
The Fall – Una storia di fantasia
The Fall non è il solito film fantasy, ma un viaggio fantastico alla Mille e Una Notte
The Fall è un film del 2006 del regista indiano Tarsem Singh, meglio noto per aver diretto The Cell con Jennifer Lopez e decine tra pubblicità e videoclip (avete presente Losing my religion dei R.E.M.?). Uscito dieci anni fa e presentato al Toronto Film Festival, è apparso nei cinema solo due anni dopo – ma purtroppo non in Italia, dove ha raggiunto solo il circuito dell’home video. Ed è un vero peccato perché la magnificenza di questo film semi sconosciuto avrebbe davvero meritato la grandezza dello schermo del cinema, molto più di tante altre cose presentate in questi ultimi anni.
The Fall è il racconto fantastico di Roy, uno stuntman che nella Los Angeles degli anni ’20 è ricoverato in ospedale con una gamba rotta, per la bambina Alessandria, anche lei curata lì per una frattura. Ogni giorno la bambina torna al capezzale dell’uomo per farsi narrare quella che era iniziata come una storia su Alessandro il Grande e che man mano, grazie alla fervida fantasia di entrambi, diventa un racconto mitico popolato da amici e conoscenti: il medico curante, l’infermiera, l’attore di un film, un paziente dell’ospedale… sono solo alcuni dei volti reali trasportati nel mondo immaginato da Alessandria.
Il racconto di Roy si arricchisce di dettagli: i protagonisti sono cinque uomini, il Bandito Mascherato (Roy stesso, interpretato da Lee Pace), l’arciere Otto Benga, Charles Darwin, l’esperto di esplosivi Luigi e un misterioso guerriero indiano. I cinque sono in cerca di vendetta nei confronti del terribile governatore Odious che per svariate ragioni, ha avuto modo di ferirli tutti, rapendo addirittura la donna amata del Bandito. Dovranno viaggiare per il mondo, attraverso scenari incredibili, per raggiungere il loro scopo. Risucchiata dalla narrazione, anche la bambina diventa parte del racconto, trovandosi nella parte della Figlia del Bandito – tanto è stretto il rapporto che, nella vita reale, si è creato tra i due. Ma come ne Le Mille e Una Notte di Sherazade, anche Roy ha una ragione nascosta per raccontare la sua storia… e dalla quale dipende il finale del racconto nel racconto.
The Fall è, in sostanza, il volo di fantasia di un uomo ferito nel corpo e nell’anima che se inizialmente nasce come passatempo per una bambina, alla fine diventa la salvezza del narratore. Eppure, pur essendo un racconto per una bambina, non è affatto un film per bambini: è un fantasy divertente e drammatico, spesso struggente, ma alleggerito dalla fantasia di Alessandria, che dà vita alle parole di Roy creando un mondo incredibile.
Proprio in questo si riconosce la maestria e l’estro creativo di Tarsem Singh, che libera del tutto la sua potente immaginazione. In The Cell era riuscito da raffigurare i cupi meandri della mente deviata di un serial killer, qui invece la fotografia accecante e fantasiosa (eppure sono tutti luoghi reali: il complesso Jantar Mantar di Jaipur, le abitazioni blu di Jodhpur, Villa Adriana a Tivoli, Piazza del Campidoglio e tanti altri) restituisce perfettamente il sapore di una narrazione poetica ed onirica. Merito non solo del regista, come già detto, ma soprattutto del direttore della fotografia Colin Watkinson e della costumista giapponese Eiko Ishioka, che trasformano ogni scena in quadri colorati ed iperrealistici.
Per concludere, il film è dunque una dichiarazione d’amore per le storie e per chi le racconta, e per un tipo di cinema che – come quello degli anni ’20 – sa far volare la fantasia senza bisogno di grandi effetti speciali ma solo grazie alla magia del grande schermo.