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The New Pope: Sorrentino è un tamarro, ma che stile!

Croci illuminate al neon, coreografie con papaline buttate in aria, musica elettronica, rock, pop che accompagna le processioni. Sorrentino torna su Sky con The New Pope: seconda stagione del fortunato The Young Pope. Tornano le vicende del Vaticano, torna Roma, torna nuovamente una delle dimensioni che Paolo Sorrentino ama raccontare: la Chiesa.

Lenny Belardo (Jude Law) è in coma. Tutti i fedeli pregano e sperano di vedere in salute il loro amato Pio XIII rassegnandosi al fatto che, inevitabilmente, non sarà più lui a guidare la Chiesa. Serve un sostituto, serve un nuovo Papa. Il potere deve essere consegnato in nuove mani, e in queste prime due puntate Sorrentino sottolinea l’avidità materiale, etica e morale dell’uomo di fronte alla prospettiva di un ipotetico posto in prima linea. Grande protagonista di questo inizio di stagione è Angelo Voiello, segretario di Stato interpretato da Silvio Orlando. È lui il grande manipolatore, colui che spera di poter essere eletto nuovo Papa. Indubbiamente uno dei personaggi più interessanti di una serie che provoca ancora più della precedente.

Sorrentino osa. Scava nelle anime dei potenti ed entra nella perversione di un mondo che cela sotto la patina del buonismo una serie di mostri figli della più pura umanità.

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The New Pope: tra ricatti e complotti

Voiello non è amato, ed i cardinali glielo dimostrano sbattendogli in faccia la loro disapprovazione durante le votazioni del conclave. Ma il segretario di Stato è un uomo impassibile e freddo, che prontamente escogita un modo per fare eleggere il Cardinal Viglietti: confessore del Vaticano nonché uomo impacciato ed insicuro. Manovrabile, dunque. Almeno finché non prende coscienza del proprio potere, e soprattutto del suo archivio di confessioni riguardo tutto il Vaticano. Ecco che allora tutti diventano frangibili, ricattabili. Ecco chi sono i cardinali: uomini. Semplici, corruttibili uomini.

Ma in quanto tali, essi subiscono il peso dell’istinto di sopravvivenza per il quale spesso ci troviamo a dover fare una scelta che, seppur immorale, si rivela essere l’unica via.

Arriviamo dunque al secondo episodio, all’interno del quale Voiello peggiora la percezione che gli altri hanno di lui, ma che pur di portare a termine i propri scopi è disposto a non mettere a tacere voci per cui possa aver stroncato sul nascere le innovazioni del nuovo Papa, Francesco II.

The New Pope: Da Pio XIII a Francesco II

Soffermiamoci sulla prima puntata, anche per non fare troppi spoiler. Sorrentino introduce Francesco II: l’evidente successore ideologico di Papa Francesco. Un Papa dalla facciata estremamente umana. Un uomo che conosce i segreti del Vaticano e che vuole smantellare tutto ciò che è in antitesi con la Chiesa della povertà predicata da San Francesco. Sorrentino estremizza, e al Papa fa aprire le porte del Vaticano ai migranti, fa bandire tutto l’oro, fa minacciare il Tesoro del Vaticano, fa cambiare le password di tutti gli accessi ai conti correnti. Francesco II diventa il Papa che la gente vuole vedere, al netto di ciò che nella realtà non sappiamo di Papa Francesco. Ecco che la figura di quest’ultimo viene esasperata, arrivando alla domanda che tutti si sono fatti agli inizi del suo mandato: “quanto durerà?” Ecco rappresentato un concetto fondamentale fino a qui: la scomodità.

Quest’ultima è il concetto chiave di una serie che fa degli enigmi, dei misteri e dei segreti il suo vaso di Pandora, scoperchiandolo violentemente fin dall’inizio, dando il via ad una serie di vicende delle quali lo scopo primario è sempre e solo uno: salvare la faccia.

The New Pope: venerdì 17 gli episodi 3 e 4.

Quando uscì la notizia che Sorrentino avrebbe girato una serie e non un film rimasi deluso. Ero prevenuto. Poi The Young Pope mi piacque tantissimo. Alle prime indiscrezioni sulla seconda stagione ero esaltato dalla notizia. Poi sono passati 4 anni, quasi me lo sono dimenticato, e la notizia della data di uscita di The New Pope mi ha lasciato quasi indifferente. Probabilmente se non avessi dovuto scrivere questo articolo non lo avrei nemmeno guardato. E invece, cazzo, venerdì sera lasciatemi perdere proprio.

Sorrentino mi ha convinto, di nuovo. The New Pope conferma di essere una serie interessante ed avvincente. Dinamica e non banale. Sono curioso di vedere gli sviluppi di un prodotto che secondo me merita assolutamente di essere visto.

Questa non è una recensione

Vogliate perdonarmi se non sono stato esplicativo e se non ho raccontato gli episodi in maniera dettagliata. Ho scelto volutamente di non raccontare quasi nulla, bensì di fare semplicemente un commento all’interno di una discussione tra persone che potrebbero avere visto le prime due puntate e tra chi vorrebbe vederle ma non sa ancora bene dove o quando. Tutti, in fondo, abbiamo l’amico ritardatario che muore dalla voglia di vedere una serie da circa tre anni e che, dopo tre anni, continua ad incazzarsi quando parlando ci si avvicina all’area spoiler. Per cui, prima di dire qualsiasi cosa di troppo aspettiamo almeno la fine di The New Pope.

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Andrea Bruno

Classe 1996, musicista ed appassionato di cinema diffida dagli eccessi di felicità che molto spesso nascondo l'esatto opposto. Nostalgico amante del jazz e della filosofia (colonne portanti del suo progetto cantautorale come Andrea Millais), trova nel cinema la possibilità, per ognuno, di rispecchiarsi dentro a personaggi di film o serie tv al fine di alleviare quel frustrante senso di solitudine a cui ogni essere umano può essere soggetto.
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