
Submarine – Una black comedy con ottimi colori
Vorrei che la vita fosse come le soap opere americane, lì quando le cose si fanno drammatiche c’è una dissolvenza e poi tutto torna come prima…
È una di quelle domeniche pomeriggio in cui l’entusiamo sta per sfiorare il livello dieci della scala Joy Division? Avete bisogno di un film che non sia la solita pelliccola che fa solo ridere, ma di qualcosa di arguto, impegnativo e allo stesso tempo divertente? Bene, allora allacciate le cinture perchè oggi parliamo di quello che fa per voi. Il lungometraggio in questione è Submarine, opera prima da regista dell’attore comico inglese Richard Ayoade. Uscito nel 2010 (In Italia è stato presentato al Giffoni film festival del 2011) ha vinto numerosi premi, conquistato la critica, ottenendo anche 5 nomination ai premi Bafta e vincendo il premio per la miglior sceneggiatura, curata dallo stesso Ayoade. Non stupisce che tra i produttori figuri anche Ben Stiller viste le note tragicomiche della pellicola, ma di questo parleremo dopo.
La trama ci proietta nel Galles degli anni ’80, Oliver Tate (Craig Roberts) studente introverso e dalla grande immaginazione, vive il passaggio verso l’età adulta attraverso la gestione della relazione con la sua coetanea Jordana (Yasmin Paige), ragazzina spavalda e sicura di cui è da sempre innamorato. Oliver sembra toccare il cielo con un dito quando questa decide di fidanzarsi con lui. Il periodo roseo viene ben presto turbato dalla difficile situazione coniugale dei genitori, e dall’ex-fidanzato di sua madre, che si è trasferito nella casa accanto minando il rapporto già fragile.
La regia sfiora toni malinconici ma vede il mondo decisamente in chiave e colori stile Wes Anderson, scandisce per accumulo di immagini la crescita del giovane Oliver e le sequenze si prospettano come brevi fumetti a sé stanti. Il rapportarsi con il mondo adulto nella prima parte della vicenda è volutamente inconsistente e descrittivo, mentre il racconto (sempre volutamente) perde il suo impatto visivo nella parte successiva a favore della trama, che anche quando rasenta una vena caricaturale dei personaggi riesce sempre a mantenersi in una sorta di intelligente trasfigurazione della realtà.
Decisamente ottime le interpretazioni dei due giovani attori, capaci di infondere personalità ai protagonisti e altrettanto valide le prove di Noah Taylor (E morì con un falafel in mano) e Sally Hawkins (Blue Jasmine) nei panni dei genitori in crisi.
Spina dorsale di questo film è la colonna sonora, scritta ed eseguita totalmente in acustico da Alex Turner (cantante degli Arctic Monkeys), che risulta sempre perfetta per accompagnare le vicende e mai fuori luogo.
Impossibile non apprezzare una piccola perla come Submarine che si rivela una delicata commedia nera, venata da una patina nostalgica. Quello che rimane dopo la visione, è un gradevole senso di approvazione: la pellicola ha la capacità di toccare temi complessi in maniera semplice.