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The Terror, tra i ghiacci artici nessuno può sentirti urlare

Nello spazio nessuno può sentirti urlare, recitava la celeberrima tagline promozionale di Alien. C’è da dire che nemmeno tra i ghiacci eterni dell’artico serve a molto.

Si parte da lì, per arrivare a Ridley Scott, produttore esecutivo di The Terror, serie tv di AMC e distribuita in Italia da Amazon Prime Video. Sotto l’ala protettiva del papino degli Xenomorfi nasce uno dei prodotti seriali meglio riusciti e più interessanti della prima metà del 2018.

Tratta dal romanzo di Dan Simmons, La scomparsa dell’Erebus, The Terror segue le sorti degli equipaggi e dei loro capitani delle navi britanniche Terror ed Erebus. A metà XIX secolo la prospettiva di trovare il passaggio a nord ovest era talmente succulenta per l’impero britannico che la vita di interi equipaggi sembrava un prezzo equo da pagare. I due vascelli, a causa di un inverno insolitamente rigido, si ritrovano incagliati tra i ghiacci dell’Artico senza poter sperare in spedizioni di soccorso.

Prendendo ispirazione a fatti realmente accaduti (tant’è che i capitani John Franklin e Francis Crozier sono esistiti in carne ed ossa), la serie diverge dalla storia e romanza gli eventi legati alle due ciurme.

Sulla sorte degli esploratori grava fin dal primo episodio una spada di Damocle che li accompagnerà per tutti gli episodi. La serie mette tutte le carte in tavolo fin da subito, la discesa agli inferi che lo spettatore dovrà intraprendere con i membri degli equipaggi sarà inesorabile. Ne scaturisce una tensione che fa compagnia ai protagonisti della vicenda come un avvoltoio in attesa della propria cena: tutto sembra essere contro di loro. La spada pare sul punto di cadere sulle teste dei protagonisti, ma il filo che la sostiene resiste, pur diventando sempre più sottile. Una spiegazione a quello che sta succedendo, o una svolta, sono sempre dietro l’angolo, senza mai però essere raggiunte. Così, la frustrazione degli equipaggi diventa anche nostra. Il timore dell’ignoto comincia a infettare anche lo spettatore.

La vera sfida è quindi rimanere sani di mente. Il dubbio e la paura strisciano lentamente nelle menti dei due equipaggi. Stretti in una morsa di ghiaccio e ignoto, i marinai cadono negli angoli più bui della natura umana.

The Terror è in effetti una serie sui limiti dell’uomo. Dei limiti imposti dal dover sopravvivere tra i ghiacci, ma soprattutto dai limiti della nostra psiche. Su quello che un uomo può e non può fare, sul prezzo che la natura ti fa pagare se pecchi d’arroganza. Ed è la danza di prese di posizione che i capitani delle navi intraprendono a introdurci all’argomento. Due uomini che vanno incontro all’ignoto con due volti diversi. Quello ottimista di capitan Franklin (Ciarán Hindis), pieno della fiducia che i mezzi dell’uomo possano sempre prevalere sulla natura, e quella di capitan Crozier (Jared Harris), che oltre i fondi dei bicchieri di scotch vede quanto in basso un uomo può arrivare. I ghiacci eterni mal sopportano i nuovi ospiti delle loro terre, tanto che qualcosa, tra i venti gelidi e le tempeste di neve, si continua a sentir respirare. Ed è qui che la storia si diluisce con il mito, che la razionalità vede le sue radici ritirarsi. La serie lascia spazio al dubbio, così nei protagonisti, come negli spettatori. Alla penna degli sceneggiatori a volte sembra sostituirsi quella di Lovecraft, tanto imponderabile sembra essere il nemico.

The Terror riesce a unire le atmosfere claustrofobiche degli ambienti di Alien alla sopraffazione di ciò che va oltre alla nostra comprensione dei romanzi Lovecraftiani. Lo fa con rara sapienza e con la consapevolezza di doversi prendere i propri tempi per far vivere allo spettatore la storia piuttosto che raccontargliela e basta.

P.s. Se siete alla ricerca di un nuovo villain da detestare dopo Joffrey Baratheon, non perdetevi The Terror.

Marco Possiedi

Nato alle pendici delle Dolomiti e studente di Psicologia. Appassionato in primo luogo di divani e di conseguenza poi della settima arte, tra un tiro a canestro e un film di Terry Gilliam, passo le mie giornate ad aspettare la lettera di ammissione ad Hogwarts che si sa che i gufi non funzionano più come quelli di una volta.
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