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The Naked Director: di frenetici cambiamenti e rivoluzioni

Ideata da Masaharu Take e tratta dal romanzo Zenra Kantoku Muranishi Toru Den è uscita su Netflix lo scorso agosto The Naked Director, una serie biografica (con qualche dovuta allentatura) che narra le clamorose gesta di Tōru Muranishi, che appare immediatamente all’inizio del primo episodio in un breve flash-forward insieme alla sua musa Kaoru Kuroki. Entrambi, lui regista pornografico e lei pornoattrice, hanno mutato in modo radicale l’industria dell’intrattenimento per adulti e sono stati personaggi di spicco nella rivoluzione dei costumi giapponese degli anni Ottanta.

Muranishi (Takayuki Yamada) è un giovane venditore porta a porta che, dopo aver scoperto il suo innato talento nel persuadere i clienti, perde improvvisamente prima il lavoro e poi la famiglia. Incontra in un locale Toshi Arai (Shinnosuke Mitsushima): si crea immediatamente una coppia a là Breaking Bad. Lo sgangherato Arai conduce Muranishi nei Love Hotel, dove registra gli amplessi degli avventori per poi rivenderli. Da lì alla scoperta dei magazine pornografici di basso livello.

Lo spirito imprenditoriale di Muranishi parte in quarta e solo dopo due episodi hanno un nuovo socio, Kawada (Tetsuji Tamayama) e una catena di librerie nell’Hokkaido. Ma sopratutto la volontà di proporre al pubblico un prodotto diverso e non censurato. Parallela è la vicenda di Kaoru Kuroki (Misato Morita), cresciuta in un frigido ambiente autoritario e dotata di talento artistico, in cui matura la volontà di far emergere la propria identità e poter mostrare il proprio desiderio sessuale.

Quando i due percorsi si incontrano lì esplode la serie, ed è da quel momento in cui correrete per arrivare alla fine.

The Naked Director, che non è altro che la messa in scena della distruzione del vecchio e decadente impianto pornografico giapponese, trova la sua perfetta riuscita in un bilanciamento perfetto tra generi diversi con un ritmo sostenuto e una narrazione che fila via liscia e senza intoppi.

Dalla commedia al drama passando per momenti frenetici d’azione dello Yakuza Movie (che del resto gli intrighi sotterranei non mancano). Quello che Masaharu Take riesce a mettere in scena è un prodotto quasi americano, con attimi a-là Scorsese abbastanza palesi. Più che The Deuce, abbastanza equilibrata, ricorda Californication, con alti e bassi emotivi di forte impatto.

E il sesso? La buona riuscita c’è anche in questo caso. The Naked Director inquadra un preciso periodo storico, un tempo di frontiera denso di cambiamenti, dove trovare una via di uscita, una scappatoia forse, è una corsa ad alta velocità e lì stanno le scene di sesso. Nel voler cambiare radicalmente la situazione, con Muranishi che osa sempre di più. Eppure, anche le più eclatanti, stanno anch’esse in bilico tra la vividezza e la commedia.

Le prove attoriali vanno di pari passo con la precisione e l’intensità messa nella sceneggiatura, con Takayuki Yamada che incarna alla perfezione una specie di weirdo con le idee molto precise e un’innata forza di volontà. The Naked Director merita attenzione, perché è interessante, divertente, e perché riesce a mescolare con sapienza surreali e divertenti momenti giapponesi con un’azione del tutto inaspettata.

Diletta Crudeli

Classe '91. Pur avendo studiato Beni Culturali ed editing credo di saperne di più sui viaggi nel tempo e sulle zone infestate. Leggo un sacco di libri e cerco sempre di avere ragione, bevo tanto caffè, e provo piacere nell'essere un’insopportabile so-tutto-io. Per intrattenervi posso recitare diversi sketch dei Monthy Python.
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