo di autodifesa contro gli extraterrestri è la sfida grande che Superman deve affrontare subito dopo aver acquisito il suo costume. Michael Shannon interpreta l’antagonista de L’uomo d’acciaio, nella persone del vile e senza scrupoli Generale Zod. Con l’obiettivo di ricreare una popolazione nuova per il futuro di Krypton, il personaggio di Shannon si distingue per il marcato patriottismo che Zod dimostra; diverso dal canone dell’antagonista visto di recente dal medesimo attore nel film The Shape of Water.
A infondere sicurezza e amore durante alcuni flashback del film, dove le possibilità di comprensione di Clark sono vissute da continui quesiti, è il personaggio di Jonathan Kent interpretato da Kevin Costner, padre adottivo di Kal. La figura paterna è un simbolo che viene rappresentata come maestro e mentore, nella continua e costante ricerca di rendere il suo Clark un ragazzo felice. Un compito difficile che porta l’uomo a infondergli fede in quello che crede e speranza in tutto quello che lo circonda.
Infine le ostilità e gli amori di Superman incontrano il duro rapporto con Lois Lane, giornalista intraprendente del Daily Planet. Amy Adams dà il volto alla redattrice sfacciata, che non si ferma davanti a nulla pur di conoscere la verità e diffonderla per i suoi cittadini. Determinata e sempre pronta a mettere tutto ciò che ha per il suo lavoro.
L’INIZIO DI UN NUOVO UNIVERSO
Il vero fiore all’occhiello è l’interpretazione di Henry Cavill nei panni del protagonista, il quale – tralasciando alcuni momenti interpretativi che fanno storcere il naso – ha saputo dare nuova linfa all’uomo d’acciaio per questo reboot. Successo replicato anche nel successivo Dawn of Justice, ma non nel quotidianamente discusso Justice League.
Dunque L’uomo d’acciaio ha funzionato in lungo e in largo proponendo un prodotto che raccontava l’ascesa di un altro supereroe. Il film ha saputo mantenere la sua impronta nel nuovo genere ricreato da Nolan, ma spostandosi sulla qualità registica di Zack Snyder, con richiami alla cinematografia di quest’ultimo che ricordano 300 e Watchmen. Accompagnati dalla magistrale colonna sonora di Hans Zimmer.
A fronte di questo, la speranza per tutti è di vedere quanto prima un sequel diretto de L’uomo d’acciaio, con Cavill ancora nei panni del supereroe per eccellenza nel prosieguo del tanto discusso DCEU.