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The O.C. è ancora il miglior teen drama di sempre?

Figli di papà, pantaloni a zampa e spiagge assolate della California, tutto bello, ma O.C. è ancora il miglior teen drama che ricordiamo?

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Qualcosa di nuovo dopo il putridume degli anni ’90

Tempo di estate, tempo di rewatcharsi (voce del verbo rewatchare, “riguardare per la tremilionesima volta la stessa cosa”) le care vecchie serie con le quali siamo cresciuti. E quale serie meglio di The O.C. per iniziare alla grande i rewatchoni estivi?

Direttamente dalla Orange County californiana, nel 2004 approda in Italia il teen drama che si imporrà immediatamente come il prodotto di riferimento in un mercato fino ad allora catalizzato da serie ignobili come Beverly Hills 90210 e Dawson’s Creek (madonna che odio).adam-brody-captain-oats-seth-seth-cohen-the-oc-Favim.com-139698 The O.C. porta una ventata di fresco in una palude di bratta, introducendo adolescenti finalmente (quasi) credibili e interpretati da attori che hanno un’età (quasi) paragonabile a quella dei loro personaggi. Anche la stessa caratura dei personaggi finalmente si sblocca da quello stereotipo di adolescente perseguitato da dilemmi esistenziali in stile Kierkegaard e che si comporta come un trentacinquenne in carriera. I ragazzini di O.C. finalmente badano a ciò che compete ai loro coetanei: figa, scuola, cazzate, divertimenti, problemi coi genitori.

Stop.

La Forza

Il vero punto di svolta, e il motivo di un successo planetario, sta quasi tutto nella scrittura originalissima dei personaggi, nella costruzione di identità affascinanti partendo da stereotipi che vengono scavati e approfonditi.

Personaggi come Seth Cohen (Adam Brody), ad esempio, rappresentano un netto cambio di tendenza rispetto al precedente stilema di giovinotto made in U.S.A. Dal palestrato col ciuffo prepotente e l’occhialata ganza passiamo al nerdone tenero, con la fissa dei fumetti, dei videogame, che sfoga le sue frustrazioni sproloquiando con un cavallo di plastica chiamato Capitan Avena. Non roba da poco quindi!

Pussy Wagon

Prima ho detto che la vera forza di questa serie sta nella scrittura originale dei personaggi. Ebbene miei cari, quel “quasi” non è messo a caso, bensì sta a sottintendere l’immenso potere della fica che in O.C. scorre potente. Guardate le due qui sotto e, siate sinceri, ditemi che altro si può fare se non alzare le mani al cielo ed esibirsi in un mesto “Chapeu”?

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Tutto quello che mi viene da dire in merito alla questione Marissa (Mischa Barton) e Summer (Rachel Bilson) è che piazzare un tredicenne davanti a due così è un atto di irresponsabilità rimasta ancora impunito.

…ah, comunque #teamSummer sempre e comunque, che ve lo dico a fare?

Così vicini ma così lontaniatomic-county

Un altro dei superpoteri di O.C. (e a proposito di superpoteri qui accanto avete la copertina del fumetto disegnato da Seth Cohen) è stato di riuscire a presentare personaggi capaci di far desiderare agli spettatori di avere amici, amiche, partner come quelli. Così spigliati, così problematici, divertenti, macchiettistici, così irreali, ma all’apparenza plausibili: figli di papà, sì, ma diversi da tutti gli altri. Persone alle quali appoggiarsi, con le quali passare una serata a vedere un film di squali assassini all’IMAX (ok, tanto lo avete capito chi è il mio preferito).

O.C. ha incarnato i sogni e i desideri di una generazione, restituendogli una dorata verosimiglianza dopo le paludi di bratta degli anni Novanta: personaggi lontani, che si muovono in una California alla moda e quasi inarrivabile, ma vicini in quanto tremendamente simili a coloro che avremmo desiderato avere accanto.

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misha-barton-rachel-bilson-dancing-with-the-stars-support-leadUn po’ di trama

Siete vissuti su Orione e non avete mai sentito parlare di O.C.?

In soldoni ci racconta dell’arrivo a Newport Beach (dove se non hai una piscina c’hai le pezze al culo) di Ryan Atwood (Benjamin McKenzie), sedicenne rimasto fregato durante un tentato furto d’auto del fratello.

Il ragazzo scampa alla galera grazie al suo avvocato d’ufficio, il facoltoso Sandy Cohen, che lo porta a casa sua a Newport e, dopo qualche resistenza della moglie Kirsten, lo adotta, per la felicità del figlio Seth.

La serie, così, seguirà le vicende, perlopiù amoroso-scolastiche, tra i due fratelli non di sangue (Seth e Ryan) e le ragazze per le quali spasimano (Summer e Marissa).

La risposta è sì…

Per tutti i motivi sopraelencati The O.C. è ancora oggi il miglior teen drama in circolazione, soprattutto per la 9249bffca1f79b372025962addf29b38generazione nata tra anni Ottanta e Novanta che se l’è beccato proprio nel periodo in cui il corpo è tutto un avvicendamento di peli, brufoli, ormoni e pettinature davvero dimenticabili.

Per tutti noi quei ragazzi lì, quel mondo dorato e perfetto, dove le ragazze sfilano in passerella e i ragazzi vestono come avvocati in carriera, quel mondo dove esistono personaggi meravigliosi come Seth e Ryan, The O.C. è stato una finestra su un mondo dove tutti noi abbiamo desiderato abitare, anche se per poco, anche solo per la durata di un episodio. Un mondo che rappresenta un pezzo della nostra adolescenza e del quale non si può non provare una nostalgia immensa, lenita solo dal gusto dell’ennesimo rewatch.

California here we come…

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Federico Asborno

L'Asborno nasce nel 1991; le sue occupazioni principali sono scrivere, leggere, divorare film, serie, distrarsi e soprattutto parlare di sé in terza persona. La sua vera passione è un'altra però, ed è dare la sua opinione, soprattutto quando non è richiesta. Se stai leggendo accresci il suo ego, sappilo.
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