È possibile realizzare un buon prodotto senza azione?
È una domanda che mi pongo spesso e a cui This Is Us sembra voler dare una risposta. Si tratta di una serie TV uscita lo scorso settembre, 18 episodi da 45 minuti ciascuno circa. Di cosa parla? Di fatto, di nulla.
La vita, che gran noia
Una giovane coppia in procinto di avere ben tre gemelli il giorno del 36esimo compleanno di lui. Altri tre personaggi, un giovane attore di nome Kevin divenuto famoso grazie a un programma scadente, la sua sorella gemella Kate alle prese con un grosso problema di sovrappeso, un uomo di successo di nome Randall alla ricerca di suo padre. Anche loro giunti al proprio trentaseiesimo compleanno, per coincidenza. Così si apre la serie, che prosegue per tutti gli episodi avanti e indietro nel tempo, rivelandoci, nel finale del primo episodio, che i tre sono figli della coppia che vediamo all’inizio, Kate e Kevin fratelli gemelli, Randall adottato. Le successive puntate ci raccontano le vite di tutti, dei loro genitori in retrospezione, quelle dei tre fratelli nel presente, ma anche quelle dell’intera famiglia nel corso della loro crescita.
E no, non sto per dirvi che succede qualcosa di pazzesco. Non ci sono superpoteri, né misteri. Niente. Questa serie racconta le vite di una famiglia, e basta.
Vi chiederete allora perché diavolo io stia qui a scrivere di una serie in cui non accade nulla, che nonostante settembre potrei andarmene al mare. Beh, esattamente per questo.
This Is Us
Senza starvi a raccontare altro di quanto accade nelle vite della famiglia Pearson, la ragione per cui questa serie è quasi indispensabile sta proprio nel titolo: questi siamo noi. Quelli che passano sullo schermo, imperfetti, pazzi, arrabbiati, tristi o felici, siamo noi, e loro a un tempo. La capacità di This Is Us è quella di raccontarci delle vite pressoché ordinarie e farne comunque una serie degna di essere vista, non soltanto per la qualità tecnica (in cui spiccano un’ottima fotografia e un cast brillante), ma anche perché contrariamente a quanto ci si aspetterebbe non annoia neanche per un istante.
Non solo, This Is Us correrebbe un rischio in più: quello di risultare stucchevole. Le vicende dell’intera famiglia infatti sono sempre caratterizzate da una grossa dose di amore, di unione e di risoluzione dei problemi, ma il rischio diabete viene allentato dalla verosimiglianza. Non c’è lieto fine senza complicazioni, rischi, rinunce, litigi, perdite. Questi siamo noi, come vi dice il titolo, e non c’è finzione che tenga.
Essere umani
Guardate questa serie se sentite il bisogno di un po’ di calore umano, di un po’ di fiducia in voi stessi e nella nostra specie. Guardatela se sentite il bisogno di piangere, prima di tutto, ma anche di sorridere come degli idioti. Guardatela se volete sorprendervi di quanto difficile sia il semplice, sia nella realizzazione di una serie sia nella vita di tutti, la nostra e dei protagonisti. Guardatela, soprattutto, per tenere un po’ a mente quello che, a parere della sottoscritta, è il messaggio un po’ tanto romantico ma pur sempre vero di This Is Us, ancora una volta semplice ma complesso: la miglior versione di noi, quella che ci impegniamo a essere, può sopravvivere a tutto, e non è mai sola.
Credo che forse sia questo il punto centrale della questione. Non esiste la morte. Non esiste un tu, un io, un loro. Esiste solo un noi. È questa cosa selvaggia, disordinata, colorata, magica, che non ha inizio né fine… Forse è proprio questo. Forse questo siamo noi.