
The Thin Man: detective, alcolismo e sano sarcasmo
Sono capitata sulla strada della serie The Thin Man e ho riso come una pazza. Se anche voi volete godervi un’ora e mezza di ghigni sollevati sul volto allora dovreste addentrarvi nelle vicende dei coniugi Charles.
The Thin Man, che ha avuto ben cinque sequel, pellicola del 1934 diretta da W.S. Van Dyke è infatti il primo incontro con Nick Charles (William Powell) e Nora (Mirna Loy), prototipo scoppiettante e perfettamente funzionante di quello che sarà il futuro meccanismo della coppia di coniugi detective.
A visione ultimata ho anche scoperto che il film è tratto da un libro di Dashiel Hammett, punta di diamante della narrativa hard-boiled, dal cui più noto romanzo, Il falcone maltese, è stato tratto il film con Humphrey Bogart.
Ma non divaghiamo. Siamo qui per discutere dei coniugi Charles e di come vi verrà voglia di spararvi, di fila una dopo l’altro, tutti i film successivi.
Nick e Nora appaiono quando l’azione è già ben avviata; lo spettatore è stato introdotto al giallo in questione.
Clyde Wyanant (Edward Ellis), un inventore che si sta occupando di faccende alquanto misteriose (il Thin Man del titolo) scompare, e i riflettori vengono immediatamente puntati sulla sua nuova fiamma, con cui ha avuto un litigio prima di svanire nel nulla. La figlia di Clyde, Dorothy (Maureen O’Sullivan), mette sotto pressione Nick Charles, in vacanza a New York per le feste di Natale appunto, perché si occupi del caso, avendo già lavorato per lui in passato.
Come ho detto, Nick e Nora seguono a tutto il resto del cast. Ci viene presentata la famiglia Wynant, la fiamma-segretaria di Clyde, la sua ex moglie accompagnata da un nuovo bellimbusto.
I due detective, o meglio l’ex-detective e la moglie, compaiono su una scena degna della loro fresca aria irresponsabile e cialtrona: lei lo raggiunge in un locale e ordina cinque Martini per mettersi in pari con lui.
How many drinks have you had?
This will make six Martinis.
All right. Will you bring me five more Martinis Leo? And line them right up here.
Il punto è che il mistero in The Thin Man non è banale. Il suo risolversi e il suo dispiegarsi, colpendo più personaggi e coinvolgendo sempre più storie, non è chiaro. Tutt’altro. Tuttavia il mistero è solo un coltello che pungola continuamente la storia tra Nick e Nora e la loro cagnetta Asta che completa il ridicolo team. La scena finale, una classica e ancora più classica cena tutti insieme per sventare il colpevole, è pungente e la chimica tra Powell e Loy raggiunge il climax.
Del resto a Van Dyke, alla sua prima prova in un film di mistero, non interessava il mistero stesso, ma proprio il mirabolante circo di flirt, inganni e sarcasmo affilato tenuto su dai Charles.
Alcolismo, alta società, coppie brillanti e un mistero. Ha funzionato tutto alla perfezione.