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The Witch – A New-England Folktale

The Witch è il convincente esordio alla regia di Robert Eggers, che ha realizzato un horror d’autore.

Non è sicuramente un film semplice da affrontare questo The Witch dell’esordiente Robert Eggers. Si tratta infatti di un horror non canonico: per la scelta narrativa del regista, che ha optato per una struttura che rimandasse a quella delle favole popolari, e per i suoi diversi possibili piani di lettura.

MV5BMjY3ZTJhYzctOGJkMC00YzY5LWI5NjgtNTliZjVlZDNkNDZhXkEyXkFqcGdeQXVyNjUwNzk3NDc@._V1_Innanzitutto va detto che Eggers è sempre stato affascinato dalle streghe. Cresciuto in una delle zone degli Stati Uniti con la più alta percentuale di superficie coperta da foreste, non è una sorpresa che nel film la sua attenzione sia rivolta soprattutto alla minacciosa selva circostante la fattoria. Ed è questo uno dei punti di forza di The Witch, un film molto lento, che costruisce la tensione grazie ad una regia quasi sempre statica, ma funzionale al ritrarre una natura minacciosa ed inospitale.

Come già detto, il regista si rifà alle leggende e alle favole popolari. Perciò la lentezza dello svolgimento non intacca per niente il forte senso di inquietudine che non fa altro che crescere nello spettatore con l’avanzare della trama. Eggers mette in gioco con pazienza tutte le armi del diavolo: la casa della strega nella foresta, conigli, corvi e caproni. Di avvenimenti veri e propri se ne contano veramente pochi, a prova del fatto che le evoluzioni psicologiche dei personaggi superano per importanza gli eventi in sé.

MV5BNGQyNjJlZDAtMjVlMC00NDY5LThiMjctYWZiNzA5NjkxM2ZmXkEyXkFqcGdeQXVyMTk5MjkzMjU@._V1_In senso stretto, The Witch parla di satanismo e stregoneria, ma il film di Eggers vuole e riesce ad andare oltre. Prima di tutto, l’essenzialità dell’opera non solo garantisce un climax costante, ma restituisce anche immagini crude e destabilizzanti, destinate a rimanere impresse a lungo nell’immaginario del pubblico di genere. Indimenticabile per esempio la donna che allatta un corvo. Inoltre, Eggers è bravo nel sottolineare come l’assurdità degli eventi vada di pari passo con la perdita del senno degli adulti. Il risultato insomma del fanatismo religioso, delle credenze popolari e di un evento tragico impossibile da superare.

In questo senso, il film può essere visto anche come un’agghiacciante rappresentazione del disfacimento di un nucleo familiare. Un po’ come fecero Alejandro Amenàbar nel suo The Others o Guillermo del Toro con Il labirinto del fauno, non viene data alcuna certezza sull’effettivo accadere degli eventi. L’horror d’autore al suo massimo potenziale.

The Witch è un progetto squisitamente indie, che sfrutta la mancanza di budget focalizzandosi su un’unica location e su un gruppo ristretto di attori, in grado così di regalare performance eccezionali. Tra tutti spicca Kate Dickie, già vista ne Il Trono di Spade, qui bravissima nell’interpretare una madre affranta dal dolore, nella lenta discesa verso la follia.

MV5BMjA3ODY2MDc3OF5BMl5BanBnXkFtZTgwNDMxNzgyNDE@._V1_SY1000_SX1660_AL_L’autore racconta qualcosa che dopotutto non è mai stato tanto attuale: il terrore causato dall’irrazionalità religiosa e l’ignoranza. The Witch è un’opera geniale, ma che non cerca mai di andare incontro allo spettatore e quindi di difficile approccio. Bisogna essere disposti ad entrare nello spaventoso mondo di Robert Eggers, ma si verrà ripagati con un viaggio che difficilmente vi scrollerete di dosso.

 

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Mauro Paolino

Classe 1996, inizia a scrivere recensioni cinematografiche all'età di 15 anni. Appassionato di cinema, scrittura e storia dell'arte moderna, passa le sue giornate a guardare film, scrivere sceneggiature scadenti e coltivare la sua barba, nella falsa convinzione di sembrare un ragazzo intellettualmente impegnato.
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